365 giorni, Libroarbitrio

“I Demoni” Michailovic Dostoevskij

I demoni di San Pietroburgo

Fra i cavalieri notai Petr Stepànovic, che montava, ancora piuttosto maldestramente, un puledro cosacco preso a nolo,  e Nikolàj Vsèvolodovic, che, quando, di tanto in tanto, accettava di unirsi agli altri negli svaghi generali, aveva sempre un’aria discretamente allegra, anche se, come sempre, parlava poco e di rado.

“Tutto è ormai diventato così noioso, 
che non è il caso di far cerimonie in fatto di divertimenti,
se la cosa è interessante”

Fedor Michailovic Dostoevskij 1869

(Dostoevskij in quell’anno aveva letto di una cellula terroristica che propugnava “la scienza della distruzione”.
Il risentimento lo spinse a scrivere un pamphlet contro quei “demoni”; ma il genio si ribellò al suo umore e Stavrogin si trasformò nel vero eroe del romanzo, il più grande nichilista della letteratura.
Aveva scritto il libro definitivo sulla vastità del male.
– Leonardo Colombati)

365 giorni, Libroarbitrio

Corrente degli Spirituali II

Roma 2 febbraio 2013

Realismo e Misticismo

Punti di riferimento costante sono i temi dell’incarnazione e della passione di cristo, che simboleggiano il divario incommensurabile tra la grandezza e la grazia divina e il regime di viltà e di peccato in cui è costretta la  vita umana.

Lo slancio mistico del poeta scaturisce dalla meditazione sul disvalore del mondo e da un desiderio struggente di cantare le divine virtù.

La cruda  rappresentazione , che attinge spesso toni realistici, del peccato e del male si combina con il fervore contemplativo che accompagna la preghiera e l’esaltazione della bontà divina. Soccorre certamente il poeta, per questo verso, l’esperienza della poesia d’amore, che si esprimeva in termini di contemplazione e di ineffabilità. La visione di Dio come amore e il riconoscimento della impossibilità di esaltarne adeguatamente l’essenza, se non attraverso la forma negativa del timore e della confessione della propria incapacità, sono princìpi comuni anche alla tradizione più antica del pensiero mistico cristiano risalente  a S. Agostino.

Ma la sua lauda rifiuta lo stile sofisticato della lirica profana e il tono solenne richiesto dalla tematica teologica, per attingere invece i modi espressivi della tradizione giullaresca!

A domani

LL