Lié Larousse nel 2013 apre il blog http://www.libroarbitrio.com diventato oggi sito di studio e riferimento di lingua italiana in Canada e negli Stati Uniti, e delle biblioteche online italiane.
Nel 2014 con il racconto “Ma le formiche si decompongono?” viene premiata da Dacia Maraini per il Premio Tell Book Your Story. Nel 2017 pubblica la sua prima raccolta di poesie che porta il suo nome .Lié. per Miraggi Edizioni. Nel 2020 pubblica la seconda raccolta poetica .la vita comunque. con la prefazione di Er Pinto per Bestseller Books & Co.
Nel 2022 è ospite alla Biblioteca della Camera del Senato con un discorso poetico sulla pace; impegnata negli studi di psicologia clinica, sociale ed infantile lo stesso anno pubblica il suo romanzo d’esordio dal titolo “Rid Dementia” con L’Erudita di Giulio Perrone Editore.
A pochi mesi dall’uscita del libro viene selezionata per partecipare al salotto letterario di Casa Sanremo Writers per il Festival di Sanremo 2023 dove viene premiata con un attestato di merito e una menzione speciale per la miglior sceneggiatura per SERIE TV tratta dal romanzo
Rid Dementia.
È in uscita ad aprile il nuovo romanzo per il marchio Affiori di Giulio Perrone Editore.
Presente al Salone Off e al Salone Internazionale del Libro l’autrice Lié Larousse fa molto parlare del suo nuovo romanzo NATO SOLO accolto con grande entusiasmo da un interessato pubblico di lettori che già segue la scrittrice premiata a febbraio durante la manifestazione del Festival di Sanremo al salotto letterario di Casa Sanremo Writers ’23 con la menzione speciale e l’attestao di merito per la miglior sceneggiatura per SERIE TV con il romanzo d’esordio RID DEMENTIA.
Il romanzo:
NATO SOLO narra la storia di Lupo, giovane ragazzo che vive in una Roma di fine ottocento. Rimasto solo quando era appena un bambino si ritrova fin da subito a fare i conti con la fame e con la cattiveria delle persone, imparando a prendere le distanze da quest’ultimi e a combattere per la prima. Al giorno lavora ai campi in cambio di un tozzo di pane e patate calde, la sera lotta nelle osterie per pochi spicci e un piatto di minestra. Non ha nessuno se non l’amicizia di Ragazzino, undicenne figlio della padrona del podere dove lavora. Nonostante l’essere emarginato e deriso, tutti scommettono sulla sua vittoria, sulla vittoria del giovane povero, sporco e affamato, e lui vince, vince ogni maledetta sera, perché ha fame e la sua sopravvivenza dipende da questo. La fama del giovane che non perde un incontro si sparge presto, il suo nome arriva al più grande dei Signori di Roma che lo vuole a tutti i costi per i suoi incontri clandestini. Lupo si rifiuta fintanto che messo alle strette viene obbligato e portato con la forza al grande palazzo. Qui in questo luogo di mirabili illusioni, tra tavolate di cibo delizioso e il lusso di indossare il suo primo paio di scarpe scopre che la cattiveria degli uomini non ha fine, che la bellezza delle donne può essere solo un abbaglio ma che per l’amicizia vale lottare più che per la fame.
Grandissimo successo per la prima presentazione romana, un’anteprima teatrale con gli attori Anna Andrea Leonardi e Manuel Gentile, accompagnati da Gianluca Dossi al violino, una breve rappresentazione di alcuni estratti del nuovo romanzo che hanno lasciato il pubblico entusiasta in attesa della prima teatrale che si auspica sarà nel prossimo 2024.
Con l’Attestato di Merito e la Mezione Speciale per la miglior sceneggiatura per SERIE TV tratta dal suo romanzo d’esordio RID DEMENTIA, si conlude con un grande successo l’esperienza Sanremese dell’autirce romana Lié Larousse.
“Rid Dementia è la storia intima della psiche umana e di come troppo spesso lasciamo che siano le paure a decidere per noi, è la storia di possesso, amori proibiti, furti d’identità, violenze fisiche e psicologiche, gelosie ed invidie dove non importa se ci troviamo in un’epoca passata perché attraverso i personaggi e l’ambientazione è chiaro che il tempo non esiste, che l’essere umano nel corso della sua vita tende a sbagliare e a cadere spesso negli stessi errori. Nella SERIE TV “RID DEMENTIA” ogni personaggio rappresenta uno stato d’animo, un vissuto agognato, un desiderio appena espresso, un sogno irrealizzato, il compimento del destino, tutto questo perché siamo sempre alla continua ricerca di qualcosa che non sappiamo bene cosa sia e nelle puntate avremo modo di scoprirlo.”
Libro sponsorizzato da Davide Petronzio – DASTIT S.r.L
Davide Petronzio – Titolare ed Amministratore DASTIT S.r.l
Sono lieta ed entusiasta di presentarvi il mio Sponsor con il quale condividerò l’esperienza di Casa Sanremo Writers: Davide Petronzio.
Titolare ed amministratore della DASTIT S.r.l il suo obiettivo è quello di promuovere gli artisti di domani contribuendo con progetti che hanno a cuore l’educazione e la divulgazione culturale e sociale.
Onorata di essere stata scelta per questa missione, mi impegnerò facendo del mio meglio con tutto il mio cuore.
Vetrina Casa Sanremo Writers intervista Lié Larousse – Rid Dementia
Apriamo il nuovo anno con grandi speranze, emozioni forti e la bellissima opportunità di presentare RID DEMENTIA per uno degli eventi più importanti in Italia, il Festival di Sanremo2023, più nello specifico Casa Sanremo Writers che mi vuole in vetrina con questa prima intervista. Mi hanno chiesto cosa mi aspetto dalla mia partecipazione, io sono onorata di presenziare ad un progetto di divulgazione culturale così importante, spero mi dia la possibilità di far conoscere questo mio romanzo d’esordio e la sua storia ad un livello più profondo e conscio al pubblico italiano, ai critici letterari e a tutti i lavoratori del settore editoriale, per tanto ci tengo ad aprire questo 2023 con dei ringraziamenti che da me vengono sempre dal cuore, dall’anima: grazie a Giulio Perrone, Antonio Sunseri e la meravigliosa Gaia Giaccone per aver pubblicato quello che a me piace chiamare “nostro” romanzo, grazie alle mie amate Oriunda Jewels (Valentina Barella) e I, Witch (Sara Teodori) per mettermi indosso la loro preziosa arte, grazie infinite al mio sponsor, alla Dastit che ha scelto di affiancarmi in questa esperienza e nelle prossime, sì ci saranno altre grandi novità, intanto vi lascio l’intervista completa per chi volesse approfondire e conoscere meglio me, il mio romanzo, il mio mondo.
Ci presenti il suo libro.
Siamo nel 1875, nei pressi di una Roma in via di espansione ed evoluzione scientifica: qui il Professor Fabio Amedeo Mari, Neuroanatomo e Neuropsichiatra, protagonista del romanzo, fa costruire un imponente manicomio il Rid Dementia, nome del metodo curativo sperimentato e creato da egli stesso, luogo che dà vita alla narrazione. A pochi metri da esso fa erigere una piccola dimora dove alloggia e dove non è solo, ma con il suo amato segreto. Rid Dementia è la storia intima della psiche umana e di come troppo spesso lasciamo che siano le paure a decidere per noi; è la storia di possesso, amori proibiti, furti d’identità, violenze fisiche e psicologiche, gelosie ed invidie, dove non importa se ci troviamo in un’epoca passata, perché attraverso i personaggi e l’ambientazione è chiaro che il tempo non esiste e che l’essere umano nel corso della sua vita tende a sbagliare e a cadere spesso negli stessi sbagli. Mentre leggiamo questo libro, non sentiamo più questa distanza temporale ma ne siamo totalmente coinvolti, così come ci lasciamo coinvolgere nella vita quotidiana da problemi che non sono i nostri e per i quali ci prostriamo a dare consigli, il più delle volte non richiesti o fraintesi. Il RID DEMENTIA è “la nostra mente, labirinto di illusioni e sogni, ossessioni e caos, dove è facile perdersi”. Nel romanzo sono presenti più piani di realtà: in alcuni gli accadimenti sono realmente avvenuti, al lettore lascio la scelta di decidere quali. RID DEMENTIA è la storia nella storia di un presente lontano alla ricerca di un passato spietato che spaventa come certi incubi ricorrenti dai quali sembra impossibile svegliarsi. Ogni personaggio rappresenta uno stato d’animo, un vissuto agognato, un desiderio appena espresso, un sogno irrealizzato: tutto questo perché siamo sempre alla continua ricerca di qualcosa che non sappiamo bene cosa sia, e in questo romanzo avremo modo di scoprirlo.
Ci regali un breve stralcio dell’opera, una parte che per lei è particolarmente significativa.
“Febbre improvvisa. Un tremore ti sconvolge le carni, piombi a terra. Visioni si scagliano in un lampeggiare in lontananza. Una folla di luci sfrecciano, credi ti stiano colpendo in pieno volto, strizzi gli occhi, ti trapassano indolore, non devi nemmeno schivarle, anzi, muovi la mano nella loro direzione, e proprio quando un’altra saetta è a uno stralcio dal tuo naso l’afferri, e la vedi. È un nastro. Un nastro di tulle, annodato, un fiocco. Troppi segreti in un posto solo, pensi, ora, quand’era già il tempo dell’arrivo al Rid Dementia: «Oooooh!». Il cocchiere con un intercalare nella voce tira le redini ai cavalli. «Oooooh!». E si zittisce anche il suono del campanaccio legato al collo delle prime due bestie. Scosti il drappeggio, porti fuori il braccio dall’abitacolo, abbassi la maniglia, apri la portiera della carrozza, un passo preciso, poi un altro a scendere lo scalino. Un’occhiata rapida tutt’attorno. Girandoti di tre quarti allunghi il braccio alle tue spalle. L’apice della punta di un naso dall’ombra dell’interno del calesse s’illumina. Labbra rosa inumidite dalla calura. Incorniciato il viso da un fiocco di tulle legato sotto il collo color turchese, con striature oro e arancio, le punte svolazzano nell’aria fresca. «Che dimora piccina Padre». I suoi occhi corrono dal perimetro della piccola casa a te. «Lumas, andrà più che bene».”
3. C’è un aneddoto particolare che l’ha spinta a scrivere questo libro?
Nel 2014 ho iniziato un percorso di studi in psicologia generale, infantile e clinica, terminati nell’aprile 2021, che mi hanno portato a conoscere persone e situazioni davvero difficili da gestire con i soli mezzi tecnici che stavo testando. Ho capito, con il tempo, che dovevo andare oltre al semplice studio di questa materia e alle sue tecniche approvate fino ad oggi, che dovevo scavare nel tempo che si cela in ogni vita umana, percorrendo una strada, sì verso il passato ma non in ordine cronologico di accadimenti come siamo soliti fare. Ho capito che è ciò che non conosciamo di noi a rendere la vita difficile ed incerta; perciò, con questo romanzo, ho voluto sperimentare, proprio come il protagonista, una nuova e sconosciuta strada, anche se non ne conoscevo inizialmente la direzione, ma di certo conoscevo l’obiettivo. Ma lo abbiamo imparato leggendo questo romanzo: la mente mente, e perdersi in essa è il più grande dono che possiamo fare a noi stessi. Molto spesso ci sentiamo confusi, ci sentiamo persi, fuori luogo anche in situazioni che noi stessi abbiamo contribuito a creare: perché? Molto spesso abbiamo tutto ciò che vogliamo ma ci sentiamo infelici, insoddisfatti, inappagati, addirittura soffriamo di attacchi di panico, siamo ansiosi, abbiamo continui mal di testa, e siamo stanchi, affranti e cadiamo in depressione: perché? Perché non ci ascoltiamo, non ascoltiamo ciò che il nostro cuore e la nostra anima vogliono per noi, ciò per cui siamo venuti al mondo. La nostra missione di vita non la conosciamo, non la conosciamo perché viviamo nella mente e, come scrivo sopra e qui ribadisco, “la mente mente”; allora ci facciamo manipolare dal volere altrui, convinti del contrario, ed iniziamo a percorrere un cammino nel buio pesto dove spiragli di luce sono sfocati daun paio di occhiali da vista che indossiamo, ma non sono i nostri, perché noi ci vediamo benissimo. Ma vogliamo ciò che ha qualcun altro, perché è più facile emulare la vita altrui che avere il coraggio di accettare chi siamo e vivere la nostra.
4. Cosa si aspetta dalla partecipazione a Casa Sanremo Writers 2023?
Sono onorata di partecipare ad un progetto di divulgazione culturale così importante, e spero mi dia la possibilità di far conoscere questo mio romanzo d’esordio e la sua storia ad un livello più profondo e conscio al pubblico italiano, ai critici letterari e a tutti i lavoratori del settore editoriale.
p.s. non so dalle vostre parti ma qui continuano a sparare fuochi d’artificio!
Pareri discordanti leggiamo negli studi dei due massimi esponenti della neurologia e della psicologia di metà Ottocento: Sigmund Freud e Carl Gustav Jung. Per il neurologo i sogni premonitori non esistono, l’inconscio predominante dell’essere umano mette quest’ultimo nella posizione di credere che un sogno possa diventare realtà, ma per Freud è solo una coincidenza, per lo psichiatra Jung invece esistono dei sogni in cui si viene a contatto con energie primordiali che portano l’uomo a collegarsi con l’universo e quest’ultimo a rivelarsi ai suoi occhi, pertanto al risveglio ricordiamo di aver visto o previsto attraverso il sogno eventi futuri possibili.
Ovviamente un tema di tale importanza non può essere espletato con queste poche righe, e non può essere riconducibile solo a due studiosi, seppur importanti, del sogno. Il mio lavoro sui sogni è iniziato in un’età in cui ero cosciente ma non consapevole di tale manifestazione. Ad oggi l’unica cosa che posso dire con fermezza è che il sogno premonitore porta ad una trasformazione del nostro io, ma anche del nostro cuore e della nostra anima. Per spiegarvi meglio questo concetto ho scelto di portarvi ai tempi dei Greci, io mi lascio ispirare e guidare da ciò che accade nella mia vita, il più delle volte cercando una spiegazione per ogni avvenimento, ma sto imparando che è importante anche solo vivere quello che ci accade senza giudicare gli eventi, senza capirne il significato, così come, forse, bisognerebbe fare con i sogni.
Tuttavia questa mattina ho incontrato il figlio di Dioniso: Kissòs.
.Kissòs. Fotografia di Lié Larousse
Vi lascio questo interessante estratto di Walter Friedrich Otto dal libro “Dioniso – Mito e culto” per trovare il nesso tra sogno, mito e magia, oppure no!
«La vite e l’edera sono sorelle, che pur essendosi sviluppate in direzioni opposte, non possono celare la loro parentela. Entrambe portano a termine una meravigliosa metamorfosi. Nella stagione fredda la vite giace come morta e nella sua rigidità somiglia a un inutile tronco fino a quando, sotto il rinnovato calore del sole, sprigiona un rigoglioso verdeggiare e un incomparabile succo infuocato. Non meno sorprendente è quanto accade all’edera: la sua crescita mostra un dualismo che può benissimo ricordare la doppia natura di Dioniso. Dapprima essa produce i cosiddetti germogli ombrosi, i tralci rampicanti con le ben note foglie lobate. Più tardi però appaiono i germogli luminosi che crescono diritti, le cui foglie hanno una forma affatto diversa, e a questo punto la pianta produce anche fiori e frutti. Si potrebbe definirla, al pari di Dioniso, “la nata due volte”. Il suo fiorire e il suo ricoprirsi di frutti stanno peraltro in un singolare rapporto di corrispondenza e di opposizione rispetto alla vite. L’edera fiorisce infatti in autunno, quando per la vite è tempo di vendemmia, e produce frutti in primavera. Tra i suoi fiori e i suoi frutti sta il tempo dell’epifania dionisiaca nei mesi invernali. Così in un certo qual modo l’edera rende omaggio al dio delle inebrianti feste invernali dopo che i suoi germogli si sono spinti in alto nell’aria, quasi fosse trasformata da una nuova primavera. Ma anche senza tale trasformazione essa è un ornamento dell’inverno. Mentre la vite dionisiaca necessita il più possibile della luce e del calore solare, l’edera dionisiaca ha un bisogno sorprendentemente limitato di luce e di calore, e fa germogliare la sua freschissima verzura anche all’ombra e al freddo. Nel bel mezzo dell’inverno, quando si celebrano trepidanti feste, essa si allarga baldanzosa con le foglie frastagliate sul terreno dei boschi, o si arrampica sui tronchi quasi volesse, al pari delle Menadi, salutare il dio e circondarlo nella danza. La si è paragonata al serpente, e nella natura fredda attribuita a entrambi si è trovato il motivo per cui essi appartengono a Dioniso».
Carissimi Lettori Buon Anno! Nell’augurarvi di riscoprirvi ogni giorno vivi e grati, condividerò con voi da oggi gli studi che sto facendo per la stesura del mio terzo romanzo. Il tema principale è il Sogno, ma per arrivare a lui dobbiamo partire da molto molto lontano, perchè è vero che nell’ultimo secolo e mezzo abbiamo fatto passi d gigante con la sua ricerca, eppure io sento che dobbiamo fare un salto temporale che è un vero e proprio salto nel buio, un viaggio nel tempo ed iniziare parlando di PROFEZIA.
“Sei stata destinata alla preveggenza, principessa Cassandra, hai davanti a te una vita di solitudine ed incomprensione. Sarai sola quando riceverai i presagi, sarai sola quando racconterai ciò che hai sentito, quando riferirai ciò che le bestie ti diranno, quando verrai additata come portatrice di sventura. In realtà, principessa, chi ti allontanerà perché avrà paura dei tuoi vaticini sarà più solo di te, perché saprà che la verità risiede nelle tue parole, ma non avrà abbastanza coraggio per accettarla. Sarai sola quando dovrai invocare gli dèi, sarai sola quando persino chi ti ama non ti comprenderà”
(Estratto da CASSANDRA di Cinzia Giorgio Newton Compton Editori)
Una scrittura amabile, un intrigo che si aggroviglia alla vita di tutti i personaggi perché questo è un romanzo corale come non ne venivano scritti da tempo. L’autrice Renata Covi, già conosciuta per il meraviglioso Tacuinum de’ spezierie, in queste pagine racconta una splendida storia che raccoglie ed incanala, come solo l’acqua della Laguna sa fare, sentimenti e vicende, ci ritroviamo innamorati, sconvolti, tristi, allegri, affascinanti ed affascinati da un libro che è anche un documento importante di un momento storico indimenticabile della nostra Italia. Un viaggio letterario che ci porta a riscoprire il nostro Bel Paese che fu ai tempi sfarzosi e speranzosi del primo dopo guerra, tra invidie e lotte politico sociali, tra amori e piccole guerre famigliari, per poi ritrovarsi davvero coinvolti nella seconda guerra mondiale e nel dolore dell’olocausto. L’intrigo dell’anello affonda non solo nelle acque torbide dei canali di Venezia ma anche nei cuori di chi lo ha visto sfuggire, prendere il volo e sparire in esse, un po’ come accade quando crediamo di avercela fatta e l’attimo dopo siamo punto e capo. Una storia nella storia raccontata attraverso i ricordi di famiglia grazie ad un ritrovamento importante, uno zio e un nipote e la voglia di ritrovarsi nel tempo andato e non sempre, come narra questa storia, davvero perduto. Generazioni a cavallo che si incontrano e si scontrano, che danzano insieme al gran ballo della Cavalchina durante un carnevale che maschera amori e dissapori, mentre il paesaggio dall’acqua passa alla montagna nevosa e romantica che solo luoghi come Cortina sanno regalare. E io ve ne parlerei ancora perché è un libro bellissimo che ho amato leggere, una lettura scorrevole, ricca, densa di descrizioni e cambi di scena, suspence, ma come per uno spettacolare film di cui non voglio spoilerare la fine vi consiglio di correre in libreria, mettervi comodi nel vostro luogo del cuore ed iniziare a leggerlo!
E’ stata un’estate faticosa per me. “Nessun male viene per nuocere” , spesso mi sono domandata cosa significasse davvero questa frase che mia nonna mi diceva già da bambina, ma credo che io l’abbia compresa solo ora.
Ad ottobre 2021 ho iniziato a star male, ad avere delle emorragie che mi impedivano, mi impediscono, la normale attività quotidiana. A novembre dopo due pronto soccorso ed una trasfusione di ferro, non avevo quasi più non solo ferro ma emoglobina nel sangue da rischiare l’infarto, decidono di operarmi per un problema all’utero a dicembre. A gennaio la situazione è sempre meno sotto controllo. Ogni medico che incontro ipotizza un problema diverso con diverse terapie più o meno invasive, ogni medico mi rimprovera come se la colpa fosse mia e mi tratta, nel vero senso della parola, con incuranza e insensibilità, spendo molti soldi in visite private comincio ad avere timore delle dottoresse sempre molto poco delicate ma non posso fare altrimenti ed inizio alcune terapie fino a che ad agosto dopo l’ennesima corsa in pronto soccorso ginecologico vengo ricoverata. Sembrava mi dovessero operare da un momento all’altro, e invece non è stato così. Ero molto preoccupata in più non riuscivo a dialogare ne a fidarmi delle dottoresse, mi ricordo l’ansia e il dolore sdraiata nel letto d’ospedale, eppure, una parte di me sapeva che dovevo avere fede, la mia anima e il mio spirito mi parlavano dicendomi di avere fede, di alzarmi, andare in corridoio e sorridere alla meravigliosa luna che quella notte sembrava fosse lì per me parlandomi con la voce di mia nonna: nessun male viene per nuocere. Ed è stato proprio così, la mattina seguente tutto è cambiato, il dottore che era di turno mi ha visitata con amore e delicatezza, mi ha spiegato quale fosse il reale problema e le varie ipotesi per prendermene cura, ci vorrà tempo sì, ma finalmente dopo quasi un anno non sono più sola e incompresa, perché è arrivata un’anima straordinaria, un dottore che ama profondamente la sua missione e che mi sta aiutando davvero!
Siamo a metà settembre, quello che era un problema invalidante è diventato una parte nuova di me che vuole attenzione così come ognuno di noi ne vuole dalla vita, sono affiancata da un Dottore speciale che è sempre presente, ed ho fede negli eventi, anzi spero di esserne all’altezza, e nel frattempo ho ricevuto la bellissima notizia che sarò ospite a Casa Sanremo Writers per il Festival di Sanremo 2023 dove presenterò il mio romanzo difronte ad un pubblico maestoso come il pubblico italiano, e sì, ho cambiato la mia routine, ho dovuto ripristinare dei nuovi equilibri, ma nessun male viene per nuocere, forse viene per insegnarci che ciò che ci accade nella vita non riguarda solo noi, che non siamo soli, ma siamo una grande comunità fatta di anime meravigliose con una missione da compiere, un destino da compiere, una grande famiglia guidata dalla potenza dell’amore dell’universo.
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