365 giorni, Libroarbitrio

“Il respiro dell’impoetico” Giovanni Raboni

Roma 25 gennaio 2014

giovanniraboni

Non so, non capisco  se avrei più gioia
scomparendo in voi, diventando voi
e tornandovi uguale a allora accanto
con il cuore d’adesso. E se  una cosa
non escludesse l’altra? E in ogni caso
non è questo, uscire da sé restandoci,
che più di qualsiasi altra cosa, più
della dolcezza d’essere riamato
vorrebbe chi ama? Così, mi illudo,
quello che non è dato a chi è mortale
lo è forse a chi non lo è, essendo morto.

Da Barlumi di storia, Mondadori, 2002

A domani
Lié Larousse

365 giorni, Libroarbitrio

Vivian Lamarque la poetessa di grazia ingenua (ultima parte)

Roma 14 ottobre 2013

Vivian Lamarque è nata nel 1946 a Tesero, un paesino della Val di Fiemme, in provincia di Trento, ma dall’età di nove anni vive  a Milano.

Negli anni Settanta ha pubblicato poesie su varie riviste come “Paragone”, “Nuovi argomenti”, “I Quaderni della Fenice Guanda”.

A partire dagli anni Ottanta sono uscite presso varie case editrici le sue raccolte poetiche: Teresino (1981), Il signore d’oro (1986), Poesie dando del lei (1989), Una quiete polvere (1996).

Vivian Lamarque  ha curato inoltre la traduzione di poeti francesi quali Prévert e Valéry ed è autrice di ninne nanne e fiabe.

Il poeta e critico Giovanni Raboni presenta la poetessa ai lettori della rivista “Paragone” con queste parole:

“…di assolutamente suo, e abbastanza raro, la Lamarque ha questa grazia, questa ingenuità di scrivere poesie come se si trattasse di scrivere un gesto che non ha nulla a che fare con la letteratura”.

Vivian Lamarque

Lontano, in una casa assolata, pigro e paziente, aspettando di essere trovato , in un angolino, il signore d’oro luccicava. 

Vivian Lamarque

A domani

LL