Roma 28 luglio 2013
Nella nebbia a onde
la luna si fa strada,
e una triste luce diffonde
sulla triste radura.
Sulla noiosa via invernale
baldanzosa va la troika,
la campanella tintinna
monotona e affannosa.
Nel canto del postiglione
c’è qualcosa di famigliare:
ora allegria che avvampa,
ora dolore del cuore…
Non si vede nero di capanna,
non si vede fuoco, solo vuoto e neve…
solo i pali delle verste
vengono incontro a me…
Noia, tristezza…ma domani, Nina,
domani sarò da te,
non smetterò più di guardarti,
vicino al camino dimenticherò tutto.
Poi la lancetta delle ore
concluderà il suo giro,
e allontanati gli importuni
la mezzanotte ci unirà.
Mesta e gioiosa, Nina, è la via,
il postiglione si è addormentato,
la campanella è una nenia,
il volto della luna s’è annebbiato.
Aleksandr Puskin
Nuovamente, sotto un cipresso avido di calore, scrivo di lui, Aleksandr Puskin, poeta, drammaturgo e romanziere, perché egli amò senza remore, e dai suoi versi possiamo assaporare tanto amore.
Amore per la vita,
amore per la letteratura,
per il futuro incerto,
per l’incerta attesa
del viaggiatore e del suo ritorno.
Amore per l’amore.
Lié Larousse
A domani
LL