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Chi è stata la prima strega?

Secondo alcune ricerche, la prima strega della storia fu Aradia. La strega aveva tante seguaci che curavano le malattie, parlavano con gli dei, realizzavano pozioni magiche e incantesimi oltre a rituali vari.

La prima strega che, invece, venne fatta bruciare – non era ancora il periodo della Caccia alle streghe – fu Petronilla de Meath. Di lei non si sa molto, se non che il suo rogo avvenne a Kilkenny, in Irlanda, nel 1324. “De Meath” non è il suo cognome, ma indica il luogo in cui era nata intorno al 1300. Era serva nella casa di una donna ricca di nome Alice Kyteler, figlia unica di proprietari terrieri che, a 17 anni, sposò William Outlaw, un uomo molto ricco.

Alice Kyteler ebbe vari matrimoni, il quarto marito, un baronetto, iniziò a stare male e alla fine morì. La donna fu accusata di avvelenamento da attribuire ad atti di stregoneria. Il vescovo accusò Alice, il figlio William e alcuni dei suoi servi tra cui Petronilla. Alice e il figlio, per la posizione influente che avevano in società, riuscirono a passare dalla parte della ragione, facendo arrestare il vescovo.

Le conseguenze di tutto le pagò Petronilla: quando il vescovo fece ritorno alla sua diocesi, la giovane serva fu processata e accusata di essere una strega complice di Alice, fu torturata senza pietà e poi bruciata viva il 3 novembre 1324.

da SuperEva

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La Nascita della Strega – Introduzione

Negli idiomi moderni, i termini con cui si designano streghe e stregoni hanno un’origine varia, in genere non collegabile al latino Strix, letteralmente un uccello notturno come la stringe o il barbagianni, come per esempio si è verificato nella lingua italiana. In francese, per esempio, sorcier/sorcière deriva dal latino sortilegius/sortilega , che originariamente indicava coloro che traevano le sortes o, più in generale, i “divinatori”. In inglese, invece, wizard/witch deriva dal sassone wicca/wicce, ossia “saggio/a” o “sapiente” che corrisponde al latino saga, mentre sorcer/sorceress, prestito del francese, si ricollega all’etimologia originaria, indicando gli indovini. In tedesco Hexer/Hexe, al pari di wizard/witch, ha nell’etimo un significato sapienziale. 
Poiché l’evoluzione delle parole è saldamente legata alla storia dei fenomeni che designano, è facile capire che l’identificazione della stregoneria come concetto separato rispetto ad altri aspetti del mondo magico è un percorso tutt’altro lineare. Tale complessità semantica rispecchia l’eterogeneità della stregoneria e della “caccia alle streghe” quali si conobbero in Europa fra Quattro e Settecento. Sulla genesi del fenomeno pesarono alcuni fattori di tipo sociale. Come è noto, nel Trecento una grave crisi coinvolse il pontificato, mentre le carestie e le epidemie flagellavano la popolazione. Con l’acutizzarsi dei disagi crebbero le paure collettive, e montò una crescente diffidenza verso quei gruppi – eretici, lebbrosi, omosessuali, ebrei – che per condizione fisica, sociale, economica o culturale apparivano “marginali”. Il passo per giungere alle accuse di stregoneria – possiile sul piano giuridico dal momento che la magia costituiva un crimine, equiparato all’eresia – appariva breve.
Nei secoli succesivi, la demonologia definì con precisione crescente lo stereotipo della strega; tuttavia, le specificità culturali delle regioni in cui la demonomania si diffondeva, e che ancora oggi emergono dal lessico, non subirono mai un occultamento totale: sotto l’uniformità delle domande rivolte dai giudici alle presunte streghe emergono sovente tracce del folklore e di antichi miti.

da Atlanti Universali Giunti