La Scuola Umanetica Fioritura del Sé presenta il ritiro esperienziale in presenza: La Vocazione, scopri il tuo tesoro interiore! Il 12 e 13 giugno, immersi nella natura, percorreremo insieme le vie che portano all’autoconoscenza.
Questo è un incontro importante, un’occasione per prendersi Cura di Sé e della propria forma interiore nella costruzione di un ponte tra spirito e mente. Offre la possibilità di iniziare un processo di liberazione verso una vita che ci rappresenti pienamente, scoprire il nostro “Tesoro” Interiore, farne un nuovo punto di partenza e tornare a muoversi verso il vero significato della propria esistenza. Non è mai troppo tardi ed è possibile trasformare quel malessere, governare con gioia la propria vita e fare dell’Unicità un Potere. Insieme, attraverso la relazione, condizione naturale dell’essere umano, diverremo lettere di una stessa parola, formeremo e sperimenteremo l’Unità, dando vita ad un dialogo alla scoperta del proprio tesoro interiore, per arrivare a desiderare, immaginare e poi creare una vita fondata su un sentimento di felicità. Il metodo attivo ha come fine la scoperta del proprio potenziale, mentale e spirituale, e la costruzione di una bussola personale da seguire, affinché la vita fiorisca e non venga subìta ma vissuta. L’Anima è sensibile, vuole essere ri-conosciuta e non sopporta il pensiero meccanico di una vita che sia solo frenesia.
Conduce il ritiro con amore: Amira Musleh, educatrice, studiosa e ricercatrice di scienze teosofiche ed umanistiche, nasce a Roma nel 1982.
Nei suoi viaggi per il mondo è andata alla ricerca di caratteristiche comuni tra le varie culture, che potessero creare una mappa armonica per lo sviluppo della Coscienza. Parallelamente, dal 2000, frequenta, studia e sperimenta più di 50 corsi sull’evoluzione personale e spirituale sia in Italia che all’estero, osservando le dinamiche psicologiche, spesso dannose, causate da pseudo maestri ai danni di persone fragili alla ricerca di loro stesse. Nel 2016 crea “Fioritura del Sé”, un metodo attivo slegato da qualsiasi pratica o credo religioso che favorisce la fioritura della propria esistenza a partire dalla propria unicità. Da quel momento, aiuta le persone a riequilibrare in una sintesi armoniosa mente e spirito, al fine di raggiungere un corretto processo di pensiero autonomo, responsabile del benessere individuale e collettivo. Conduce seminari di autoconoscenza e percorsi di fioritura personale, ideatrice e fondatrice della Scuola Umanetica “Fioritura del Sé”.
L’uomo tende a chiamare
streghe
le donne di cui
teme il potere,
la loro magia
che accende le luci
alla torre più alta
come a un monolocale
fuorimano.
Le teme
perché mai si chinano
se non
per fare l’amore.
E io la amo
la caccia alle streghe,
le scovo nei pertugi
più scuri
e insieme
balliamo l’ultimo tango.
Una rosa tra i denti,
spine sul palato
un bacio denso sangue,
e insieme
accendiamo la luce.
La parola è magica,
sa volare
e rimanere su carta,
agli angoli del cuore.
Rianima l’anima,
ci passa su col sapone.
Riflessi lenti
di luce
fendono il nulla,
rischiando di rischiararlo.
La parola
sa trasformare
il frastuono del mondo
in un notturno
di Chopin.
Chapeau!
Avvengono accadimenti sottili
nel succedere della vita
inseguire riflessioni costanti
che costantemente sfuggono
vorticando suggestioni nella mente
e non si sa raccontare
il pensiero intriso d’immagini
farlo proprio e poi perderlo
prima di narrarlo
allora, in questo momento scegli
di partire e creare
la storia di un viaggio
che canterà di un tempo
lungo due anni
di lungimiranti visioni ammirate
esoterica cognizione umana
dove a fare da guida è il proprio Io
unico ideale compagno
col primo passo scalpitante d’infante
curioso osserva l’obiettivo
gettandosi alla scoperta
della nascita la ricerca
della terra ne fotografa la sostanza
del cielo viene alla luce l’entità sacra
dell’essere
uomo
si diviene nel mezzo
ed estrapola la magia
del rinascere rinato
nel cammino mistico dell’esplorazione
manipolata dall’umana natura.
L.L.
11.02.2016 REBIRTH
Vernissage
dalle 18:30 alle 21:30 presso Curva Pura Via Giuseppe Acerbi 1A
Roma http://www.eduardofiorito.com
disponetevi tutti ad una discreta distanza
voi là
miei mostri
miei provocatori
difformi e dissennati
miei dispari miei differenti
voi miei dissepolti
miei disturbatori di disordine
disponetevi tutti da quella parte
proprio là
quello
è il confine del disarmonico, mio.
Avere un sorso di vino! Da lungo, lungo tempo raffreddato nelle profonde caverne della terra, dal sapore di Flora, di campagna verde, danze, canti provenzali, e allegria solare! Poter bere una coppa colma del caldo Sud, colma di rossa, vera Ippocrene, con perle, bollicine scintillanti all’orlo, e la bocca una purpurea macchia; potessi io bere, e non visto abbandonare il mondo e via, con te svanire nella foresta oscura.
Via! Via! Volerò da te, non portato da Bacco e dai suoi leopardi, ma sulle ali invisibili della poesia, anche se lenta e dubbiosa la mente indugia: con te, di certo, tenera è la notte… Ma qui non c’è alcuna luce, se non quella che dal cielo le brezze hanno soffiato attraverso verdeggianti oscurità e tortuosi sentieri di muschio
Lié Larousse nasce in un circo itinerante tra stoffe di taffetà ruvida seta in baco e carta straccia. Non sa che giorno fosse né l’anno né la direzione che prese il treno, forse spinto sulle rotaie dal canto stridulo di ogni palpitante sterzata o forse dalle urla del parto di un’ipotetica madre immaginata sotto ogni forma. Quel che è certo, è che, quell’ammasso di ferro legna e carne in transito era vivo, colmo di saltimbanchi, clown, bestie, lustrini e paillette.
– Lié faceva caldo, quello, si me lo ricordo, ma fuori di qui cara, un freddo, quello anche mi ricordo, e poi non insistere con me, chiedi a Mr Freak ti saprà dire di più – .
Mr Freak, bellissimo, alto l’inimmaginabile irremovibile dal suo sgabello con la fisarmonica in grembo e l’armonica alla bocca, appena la vedeva sbucare dal nulla la spostava di lato col bastone argenteo imperando -Fsthgrfth!- .
Lié continuò a chiedere.
Chiese a tutti, ai giocolieri con le clave, a Sir Amour il clown così tanto triste d’esser meravigliosamente felice, al mangia fuoco Evviva con la tutina gialla aderente e le polpette puzzose di petrolio, alla signorina Edena la donna più bella dell’universo con tre capezzoli, ai due antichi teatranti Ostilis, a Cano lo straordinario pianofortista quadrupede, al triste Robért col trucco sempre al contrario e il diario nascosto che solo lei sapeva dove trovare.
Nulla.
Nebbia .
Ombre.
Ogni risposta una chiusura di porte senza maniglie.
Inerme ad ogni ingresso riappariva lui, bellissimo, ad attenderla sempre, l’incomprensibile Mr Freak.
Ma si narra che fu all’imbrunire di un tempo senz’etere, che un uomo, con la mascella serrata e gli occhi di sangue, vestito di cicatrici d’acciaio salì sulla carrozza 17 di quel malridotto treno. Stese una coltre di cellulosa ricoprendo l’intera cabina che iniziò a riempirsi d’acqua di mare e le sue mani elettrizzate dalle correnti vorticarono una tempesta di dipinte parole e pesci mille colori nuotavano balzando di vagone in vagone e sabbia dorata ondeggiava nella forma dei desideri e zampilli d’acqua cristallina si infrangevano contro lamiere e corpi componendo musica di tutte le note. Gli abitanti del treno si precipitarono ad ammirare la magia, e tra chi applaudiva entusiasmato e chi vociferava pettegolezzi la voce dell’incomprensibile Mr Freak, bellissimo, alto l’immaginabile irremovibile dal suo sgabello con la fisarmonica in grembo e l’armonica alla bocca, mise tutto a tacere imperando: – Lié, lui è il Guerriero Poeta. Tuo Fratello! –
Così oggi, ad un età inconsapevole, con i capelli spagliati di un colore incolore, vi presento storie di genti del mondo, com’erano e in astratte forme come saranno, qui, dietro le quinte di questo palcoscenico fluttuante leggerete l’idillio della vita degli esseri quali siamo dove conduce. Col mio unico ricordo. Vero. Solo mio. Che d’improvviso di giorno o in sogno m’appare, col profumo caldo di neve silenziosa e sale marino.
Come è nel vostro verbo sarò acqua liscia e trasparente fluirò via mescolerò cammini e gradino dopo gradino scoprirò chi sono creando già da ora il mio oggidomani grazie Guerriero Poeta. Lié
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