365 giorni, Libroarbitrio

“Una piacevole riflessione” di Loris Giorgi

Quando poesia e musica decidono improvvisamente di accompagnarti in questa vita, dove ognuno di noi almeno una volta si è sentito perso e poi ascoltando il brano .la vita comunque. di Lié Larousse feat. Emilio Stella ci si ritrova.
In un attimo si viene letteralmente rapiti da un vortice di sensazioni che spaziano dal dolore, alla gioia, alla potenza, regalandoti un momento di piacevole riflessione.
Tutto questo viene meravigliosamente raccontato da Lié Larousse accompagnata dalle note e dai versi inediti di Emilio Stella, dalle visioni della regista Virginia Pavoncello, in una collaborazione veramente ben riuscita che ha saputo unire immagini, parole e musica in un Book Music Film, creazione originale dei tre artisti, che ti lascia lì leggero, con una percezione di appartenenza e memoria.
Con questo brano Lié Larousse conferma la sua capacità di sorprendere unendo tre arti: poesia, musica e video, in un modo tutto nuovo!

Recensione di Loris Giorgi

Mercoledì  21 luglio 2021 alle ore 21:00
presso Casa Clandestina Via San Quiriaco, Lido di Ostia, Roma,
gli artisti Lié Larousse, Emilio Stella, Gianluca Pavia  
si esibiranno per una serata di poesia e musica
durante la quale sarà presentato il brano .la vita comunque. 

BOOKMUSICFILM
.la vita comunque. di Lié Larousse Feat. Emilio Stella

LIBRO .la vita comunque. di LIE’ LAROUSSE
EDITORE BESTSELLER BOOKS & Co.

REGIA E MONTAGGIO VIRGINIA PAVONCELLO
TESTO E VOCE NARRANTE LIE’ LAROUSSE – TESTO E VOCE CANTATA EMILIO STELLA
MUSICA SAMUEL STELLA
PRODUZIONE PONTINA SOUND
VOICE OVER RECORDING FRANCESCO COPPOLA
con MANUEL GENTILE, MARTINA BENIGNI, ROBERTA MASSOTTI, FRANCESCA CORTONA
GIOIELLI I,WITCH di SARA TEODORI

COPERTINA e INTERNO LIBRO GABRIELE FERRAMOLA

365 giorni, Libroarbitrio

FUORI ORA IL VIDEO/BOOK MUSIC FILM . la vita comunque. di LIE’ LAROUSSE feat. EMILIO STELLA

LO ABBIAMO TANTO ATTESO

ORA POTETE GUSTARVELO

DITEMI COSA NE PENSATE, RISPONDERO’ A TUTTI!!!

365 giorni, Libroarbitrio

– 2 al brano .la vita comunque. di Lié Larousse feat. Emilio Stella

.capita la vita
in un giorno di non ancora festa.

da .la vita comunque. di Lié Larousse

Libroarbitrio

“UN MILIONE DI SBAGLI” IL PRIMO SINGOLO DI VALERYE DISPONIBILE DA OGGI SU TUTTE LE PIATTAFORME DIGITALI!

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Un milione di Sbagli
il singolo di esordio di Valerye è finalmente disponibile da oggi su tutte le piattaforme digitali
(Spotify, Apple Music, Youtube, ecc..)
 
“Diamo un senso a questo tempo che sfugge lento” 
 
Recita lo special di questo brano ed è il riassunto del messaggio che la cantante vuole lanciare: “Il tempo che abbiamo a disposizione non è molto, se perdiamo giorni e minuti preziosi potremmo permettere alle cose che contano davvero di sfuggire e non tornare più.”
 
Il brano è di genere popfresco e con un arrangiamento accattivante, decisamente al passo con i tempi.
 
Il videoclip racconta la staticità di una persona che è costretta a lavorare in un ufficio asettico, che non rispecchia  la sua personalità di artista, che vorrebbe scoppiare nel mondo della musica ma è costretta a guardare in faccia la realtà e a tornare con i piedi per terra ogni giorno. Quando i colori dell’arte sono più forti della maschera che si deve indossare obbligatoriamente, prima o poi .
esplodono e vengono fuori. La determinazione è tutto e quando si tratta di scelte, di felicità, di musica, è fondamentale.
 

Valeria Papaleo, in arte Valerye, è nata a Roma il 22/0/02/1986. In adolescenza entra a far parte, come contralto-mezzosoprano,
di un coro polifonico chiamato “Diapason” diretto dal Maestro Fabio De Angelis, partecipa a diversi concorsi e rassegne canore con la formazione, fra cui uno anche presso l’Auditorium Parco della Musica che venne vinto grazie ad un arrangiamento di “in fondo al mar” dalla Sirenetta della Disney. Studia canto dall’età di 17 anni e non ha mai smesso. Ha seguito master e studi con professionisti del mondo della musica: David Forti, Alice Viola, Mimma Pisto, Roberto Casalino, Andrea Avena e Arianna Todero. Attualmente sta lavorando a diversi progetti musicali, tra cui il suo primo EP.

GUARDA IL VIDEOCLIP DEL BRANO:

 

 

 

 

 

Valerye è disponibile per interviste radiofoniche, articoli e live.

 

Manager: Sara Colonnelli
Contatti: 3920232625 – 3338628479
Fb: Sara Colonnelli – La Kol
Email: valeryestaff@gmail.com – sara.colonnelli@hotmail.com

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KARMA HOSTEL – FRANCESCO DE LUCA – VERSIONE AUDIO – PARTE PRIMA – CAPITOLO 2

KARMA HOSTEL , romanzo free di Francesco De Luca,  è anche nella versione audio  e non solo, procede inarrestabile il suo cavalcare le onde.

Continuiamo perciò da dove eravamo rimasti, di seguito il secondo capitolo.

Buon ascolto e buona lettura

 

 

Karma Hostel è una storia vera. Un romanzo selvaggio, stravolto e stravolgente. Senza regole. La Cina on the road, tra poesia surf e psichedelia. Un libro veramente libero, per tutti e per se stesso.

Segui ogni settimana una nuova uscita sul sito http://www.karmahostel.it

Per contatti delufa@karmahostel.it

Informazioni sull’autore http://www.karmahostel.it/autore/

Registrazione a cura di Enrico Pezza.

Letto e scritto da Francesco De Luca.

Ascolta il Primo Capitolo https://youtu.be/Urm1SIXRC1k

365 giorni, Libroarbitrio

La solitudine dei numeri uno -Fibra

 

Questo libro mi sfoglia,
la spogliarellista mi spoglia,
come il circo circonda un bambino di ricordi,
prima che arrivano i soldi
lingue che girano come le anguille,
la calma è lontana come le antille,
non devi farlo mi avevano avvertito
mi sono perso come l’appetito.

Vengo al mondo,
mi butto sfondo,
come dietro a tutto non capisco,
come andare al cinema in cina annuisco,
esco cresco il mondo è manesco
calcio pugno spinta schiaffo mastico miti
quando fumo vado in alto dolomiti,
vedo come va poi lo faccio anch’io
la vita è un viaggio ciao addio,
parole di ghiaccio così tante che c’ho un freezer
per il mio linguaggio,
e tu sei un raggio di sole che si dissolve come questo discorso
e io resto solo un’altra estate come l’anno scorso

La solitudine dei numeri uno, due,tre
notti che non chiudo gli occhi,
parlo con gli orchi,
ricordi che girano come panni sporchi,
lavaggio rapido start,
non gridare che ci sentono tutti ti prego
ricordi Bastardi
spendo i soldi
e ti scordi, degli anni
come quando sogni,
se sbagli in pubblico e la gente ride,
sbaglia meno chi ha poche idee.

Questi numeri non chiamano più,
quanti nomi non passano mai di qua,
ai concerti la gente sempre di più,
non si chiude come questa rima salta,
e come salta,
e come salta,
e come e come e come esalta,
e come e come e come è alta,

La solitudine dei numeri uno

365 giorni, Libroarbitrio

Mi disordino – Jovanotti

 

 

2010 - 1

One two three o’clock
four o’clock rock
ordine e disciplina
dall’ovest alla Cina
five six seven o’clock
eight o’clock rock
tutto sotto controllo
dal tetto alla cantina
le banche garantiscono
le vergini arrossiscono
e il culo sotto ai raggi
del sole si arrostiscono
e Alice guarda i gatti
e i gatti scappano dai cani
all’uomo di Neanderthal
gli prudono le mani
e il riff di satisfaction
ci soddisfa
e il letto si rifà
e sognando poi si disfa
e tutto scorre senza
troppe sorprese
aumentano i ricavi
aumentano le spese
normali carezze
normali torture
i soliti entusiasmi
le solite paure
i bravi da una parte
dall’altra i recidivi
i morti in paradiso
e nell’inferno i vivi
e più il mondo è moderno
e più l’uomo diventa antico
“presentato oggi a Milano
il nuovissimo modello
di foglia di fico”

Ma mi disordino
quando ti vedo sulla soglia
quando ti cade giù la foglia
quando mi lanci i tuoi coltelli
quando ti sciogli i tuoi capelli
quando mi accogli nel tuo sole
quando mi asciughi le parole
quando mi butti all’aria i piani
quando riscaldi le mie mani
quando intravedo la tua cima
quando io e te facciamo rima
quando non sai che io ti guardo
quando esponi il tuo stendardo
quando trasformi l’acqua in vino
quando mi mostri il tuo giardino
quando non so che cazzo dire
quando però lo devo dire
io mi disordino

diritto canonico diritto romano
diritto naturale diritto umano
left right balla ballerina
il sole tramonta la sera e sorge la mattina
e il super doganiere controlla le frontiere
tra essere ed avere tra patire e piacere
mi hanno organizzato l’esistenza
da quando mamma era in gravidanza
la pappa la scuola
la cacca la suora
il mare il ruttino gli esami
il casino i desideri i bisogni
la libertà i sogni
ed ogni estate un nuovo passo di danza
e vivo come in una gravidanza infinita
come se fossi un feto per tutta la vita
come se fossi un feto per tutta la vita

ma mi disordino
quando mi mischi le tue carte
quando la macchina non parte
quando ti annuso i genitali
quando siam come due animali
quando c’é vento tra i miei rami
quando mi mandi i tuoi richiami
quando io scio sulla tua schiena
quando mi mangia la balena
quando mi mangia la balena
mi disordino
io mi disordino

3×3 fa 9 E=MC2
confermato il rapporto tra i cateti e il quadrato
un gomito che picchia sullo spigolo fa un male cane
farina acqua e lievito scaldati danno il pane
il percorso più breve tra due punti è una retta
l’ostacolo più inutile tra due punti è la fretta
gestisco il tempo come fosse un conto in banca
quanto ne è passato?
quanto ne manca?

ma mi disordino
quando scateni la tempesta
quando sei al centro della festa
quando scavalchi le mie mura
quando sorridi alla paura
quando sbatacchi la lattina
quando mi inverti la mattina
quando confondi le mie idee
quando sconvolgi le maree
quando mi scricchiola il mio trono
quando io surfo sul suono
quando mi complichi le cose
quando mi smascheri le cose
quando ti illumini di rabbia
quando spalanchi la mia gabbia
quando sproteggi il mio sistema
quando l’impianto trema
quando la porta resta aperta
quando l’esercito diserta

dimentico la chiave io vedo la mia trave
io allento il mio controllo ti bacio sul collo
mi dedichi attenzione
non cerco un’opinione
sospendo il mio giudizio
mi anticipi l’inizio
il ritmo cambia tiro
sconvolgi il panorama
la storia cambia trama
l’impianto trema
non so la trama io smollo i legamenti
col corpo io ti penso l’assurdo prende senso
e ascolto le sirene
c’é ritmo nelle vene

io mi disordino!

365 giorni, Libroarbitrio

Fai da tela – Caparezza

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La mia testa è nei morsi di gogna
I sensi di colpa nei sorsi di cognac
La paranoia
che nelle sere mi ingoia
Come un bicchiere di Nero di Troia dipingo pitture nere di Goya
Come se non meritassi ciò che ho
Come se contassi ma per quante ciocche ho
Assuefatto al fastidio
prendo merda addosso e mica la schivo
chiamami Steve, Oh!
Vivo in un sogno surreale come Dalì
Qualcuno mi chiede “Michele, dimmi, com’è da lì?”
Da qui? Come non si era mai visto prima
Uno sballo! Senza dietilammide né mescalina
Ti do una dritta: appendimi al muro come un Magritte!
Mettici su la mia faccia e sotto la scritta “Ceci n’est pas une pipe!”
O mettici quello che vuoi tanto non cambia!
Ascolto una voce che parla con calma

Fai,
Fai da,
Fai da te,
Fai da tela,
E lascia che la gente ti dipinga, come può
Come deve
Come crede!

La gente!
Tutti ce l’abbiamo con la gente
Come se non ne fossimo parte ci si estromette sempre
Sempre
Vorremmo la perfezione ma non può essere
Essere: ci viene male come le fototessere
Dubbi!
Chissà se è bastardo!
Chissà se è castrato!
Chissà se è bastato!
Nasconde la follia… chissà se la stano!
Mantegna insegna a fare delle frecciate un’icona San Sebastiano
Sospetto vago
Vago spettro di Christmas Carol
Ma da Escher non si esce
E mi ritrovo qui daccapo
intrappolato nella mia visione della vita, caro
Io con le mie sopracciglia da Frida Khalo
Calo
La mia testa nei morsi di gogna
I sensi di colpa nei sorsi di cognac
La paranoia che nelle sere mi ingoia
Come un bicchiere di Nero di Troia
Vede l’angoscia come ad Utoya

Fai,
Fai da,
Fai da te,
Fai da tela,
E la scia che la gente ti dipinga, come può!
Come deve!
Come crede!
Siamo come tele!
Siamo come tele!

365 giorni, Libroarbitrio

La funzione – Subsonica

 

Dammi, lo spazio e il tempo
o anche solo un frammento della tua attenzione,
perchè possa colpirti, sedurti,
averti,
in concatenazione di causa effetto,
di un fascino perfetto.

La funzione è semplice,
la variabile non c’è
Tu mi ascolti, poi ti offri
Niente esitazioni no
non ci sono incognite
Tu mi ascolti, poi ti offrirai

Dammi lo spazio e il tempo
o appena un argomento di conversazione,
con cui possa sfiorarti, lambirti, insidiarti,
con algido distacco appena
un estratto per catturarti viva

La funzione è semplice,
la variabile non c’è
Tu mi ascolti, poi ti offri
Niente esitazioni no
non ci sono incognite
Tu mi ascolti, poi ti offri

La funzione è semplice,
la variabile non c’è
Tu mi ascolti, poi ti offrirai

Ma se parli d’affetto
Ma se parli d’affetto,
Mi avvalgo della facoltà di non comprendere
Ma se parli d’affetto,
Mi avvalgo della facoltà di non comprendere

La funzione è semplice,
la variabile non c’è
Tu mi ascolti, poi ti offrirai..

 

365 giorni, Libroarbitrio

Joga – Bjork

 

All these accidents that happen    
Follow the dot  
Coincidence makes sense       
Only with you
You don’t have to speak
I feel  
Emotional landscapes
They puzzle me
Then the riddle gets solved
And you push me up to this
State of emergency
How beautiful to be        
State of emergency
Is where I want to be…