Voglio saturarmi gli occhi
dell’intero possibile,
l’overdose mistica
di un pendolo sfuggente
tra l’uragano e l’arcobaleno,
tra asfalto e nuvole
e pioggia acida dentro un bicchiere.
Cogliere ogni frutto,
purché proibito,
giocare con il libero arbitrio
e scottarmi le dita come un bambino.
Le rughe di un vecchio
il canto di un folle
la stretta che ti coglie
tra i vicoli di una terra lontana,
e non pensare al ritorno
né alla distanza
volare a stile libero
senza ali
né rotta da seguire.
Gianluca Pavia
DuediRipicca
#VLADIMIRKUSHTHEDREAMLAND
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