365 giorni, Libroarbitrio

Clemente Bondi

Roma 6 maggio 2013

Nato a Mezzano Superiore, in provincia di Parma, nel 1742, il gesuita Clemente Bondi fu precettore presso nobili famiglie a Milano e Mantova e bibliotecario e poeta alla corte dell’arciduca Ferdinando a Vienna.

I suoi vasti interessi letterari lo portano a tradurre Virgilio e Ovidio e a comporre poesie liriche, apologhi, epigrammi, poemetti.

Tra le sue opere sono interessanti i brevi poemi La giornata villereccia, La felicità, La moda, e Le conversazioni, nei quali lo stile pulito e rigoroso e il gusto descrittivo denotano la presenza del modello pariniano.

 

DEH! FRA TANTE CHE T’ESCONO DAL SENO

Deh! fra tante  che t’escono dal seno,

macchinetta gentile, un’ora sola

segna, un’ora per me felice almeno!

da  L’orologio

A domani

LL

Spunto di lettura:
Antologia illustrata Poesia
Elvira Marinelli
Demetra Editore

365 giorni, Libroarbitrio

Il poema eroico

Roma 10 aprile 2013

Come abbiamo già letto nei post precedenti, la novità programmatica della lirica del Seicento è quella di Giovan Battista Marino, con la novità del “poema eroico” , in un certo senso di ogni poema, è quella annunciata e indicata, proposta anziché preparata, com’è invece per il  Tasso.

Le strutture e i temi di una lunga serie di opere in ottave ripetono la Liberata talvolta negli stessi argomenti, sempre nei topoi e nelle trame: un guerriero cristiano insidiato da una perfida bellezza, amori tra eroine ed eroi di avversa fede che si concludono con la morte in duello, inferno e cielo, angeli e diavoli in lotta e un’impresa di conquista con eserciti contrapposti e ampie rassegne.

Tuttavia gli scrittori più o meno consapevolmente, pur difendendo ed esaltando il Marino al di sopra degli altri, si trovano quasi a ripercorrere dal punto di partenza la strada che il loro maestro aveva aperto, a sentire  più acutamente, anche se con maggior disinvoltura, i rapporti con gli esemplari classici di Virgilio e di Omero e con i poemi cavallereschi, con l’ Orlando furioso più di ogni altro scritto.

Il teatro, il romanzo e il poema erano, in confronto alla lirica, tre generi letterari che mettevano l’autore in diretto rapporto col pubblico, ma il poema eroico, dalla dedica alle inserzioni genealogiche, ai richiami e ai fini encomiastici sino agli addentellati di attualità, si poneva direttamente come un impegno e un obbligo nella società, con i poli della fede e della Chiesa, della Corte e della guerra.

Di questo doppio aspetto si rendono conto i teorici  del genere, così Paolo Beni contrappone i moderni agli antichi, l’Ariosto a Omero, Virgilio al Tasso, nella quale riconosce una più completa sintesi moderna.

A domani

LL

 

n.b.

Significato topoi :

da topos s.m. gr. (pl. tòpoi); in it. s.m. (pl. orig.)

  • 1 Nella retorica classica, luogo comune, schema a cui si può fare ricorso per sostenere un’argomentazione.
  • 2 In letteratura e in altri campi artistici, tema ricorrente in un autore, in un’opera o in un indirizzo.

 

 

Spunto di lettura
La letteratura italiana, il Seicento
Editore: Iniziative Speciali De Agostini