versi estrapolati dalla poesia Ragnatela
potete leggerla completa nel link dello scrittore:
http://www.nerinchiostro.weebly.com
Tag: violino
mentre Nyman e il suo piano e il suo violino
ma tu che ne sai
mentre Nyman e il suo piano e il suo violino
non sai
che d’improvviso mi ritrovo a pensarti
uomosalsedine
e suona
to the edge of the earth
e saperti distrutto dalle genti
indurisce il mio sguardo
che corre a proteggerti dalle loro insulse ragioni
voglio leggerti inchiostro sulle tue pagine
tutte
e non voglio che il vizio ti corroda l’animo sbattendoti contro mura di scogli
ma scuoterti accrescendo ogni tuo difetto come unica medicina
curarti con l’aria inalata dai cormorani
ma tu che ne sai
quanto è contorto
il mio volere
che radere al suolo è bene
se ancora non mi conosci
cosa credi sia solo desiderio?
cosa credi sia solo capriccio di bambina che crea disastri di parole?
sì?
infatti tu che ne sai
mentre Nyman e il suo piano e il suo violino
la mia lingua vortica
nell’immaginaria tua bocca
liquido oppiaceo
crine d’arco
le mie mani nei tuoi capelli
ti spingo a me
e i nostri denti si mordono le labbra
e tu così vicino
sei granitico
così vicino
pungi
così vicino
sembri vero
così vicino
fai male
tu confusione
vortice di oceani
vento gelido d’estate
cocente d’inverno
mi scompigli la mente
sempre
tu
Luminescenza di questo dolce tormento
ma tu che ne sai
mentre Nyman e il suo piano e il suo violino
L.L.
Il Concerto
Roma 15 aprile 2013
Il Concerto. Questa è una parola che si conosce da sempre alla quale non ho mai dedicato un’approfondita ricerca, fino ad ora. Questa mattina mentre ascoltavo il narrar delle memorie di una dolce vecchina, quale mia nonna, mi è sorto il quesito: ma quale è la storia del Concerto?
Il termine “concerto” nel corso dei secoli ha assunto numerosi significati e diverse concezioni sia in campo musicale sia nell’ambito della vita sociale.
Oggi per concerto si intende un’esecuzione musicale aperta al pubblico a scopo di cultura o di intrattenimento.
Meno di tre secoli fa, però, il concerto così come lo intendiamo non esisteva. Le esecuzioni musicali avvenivano in forma privata, e allietavano le più svariate occasioni mondane o culturali che il principe o il nobile offrivano alla sua cerchia ristretta di amici e parenti. Così, quando alla fine del Cinquecento si comincia ad utilizzare questa parola, il riferimento consono era alla forma musicale, al pari di una sinfonia, una sonata o una canzone, caratterizzata principalmente dalla varietà e dalla combinazione di suoni distinti, come suggerito dall’etimologia stessa della parola latina conserere : intrecciare, mettere insieme.
Dalla folla degli strumenti lentamente se ne distaccano alcuni, in particolare il violino, già protagonista nelle sonate da camera e impaziente di esibire cantabilità ed effetti speciali.
La viola e il violoncello lo accompagnano andando a costituire un gruppo strumentale isolato che prende il nome di “concertino” o più semplicemente “Solo”.
Ai restanti strumenti, che sono pur sempre la parte più consistente dell’orchestra, e per questo chiamati “concerto grosso” o” Tutti”, non resta che adeguarsi ed accettare una sorta di dialogo con il concertino.
Il contrasto tra questi due gruppi sonori diseguali è la logica che ispira il concerto barocco, concepito nella seconda metà del Seicento secondo una variabile successione di tempi veloci e lenti, che presto si assottigliano stabilmente a tre. Ora che sembra aver trovato il suo assetto definitivo, il concerto è atteso da importanti novità.
il violino prende per sé tutta la scena, ricacciando nel gruppo il resto del concertino, così il concerto barocco sarà il più importante per molto tempo e la nuova forma del concerto per strumento solista e orchestra si prepara a raccoglierne la fortuna.
Ma ecco che a cavallo dei secoli XVIII e XIX per il concerto inizia una nuova storia , costellata da vertici di rara bellezza con l’arrivo di uno strumento innovativo, una presenza tutta nuova, il pianoforte.
A domani
LL
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