Una vita a rincorrere Bukowski
poi realizzi che
il Campari ti manda in pezzi
e non sono schiaffi e cazzotti
ma le carezze
a renderci più forti.
Una vita a combattere
pensiero unico ed omologazione
l’editoria Nazionalpopolare
fianco a fianco, gomito a gomito
con chi legge
recita, scimmiotta
s’improvvisa Bukowski
poi, in libreria
tira più un pelo d’influencer.
Una vita disordinata, incasinata
pulp fino al midollo,
sempre al bancone
ma senza compagni di sbronze,
a “ scrivo poesie per portarmi a letto le ragazze “
no, non è vero,
una vita sempre senza una donna
ma innamorato di tutte,
senza un soldo
ma sempre con in mano un bicchiere
vuoto,
ma con luce e angolazione giuste,
sempre mezzo pieno.
Un vita a rincorrere Bukowski
poi realizzi che
aveva ragione Santa Mamma:
non guardare quei film
non ascoltare quella musica
non leggere quei libri
che poi
fai la fine di Bukowski.
Morire ricco a 74 anni?
Beh,
non male come gran finale.
poesia BUKOWSKI di Gianluca Pavia
#duediripicca #liélarousse
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