365 giorni, Libroarbitrio

Scrivere la vita – Vincent van Gogh

 

Vincent-Van-Gogh-Ragazza in un bosco -agosto 1882

“Non pensare che io mi ritenga perfetto – o che pensi di non avere alcuna colpa del fatto che molte persone mi considerano un tipo sgradevole. Spesso sono terribilmente malinconico, noioso e irritabile – bramo compassione come per una sorta di fame o di sete – quando non ottengo compassione fingo indifferenza, parlo con durezza e a volte getto anche un po’ d’olio sul fuoco. Non amo stare in compagnia e frequentare le persone, parlare con loro mi è spesso doloroso e difficile. Ma lo sai qual è la causa se non di tutto, almeno di una gran parte? Semplicemente il nervosismo – questa mia terribile sensibilità sia fisica sia morale mi deriva in realtà dagli anni in cui sono stato così infelice.”

365 giorni, Libroarbitrio

Tan Taigi

Roma 1 aprile 2014

Van Gogh

Le stelle
a una a una
nel cielo freddo si affacciano.

Al di là del valico
una città fortificata
e stormi di aquiloni.

Notte d’autunno:
mi pongo domande e risposte.
Senso di debolezza.

Un lampo luminoso:
dalle barche giungono voci
di fantasmi che chiamano.

Che profumo dolce!
Ma quale fiore lo emana?
Bosco d’estate.

Inizio autunno:
lo scroscio della pioggia estiva
continua nella notte.

Tutto è buio intorno:
i ciliegi in fiore nella notte,
la porta del tempio.

A domani
Lié Larousse