365 giorni, Libroarbitrio

Pensavamo non ci fosse più nulla da inventare e invece…Lié Larousse & Emilio Stella creano il primo Book Music Film della storia della musica italiana e della poesia! – Recensione di Alessandro Lizzotti

E’ possibile inventare di sana pianta un qualcosa di nuovo nel 2021?
Apparentemente si, è il “Book Music Film”

Queste tre parole anglofone, facilmente comprensibili da tutti, sono il nuovo Format nato dalla collaborazione tutta Italiana di Lie Larousse, Emilio Stella, Samuel Stella e Virginia Pavoncello.

In perfetto stile “The Factory” troviamo la poesia di Lie’ Larousse tratta dal suo libro “.la vita comunque.” accompagnata da una musica creata ad hoc da Samuel Stella e da un testo inedito scritto da Emilio Stella per l’occasione che riprendesse lo stile narrante e poetico della scrittrice romana.

Il video in totale sintonia girato da Virginia Pavoncello è tutto ciò che serviva per dare un volto a questa creatura dai lineamenti dolci, dall’anima gentile ma dal carattere decisamente forte, il tutto in una Roma che sembra dipinta da un nostalgico pittore di strada.

Gli artisti ripondono ai disagi della vita sempre con grande sensibilita’ e dopo quasi due anni dall’inizio della pandemia nasce il Book Music Film, un progetto che forse ci saremmo aspettati a Brooklin, a Parigi o Berlino, e invece e’ nelle vie della Citta’ Eterna che tutto sta avendo inizio.

Se Andy Warhol fosse ancora vivo, sarebbe sicuramente tornato a Roma per ammirare con i suoi occhi quello che lui ha sempre definito “Arte”.

Recensione di Alessandro Lizzotti

365 giorni, Libroarbitrio

“Comunque Dada” Caparezza

Le quattro di notte,
sono in pigiama,
in preda alla noia,
scendo sotto casa,
salgo sul tettuccio
di quel fuori strada,
col megafono a palla canto una serenata.
Comunque vada, comunque Dada
Comunque vada, comunque Dada
Scoppia la guerra, io me ne scappo,
ma quale patria, io me ne sbatto,
tu mi imponi le divise, io me le strappo,
ho due bottiglie tu combatti, io me le stappo.
Disertore a vita , e me ne vanto,
se foste come me non ci sarebbe guerra in atto.
La cadenza e il passo sono demodé,
Io la sera me la spasso al Cabaret Voltaire!
Comunque vada, comunque Dada,
Comunque Vada
al Cabaret Voltaire!
Comunque vada, comunque Dada,
Comunque Vada
Qualcuno mi accusa, sei una sanguisuga,
rispondo: fallo pure tu, vieni avanti suca!
ho ancora voglia di irritarti, morso di zanzara,
e te lo manifesto Dada, come Tristan Tzara.
Sono la negazione, sono irrazionale,
amo l’arte detesto l’orgoglio nazionale.
Rompo gli schemi,
tu rompiti tibia e perone!
Perché non vieni insieme a me, al Cabaret Voltaire?

Comunque vada, comunque Dada,
Comunque Vada
al Cabaret Voltaire!
Comunque vada, comunque Dada,
Comunque Vada
Comunque vada, comunque Dada,
Comunque vada, resto comunque Dada,
io vedo una sola strada, comunque Dada,
qualsiasi cosa accada, comunque Dada,
Rimetto in discussione tutto,
proprio tutto,
proprio tutto,
forse non sono Dada, ma sono un po’,
Dada un po’, dada un po’!

Mi interessa l’arte,
ma le emozioni zero,
mi ha detto: Capa io canto le mie canzoni fiero!
Si, mi ricordano un’opera di Manzoni, credo,
e non parlo di Alessandro, ma Manzoni Piero.
Questa canzone è ready made,
nata già pronta,
e suona come fare i baffi sulla Gioconda,
più fastidiosa di un nuvolo di pettegole,
ma rende la mia vita più piacevole,
al Cabaret Voltaire!
Frasi sconnesse sgorgano dall’ugola,
Iolifantobamludogolaueugobal,
non hai capito nulla,
copia incolla, Google App,
neologismi sciapi dovunque come la rucola.
Non mi smuovi, no,
proseguo indomito,
a vedere il bello ovunque,
pure nel mio vomito.
è stravaganza,
vacanza extra,
passo la vita che mi resta
al Cabaret Voltaire!
al Cabaret Voltaire!
al Cabaret Voltaire!
al Cabaret Voltaire!
Comunque vada, comunque Dada,
Comunque vada, comunque Dada,
Comunque vada, comunque Dada,
Comunque vada, comunque Dada.