Roma 21 luglio 2013
Lei mi lasciò nell’ora silenziosa
quando la luna smette di scalare
l’azzurro sentiero delle vette celesti
e come un albatro addormentato
in equilibrio sulle sue alidi luce,
in alto si libra nella notte di porpora
e poi troverà l’oceano del suo nido
nelle dimore occidentali.
Lei mi lasciò ed io restai solo,
pensando ad ogni accento che, muto all’orecchio,
pure il cuore incantato poteva udire,
note che muoiono appena nate
ma come fantasmi ancora frequentano
gli echi della collina.
E sentivo ancora, oh troppo ancora!
il soffice vibrare del suo tatto,
come s e la sua mano gentil, anche ora,
tremasse leggera sulla mia fronte.
E così, benché assente,
la memoria di lei mi dà tutto
quanto neppure la fantasia osa rivendicare.
da Versi scritti nel golfo di Lerici
A domani
LL