365 giorni, Libroarbitrio

“Impermeabile ed indelebile ’15” L.L.

Natalia Drepina superthumb

Pur oggi
per quanto io voglia regalarti rabbia
ho impiastricciato le mie mani
per donarti la più buona delle torte
così che il tuo altezzoso cuore possa
per il tempo di un morso addolcirsi
e far apparire un incredulo sorriso
sul tuo volto costantemente oscuro.
So che il mio amarti
t’è impermeabile
come questo lunedì
che presto scivolerà nella sera
e sarà buio
e subito notte
e già domani.
So che il tuo amarmi
m’è indelebile
ricercarlo nel ricordo
che è lo scorso di lunedì
martedì l’altro
il mercoledì prima
giovedì venerdì sabato di musiche psichedeliche sparate acide nel cervello e tu a guardarmi da sotto
e la domenica senza Signore e poi di nuovo lunedì come questo da rivivere
in un passato che mi catapulta in questo presente che non so vivere
perché non lo conosco
perché non so neanche come i miei piedi mi ci abbiano portata fin qui
in questa casa
in questa vita
con questi capelli e occhi
tuttavia il ricordo
torta
candeline
un nebuloso sorriso
che resterà in questo mio mondo
chiunque io sia pur provando a non essere
chiunque io faccia finta di essere
chiunque io voglia essere
e alla fine di questa maledetta corsa incappare in una me identica a te
con la stessa rabbia nel cuore
la stessa ferocia nelle mani applaudenti
e tu resterai sempre tu
ne sono certa
pur oggi
che desidero plasmarmi diversa da te
e invece sono tua copia imperfetta
con la più illusoria dell’idea di cosa sia l’amore
e allora dirò incessantemente sì
sì ancora
alle mia speranza
pur oggi
più vana di ieri.

Auguri Padre.

L.L.

365 giorni, Libroarbitrio

La celebrazione dell’ingegnosità e dell’intraprendenza: Robinson Crusoe

Roma 19 maggio 2013

Il romanzo s’ispira a un’avventura realmente vissuta da un marinaio inglese abbandonato su un’isola del Pacifico.

Il protagonista Robinson Crusoe, diciottenne smanioso di nuove esperienze, fugge da casa e s’imbarca su di una nave mercantile girando il mondo a caccia di avventure.

Dopo un primo naufragio, viene catturato da un pirata, ma grazie alle sue abilità riesce ad evadere e scappa in Brasile, dove fa il piantatore.

Attratto nuovamente dal mare, s’imbarca per la Guinea e fa nuovamente naufragio.

Approda fortunosamente su un’isoletta deserta alla foce del fiume Orinoco e qui l’ingegnoso Robinson riesce a procurarsi e a costruirsi tutto ciò che gli necessita per la propria sopravvivenza e per migliorare le proprie condizioni di vita.

Rimane in solitudine per venticinque anni, fino a quando non gli capita di salvare la vita ad un indigeno, sottraendolo alla ferocia di un gruppo di cannibali.

Robinson impone al selvaggio il nome di Venerdì e nel corso dei tre anni di convivenza lo educa alla mentalità e alle abitudini occidentali, facendone un abile servitore e fedele compagno.

Finalmente dopo ventotto anni  di vita selvaggia, Robinson viene riportato in patria da una nave di passaggio.

Fortuna?

Buona lettura a tutti!

A domani

LL