L’unica cosa che mi va di fare oggi è tenere d’occhio quegli uccelli fuori dalla finestra.
Ho staccato il telefono così i miei cari non possono allungare le mani su di me.
Ho detto loro che il pozzo s’è prosciugato.
Ma da quell’orecchio non ci sentono. Continuano a provarci lo stesso.
Ora non ce la faccio proprio più a sentire della macchina che ha sbiellato un’altra volta.
O della roulotte che credevo d’aver già pagato messa sotto sequestro.
A tutti la fortuna è andata a picco. L’unica cosa che chiedo io è che mi lascino restare seduto
qui ancora un poco. A curarmi il morso che Keeper, il cane pastore, m’ha dato ieri sera.
E a osservare quegli uccelli, che non chiedono un bel niente, tranne un po’ di sole.
Tra qualche istante mi toccherà riattaccare il telefono e cercare di distinguere la ragione dal torto. Fino ad allora
una dozzina di uccellini, non più grandi di una tazza di tè, se ne stanno appollaiati sui rami fuori la finestra.
D’un tratto smettono di cantare e girano la testa.
E’ chiaro che hanno sentito qualcosa.
E si tuffano in volo.
Tag: uccellini
in fondo alla coda dell’occhio
La libellula s’è posata sul ginocchio sinistro accavallato sul destro e le iridi l’ho strizzate in fondo alla coda dell’occhio.
Faccio finta di non vederla.
Da bimba facevo sempre finta di non vedere la libellula posarsi, o la farfalla e la falena anche, mai mai le fissavo, mai mai dopo essermi accorta del loro arrivo continuavo a guardale, ma non voltavo mica la faccia a destra o a sinistra come accavallo le gambe no, rimanevo col faccino dritto dritto, ma le iridi, ah le iridi le strizzavo in fondo alla punta dell’occhio, andandomi a mettere con tutto il mio sguardo in quell’angolino di viso. Da bimba facevo sempre finta di non vedere la libellula posarsi, o la farfalla o la falena anche, non volevo metterle a disagio col mio osservarle e poi gli sguardi attendono sempre qualcosa, tipo quel qualcosa che ad un certo punto deve smuovere quel qualcos’altro, allora io accavallo le gambe e strizzo le iridi in fondo alla punta dell’occhio, e faccio finta di non vedere. Da bimba facevo sempre finta di non vedere la libellula posarsi, o la farfalla e la falena anche, non volevo proprio guardarle perché volevo che loro si sentissero libere di volare via quando gli pareva a loro, volevo che nessuno le indicasse, volevo che nessuno le spaventasse, che nessuno provasse a toccarle, e più di ogni altra cosa al mondo, da bimba, volevo proprio starmene da sola, come ora, che la libellula s’è posata sul mio ginocchio sinistro accavallato sul destro e le iridi l’ho strizzate in fondo alla coda dell’occhio.
L.L.
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