365 giorni, Libroarbitrio

“Manoscritto nello zaino” di Basho

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(Alba nel bosco L.L.)

Stagno antico!
Una rana salta dentro,
il suono dell’acqua.

La primavera fugge via
gli uccelli piangono, sono lacrime
gli occhi dei pesci.

Le cicale cantano,
certo non sanno
che presto moriranno.

Che lampi!
Il grido degli aironi
trafigge il buio.

Finita la pioggia
pallidi alzarono la corolla
i crisantemi.

Inverno desolato,
sulla terra di un solo colore
il suono del vento.

Sopra un ramo secco
si posa un corvo,
crepuscolo d’autunno.

365 giorni, Libroarbitrio

Kobayashi Issa “La mia primavera”

Roma 3 agosto 2013

Kobayashi Issa

Con occhi invidiosi
insegui la farfalla
uccellino in gabbia!

“La nostra casa”:
freschezza
di queste parole.

E’ in fiore il susino,
l’usignolo canta
ma io sono sola!

Paese di montagna:
la luna piena autunnale
entra nella mia zuppa.

Gocce di pioggia cadono
qua e là
zanzare variegate!

Quando morirò
fai la guardia alla mia tomba
piccolo grillo.

Tra i fiori del tè
i passerotti
giocano a nascondino.

L’uccellino prepara il nido.
Non sa che taglieranno
l’albero.

Kobayashi Issa 

Originario di Kashiwabara, Issa considerato uno dei maggiori poeti giapponesi.

Rimasto orfano a quindici anni andò a vivere a Edo, l’attuale Tokyo,per apprendere l’arte dell’haiku.

Dopo alcuni anni prese a girovagare per il paese facendo visita a illustri poeti e traendo dai nuovi ambienti conosciuti motivi di ispirazione per le sue composizioni.

Si sposò, ma nel giro di pochi anni, uno alla volta, gli morirono i quattro figli e la moglie.

Si risposò, ma il matrimonio fu un fallimento.

Fu colpito da una grave malattia e un incendio gli bruciò la casa.

L’opera più nota di Issa, La mia primavera, è un “haibun”, cioè una sequenza di haikai  alternati a brani in prosa, che rispecchiano fatti ed emozioni della sua vita.

A domani

LL