365 giorni, Libroarbitrio

Rifugio – Lindze

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“Oh, a storm is threat’ning
My very life today
If I don’t get some shelter
Oh yeah, I’m gonna fade away”

Per quaranta giorni
mi sono ritirato
nel mio antro,
leccando le ferite
come un bestia braccata.

Per quaranta giorni
ho goduto di protezione
rilassando finalmente
i miei nervi troppo tesi.

Per quaranta giorni
non ho scritto rigo
ho vissuto come se
non esistesse un fuori.

Ma non ci si può
nascondere all’infinito,
non si può sospendere
per sempre la propria vita.

Così sono uscito
allo scoperto
col fiato contratto e
l’occhio dilatato
della preda.

Che quando esci dalla tana,
i lupi fiutano
subito il tuo odore.

365 giorni, Libroarbitrio

Bambina Astronauta

Questo pomeriggio ho camminato nelle scarpe di qualcun altro.
Ho bevuto alcool puro con la bocca di un altro.
La mente si ingrigiva annerendosi in un altro misero minuscolo cranio.
Poi il vagito di una bambina si è elargito nelle mie orecchie
io con esse ho ascoltato il volto suo spaventato
che si è presentato in versi ai miei occhi che hanno visto.
Tutti i nessuno.
E mi sono costruita questa tana
per accomodarmi dal mondo
è piccolissima
posso starci sola ed in ginocchio
ho indossato un casco d’astronauta
ho creato un vortice d’etere grandissimo
e ci ho rovesciato il mondo al suo interno
le attese con i loro attimi
il nudo con l’essere e i suoi cenci
le urla senza vocali
la memoria senza aspetto ed incolore
il silenzio zitto.

Mi sono costruita questa tana
ed ora comoda
non c’è nessuno
il pericolo è niente.

L.L.

365 giorni, Libroarbitrio

Edgar Lee Masters “Theodore il poeta”

Roma 16 settembre 2013

Edgar Lee Masters

Theodore il poeta

Da ragazzo, Theodore, sedevi per lunghe ore

sulle rive del torbido Spoon

con gli occhi profondi fissi sulla tana  del gambero,

aspettando che apparisse spingendo la testa,

prima le antenne ondeggianti, come fili di fieno,

e poi il corpo, colorato come steatite,

gemmato con occhi di giada.

e ti domandavi, come rapito,

che cosa sapeva, che cosa desiderava, e perché mai vivesse.

Ma più tardi guardasti uomini e donne

nascosti nelle tane del fato fra grandi città,

osservando le loro anime uscire,

in modo da poter vedere

come vivevano, e per che cosa,

e perché strisciassero così in faccende

sulla distesa di sabbia dove l’acqua vien meno

quando l’estate declina.

Theodore il poeta, Edgar Lee Masters

A domani

LL