365 giorni, Libroarbitrio

“Febbre” Sylvia Plath

Paura? Cosa vuol dire?

L. abeille

Le lingue dell’Inferno
sono ottuse, ottuse come la tripla
lingua dell’ottuso, grasso Cerbero
che anela sulla porta. Incapace
di sanare leccandolo l’infiammato
tendine, il peccato, il peccato.
Sfrigola l’esca da fuoco
l’indelebile puzza
di candela soffocata!
Si srotolano, o amore, i bassi fumi
da me come le sciarpe di Isadora, ho terrore
che una mi accalappi, mi ancori alla ruota.

Amore mio, ho passato
tutta la notte annaspando
fra lenzuola grevi come il bacio d’un perverso.

Penso che sto sollevandomi
forse mi librerò –
I grani di ardente metallo volano e io, amore, io
sono una pura
Vergine d’acetilene
con una scorta di rose,
di baci, di cherubini
di tutto che esprimono queste rosee cose…

365 giorni, Libroarbitrio

“Lady Lazarus” Sylvia Plath

Fanciulla sulla roccia a Sorrento - Filippo Palizzi

Seduta su uno scoglio in Cornovaglia
dovrei pettinarmi le chiome.
Vestirmi da tigre.
Avere una relazione.
Dovremmo incontrarci nell’aria.

tratto da Attraversando l’acqua

365 giorni, Libroarbitrio

“Gulliver” Sylvia Plath

Sirkkary - Alice In Wonderland series

Di te, là sulla tua
Schiena, con gli occhi al cielo
Gli uomini-ragno t’han preso,

Avvolgendo e tirando i loro minuscoli ceppi
I loro tranelli –
Di seta.

Quanto ti odiano.
Nella valle delle tue dita conversano, vermiciattoli.
Vorrebbero farti dormire nei loro stanzini,
Fare reliquie dei diti dei tuoi piedi.
Scappa via!