365 giorni, BLACKOUT, Libroarbitrio

BLACK OUT – romanzo di GIANLUCA PAVIA

Blackout di Gianluca Pavia 1

“…è un pugno nello stomaco. Prendete “Suburra”, “I dolori del giovane Werther” e mescolateli a “Trainspotting”. E ci avvicineremo così a BLACK OUT.”

La storia di Nick, trentenne con un lavoro precario e una stupefacente inclinazione agli stupefacenti. Un ragazzo di periferia come tanti altri, se non fosse per un piccolo problema: i suoi cronici black-out, delle crisi estemporanee di memoria che lo colgono in qualsiasi momento lasciandolo senza alcuna consapevolezza di sé. Per fortuna, ha una piastrina al collo con su inciso il suo nome; per sfortuna, ha una vocina nella testa, che continua a ripetergli che quello non è il suo nome, lui non è lui. Aggiungendo a questo non trascurabile problema, il sogno di scappare in Messico e delle amicizie pericolose e pericolanti, nella vita del ragazzo s’innesca una reazione a catena di sfighe cosmiche e semiautomatiche, che lo trascinerà in un vortice di festini, capiufficio in uniformi da SS, guru del nuovo millennio, pusher, travestiti istericamente incinte e sbirri dalla dubbia sessualità, una caduta libera che schianterà il muso di Nick, sempre che Nick sia il suo vero nome, contro il suo peggiore nemico: se stesso.

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Romanzo di Gianluca Pavia​
Editore Pier Paolo Mocci​ NED Edizioni​
Progetto grafico e fotografico di Gabriele Ferramola​
Media partner Urban Mirrors​ Libroarbitrio​
Web supporter http://www.libroarbitrio.com

E con DuediRipicca​ Lié Larousse​ Maurizio Graziani​ Enzo Gallo​ per la location Eternalcity Brewing – ECB​

Gli altri libri dell’autore Gianluca Pavia li potete acquistare in tutte le librerie e sui maggiori siti di vendita online.
Editori Miraggi Edizioni​ Alter Ego Edizioni​

365 giorni, Libroarbitrio

SUBURRA – DANIEL MENDOZA – STREET LABEL RECORDS

—  SUBURRA —

Un pezzo sociale più che un pezzo politico
Critica l’effimero, il razzismo, l’ignoranza, l’apatia e il “malaffare”.
E’ un brano duro e senza mezzi termini,
poco incline a intrattenere e più idoneo a far pensare.
 “Suburra”, con un chiaro riferimento al film di Sollima, é il secondo estratto da “Rivincita”, uno dei dischi più potenti e massicci sfornati dalle cantine Street Label Records da Daniel Mendoza. Il brano, tipicamente hardcore seppur con una struttura sonora classica, maneggia il tema della strumentalizzazione e dell’individualismo tipico dei giorni nostri. Una componente tutta Italiana, che porta la gente a seguire la massa, a criticare il sistema senza però mai porsi in posizione antagonista nei confronti di soprusi e ingiustizie. Un’epopea dell’indignato che ingoia nell’accettazione passiva.
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Daniel Mendoza, attraverso un ormai consolidato stile lirico fatto di metafore e immagini forti, accompagna il brano a un video clip che ne valorizza gli aspetti conscious. Curato da Virginia Pavoncello (Second Life Records), il video si ambienta in luoghi simbolici come ad esempio centri di accoglienza e sale slot alternando la bellezza di Roma alle periferie più degradate. Una fusione fra il bene e il male, metafora del quotidiano Italiano.