365 giorni, Libroarbitrio

“Pensieri? Sempre!” Loris Giorgi

rosso

ora il mio sorriso devasta le mie paure
squarciandone il futile significato
ora la testa
alta
infrange ogni mia regola

sotto l’ombra di parole incantate
mi fai sentire al sicuro

e continuo a sorridere

la gioia di alcuni momenti
mi stupisce ancora
come l’amaro di attimi deludenti
che ti soffoca ogni parola
in una lotta senza perdenti
è ora
vivi il mio sorriso come mai prima
d’ora

nell’assoluto silenzio
di attimi infiniti
persa sembra la mia anima
in bilico tra l’attesa e il traguardo

sappi che
anche se
celato
Il mio amore
per te
cresce ogni giorno.

365 giorni, Libroarbitrio

“Le relazioni pericolose” Laclos

Screen-Shot-12-05- Veleno

“Nel mio cammino,
tra la prudenza e la timidezza;
che, soprattutto, io,

possa temere un uomo al punto di non vedere altra salvezza che nella fuga?
No! Mai.
Bisogna vincere o perire.
Io voglio lui; lui vuole farlo sapere, ma non lo farà:
ecco in due parole il nostro romanzo.” 

365 giorni, Libroarbitrio

“Infinito il cuore in valigia grida cu-cu” L.L.

Cour

grida di Bambino e grida di Bambina grida di albatro grida di cielo grida di terra grida di piogge grida di catrame grida di sabbia grida di corteccia grida di campi grida di mari grida di pareti grida di soffitti grida di letti grida di mattonelle grida di alcolici grida di narcotici grida di fumi grida di ceneri grida di buio grida di luce grida di invasori che dilaniano la carne in grida di acqua che inonda profondità a masticare l’animo che grida polverizzandosi le ossa per sparire in grida di Bambino e grida di Bambina grida di albatro grida di cielo grida di piogge grida di catrame grida di sabbia grida di corteccia grida di campi grida di mari grida di pareti grida di soffitti grida di letti grida di mattonelle grida di alcolici grida di narcotici grida di fumi grida di ceneri grida di buio grida di luce grida di invasori che dilaniano la carne in grida di acqua che inonda profondità a masticare l’animo che grida polverizzandosi le ossa per sparire in grida di Bambino e grida di Bambina grida di albatro grida di cielo grida di terra grida di piogge grida di catrame grida di sabbia grida di corteccia grida di campi grida di mari grida di pareti grida di soffitti grida di letti grida di mattonelle grida di alcolici grida di narcotici grida di fumi grida di ceneri grida di buio grida di luce grida di invasori che dilaniano la carne in grida di acqua che inonda profondità a masticare l’animo che grida polverizzandosi le ossa per sparire in grida di Bambino e grida di Bambina grida di albatro grida di cielo grida di terra grida di piogge grida di catrame grida di sabbia grida di corteccia grida di campi grida di mari grida di pareti grida di soffitti grida di letti grida di mattonelle grida di alcolici grida di narcotici grida di fumi grida di ceneri grida di buio grida di luce grida di invasori che dilaniano la carne in grida di acqua che inonda profondità a masticare l’animo che grida polverizzandosi le ossa per sparire in grida di Bambino e grida di Bambina …

L.L.

 

365 giorni, Libroarbitrio

pietra di Luna e onice Cielo

 

perla pietra di Luna

pietra di Luna si sveste al suo onice Cielo a lui soltanto mostra pallida i crateri dell’incessante belligeranza mentre sfiora la superficie della terra sprigiona disperdendo di lei grani di sabbia figlia della materia prima culla di mari del cosmo trascende il giorno per restagli dentro trasmuta umana abbeverandosi d’immaginario attendendo nuova notte

L.L.

Fotografia di Loris Giorgi

 

 

 

365 giorni, Libroarbitrio

“Il castello sul mare” Ludwig Uhland

Magritte Il castello dei Pirenei

Hai visto il castello,
l’alto castello sul mare?
Sopra corrono
nuvole d’oro e rosate.
Vorrebbe piegarsi sull’onda,
chiara come uno specchio,
levarsi sopra il fuoco delle nubi
serali, superbo e fiero.
Io ho visto l’alto
castello sul mare,
sopra nel cielo la luna
e intorno la nebbia.
Il vento del mare, le onde,
non fecero un’eco vivace?
Non hai sentito dagli alti anfratti
un canto festoso, un suono di arpe?
Le onde, i venti,
in una grande pace.
Dall’atrio del castello
ho udito un canto
lamentoso fra le lacrime.

365 giorni, Libroarbitrio

“Residenze invernali” di Antonella Anedda

Roma 5 febbraio 2014

Antonella Anedda

Chi resterà avrà cure precise.
Atti di deserto non pensieri
sforzo di talloni sollevati
e raccolta di rami
per dare cesto alle pietre
sabbia
spinta con pale contro i muri.
Dovrà portare alte lampade umane
disporle inutilmente lungo un fuoco
in piena luce attendere.

A tempesta. L’erba che si fa dura
la scomparsa dei nomi.
Finalmente l’ombra più alta delle cifre

Crocetti Editore, 1992

A domani
Lié Larousse

365 giorni, Libroarbitrio

“Nelle tue braccia” L.L.

Roma 26 gennaio 2014

Fratello e sorella

Vorrei vivere qui
in questo tuo abbraccio fratello mio
manto di sabbia che m’avvolge
granello di luce che squarcia
il buio di questa stanca ora della notte.

Vorrei vivere qui
in questo tuo abbraccio fratello mio
con le mani tue inquiete
carezzare le mie guance
fondere incantati attimi
a specchiarci nelle iridi
cullando la nostra rabbia
irrequieti animi nostri
che si placano al tatto
dell’essere morsi dalla vertigine che profuma
delle nostre parole tatuate di cielo plumbeo
sigillate da liquida cera lacca
in attesa per la partenza di un nuovo viaggio.

Vorrei vivere qui
in questo tuo  abbraccio fratello mio
posare le mie labbra sulla Madonnina che hai al centro del petto
e baciarla e pregarla
che  nulla possa mai scalfirti
e che deve proteggerti sempre
Dio anche ha questo dovere
e gli Angeli tutti.

Vorrei vivere qui
in questo tuo abbraccio fratello mio
che sa di un dono buono e puro come dovrebbe essere l’amore
emozione ch’io non conosco,
eppure,
 posso credere sia questa melodia
di tutte le note

che soffiano nelle mie orecchie
nella memoria del mio non dimenticarti
e nulla celano di male?
E nessun demone col suo terrificante essere
mi fa più troppa paura
se rivedo te
avvolgermi dalla musica
delle tue braccia.


E sì,
vorrei proprio vivere qui
in questo tuo abbraccio fratello mio.

Lié Larousse

A domani

365 giorni, Libroarbitrio

Prodigio di folle imprudenza: Tristan Corbiere

Roma 21 giugno 2013

Paesaggio malvagio

Sabbia di vecchie ossa – Il flutto rantola

macabri rintocchi: rumore spossante su rumore…

– Pallida palude, dove la notte inghiotte

grossi vermi per passare la notte.

– Quiete di peste, in cui la febbre

cuoce… Il folletto dannato langue.

– Erba fetida dove la lepre

è uno stregone codardo che fugge…

– La bianca Lavandaia stende

la biancheria sporca dei defunti

al sole dei lupi… – I rospi,

piccoli cantori melanconici

avvelenano con le loro coliche

i fughi che fungono da sgabelli.

di

 Tristan Corbiere

A domani

LL