365 giorni, Libroarbitrio

“Mille e un libro” gli autori Larousse & Pavia presentano i loro libri da Marzullo

Due scatti rubati in attesa della messa in onda
Rai1 – Mille e un libro

Gianluca Pavia - Mille e un libro Marzullo

Lié Larousse Mille e un libro Marzullo

I nostri libri li potete trovare in tutte le librerie Feltrinelli e Mondadori, nelle piccole librerie indipendenti, e online di seguito:

https://www.amazon.it/Black-out-Gianluca-Pavia/dp/8894120473
https://www.miraggiedizioni.it/prodotto/spietate-speranze/
https://www.miraggiedizioni.it/prodotto/lie/

 

365 giorni, BLACKOUT, Libroarbitrio

Grande serata per l’autore Gianluca Pavia e il suo ultimo romanzo BLACK OUT a LETTURE D’ESTATE

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Prosa e poesia, ma anche uno straordinario interprete e Roma ad incorniciare la bellissima serata di presentazione di BLACK OUT, romanzo dell’autore Gianluca Pavia, lo scorso martedì per LETTURE D’ESTATE.

Ad accoglierci la contessa, storica dell’arte, ideatrice e organizzatrice dal 1986 della manifestazione Invito alla Lettura nei Giardini di Castel Sant’Angelo, poi chiamata Letture d’Estate Lungo il Fiume e tra gli alberi.

Ad accompagnare la presentazione, la straordinaria interpretazione artistica dell’attore “CATERPILLAR”  con il reading delle poesie dell’autore Gianluca Pavia TARTARE LOVE! , e WISKEY & SODA CAUSTICA.

Un grazie infinito a tutti gli amici, lettori, poeti performer, e curiosi che sono intervenuti.

BLACK OUT di Gianluca Pavia per LETTURE D'ESTATE  (6).jpg

Con la presenza di Biblioteche di Roma, Peter Pan Onlus, Rete Librerie di Roma, Azienda Vinicola Montefalco, e tanti altri, si è restituito, ad uno spazio lasciato al degrado, la bellezza di un tempo e la possibilità di tornare a passeggiare lungo il fiume e tra gli alberi, proprio come cita il titolo della manifestazione completamente gratuita e autofinanziata, volta alla diffusione del libro e della lettura. Offre un panorama abbastanza completo dell’editoria italiana. Con una particolare attenzione alla piccola e media editoria. D’estate, all’aperto, a Castel Sant’Angelo, a Roma. E non soltanto libri, ma anche un’atmosfera da isola felice. Un ricco programma di qualità per tutti i gusti, la possibilità di parlare con garbo, di ascoltare con interesse, di passare una serata diversa, di gustare, soli o in compagnia, ottima musica e uno spuntino di qualità.

BLACK OUT di Gianluca Pavia per LETTURE D'ESTATE  (14).jpg

Quindi un grazie speciale a LETTURE D’ESTATE per l’invito, in particolar modo alla dottoressa Rosanna Vano, a e Lucio Villani & Margherita Schirmacher , a Federica Nastasia e a Giusy Esposito. Grazie per la coinvolgente lettura dell’attore Frank Pelta, e a tutti gli amici, lettori e curiosi che sono intervenuti. Un grazie speciale all’amica e fotografa Sara Teodori per aver reso indelebile la serata. Senza mai tralasciare Pier Paolo Mocci con il suo Map Magazine e la casa editrice Ned Edizioni per aver creduto ne progetto  #BLACKOUT

 

Lié Larousse & Gianluca Pavia/DuediRipicca

365 giorni, Libroarbitrio

.è tutta una farsa. – Lié Larousse

Carlo Monopoli #SketchOnTheRoad

.dimmi, perché
un uomo come te
deve essere tanto infelice e disperato
ma scaltro e geniale
da stordire una giornataccia con un sorriso
regalare una parola buona ad un amico
ubriacarti di vita e fica
e poi?
senza nemmeno voltarti darti le spalle
e nascondere a te stesso
quanto fa male
riempirsi la testa di parole
che non dicono niente
e di versi diversi
e poi?
impossibili, 
e d’appuntare tutti
per questa vita sola.

Lié Larousse

Ringrazio l’artista Carlo Monopoli per #SketchOnTheRoad

365 giorni, Libroarbitrio

KARMA HOSTEL – FRANCESCO DE LUCA – CAPITOLO 12, seconda parte, lettura gratuita

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“L’ispirazione, si nascondeva dietro ogni angolo, dietro ogni vaso, ogni fiore, ogni bellezza, ogni penna, ogni pezzo di carta, ogni gingillo e soprammobile. I quadri erano disposti con una cura e una perfezione berniniana. Tutto fluiva in quel fumo che si mescolava all’aria creando una stabilità d’intenti e di desideri inimmaginabile per chi non è stato seduto su quel divano e non ha avuto esattamente le nostre esperienze e le nostre illuminazioni. È semplicemente così. Quel raggio di luce sul tavolino in un giorno di smog, oscuro, in quell’angolo di mondo senza Dio (?). Eravamo lì e celebravamo assieme, e come in un dipinto decadente, auto creavamo la nostra tela sotto le pennellate di colore spesse e decise. Flussi e riflussi di coscienza. La marijuana in quel contesto era un catalizzatore di pensieri e di entità invisibili.
Creatore enteogenico.”

Siamo arrivati alla lettura del capitolo 12, seconda parte, nel link di seguito i capitoli audio e quello che vi siete persi di KARMA HOSTEL, romanzo in lettura gratuita di Francesco De Luca

http://www.karmahostel.it/2018/03/12/parte-1-capitolo-12-2/

365 giorni, Libroarbitrio

FIRMA COPIE & APERITIVO CON GIANRICO CAROFIGLIO da I TRAPEZISTI

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        QUESTO POMERIGGIO ALLE ORE 18:30 IN VIA LAURA MANTEGAZZA 37 – ROMA

I Trapezisti
sono lieti di ospitare Gianrico Carofiglio
per un aperitivo e un firmacopie
del suo ultimo libro “Le tre del mattino”, edito da Einaudi.

Un’ottima occasione per acquistare il libro con dedica da Gianrico Carofiglio
e scambiarsi gli auguri di Natale.

Vi aspettiamo

Se volete prenotare per tempo le copie chiamare al numero 06 558 4927
Seguite I Trapezisti anche sulla loro pagina https://www.facebook.com/itrapezisti/

 

365 giorni, Libroarbitrio

Agenzia Pertica di Luca Ragagnin & Chef Fabio Mendolicchio in tour @ 2dR Art Gallery

365 giorni, Libroarbitrio

“Il dio vicino” di Rabindranath Tagore

Moon 

Se vuoi riempire la tua brocca, vieni, vieni al mio lago.
L’acqua bagnerà i tuoi piedi e ti mormorerà
il tuo segreto.
La traccia della pioggia vicina è già sulla sabbia,
le nuvole sono basse sulla linea azzurra
degli alberi come i folti capelli sopra i tuoi occhi.
Conosco bene il ritmo dei tuoi passi:
batte nel mio cuore.
Vieni, vieni al mio lago, se devi riempire la tua brocca

365 giorni, Libroarbitrio

“Compagno di letture” Haruki Murakami a Raymond Carver

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Haruki Ray e Tess

Dissi a Ray: ” A volte percepisco i tuoi racconti  come fossero delle poesie e le tue poesie, a volte, come dei racconti”. Era così compiaciuto dell’osservazione che balzò in piedi e chiamò Tess: “Ehi, Tess, senti questa. Sai che ha detto?” E le ripeté le mie parole.
Ray scrisse una poesia intitolata “Il proiettile”, ispirata dalle impressioni del suo incontro con me. E questa poesia, per quanto mi sia difficile crederlo, è dedicata a me. Naturalmente è diventata una delle mie preferite. Ogni volta che la leggo, sono pervaso da un’ondata di affetto. Quando leggo i versi di Ray, certe volte sento l’ispirazione a cimentarmi anch’io nella poesia. Sebbene non abbia mai scritto una poesia, quando leggo le sue ho subito la sensazione che potrei scriverne anch’io.
Penso che sia meraviglioso.

“Il Proiettile”

Sorseggiavamo il tè. Scambiandoci educate
congetture su come mai i miei libri
avessero tanto successo nel tuo paese. Non so come,
ci mettemmo a parlare del dolore e delle umiliazioni
che, secondo te, ricorrono spesso
nei miei racconti. E quell’elemento
di pura casualità. E di come tutto ciò si traduce
in termini di vendite.
Ho fissato un angolo della stanza.
E per un attimo ho avuto di nuovo sedici anni,
quando in cinque o sei scemotti ce ne andavamo in giro
sbandando nella neve in una Dodge del ‘50.
Mandavamo a farsi fottere altri scemotti
che urlando bersagliavano la nostra macchina
con palle di neve, ghiaia, rami
secchi. Noi sgommavamo via, berciando.
E sarebbe finita lì.
Se non che il mio finestrino era abbassato di tre dita.
Solo tre dita. Ho scagliato il mio ultimo
insulto e ho visto uno di quei tizi
prendere lo slancio per tirare una cosa. Da dove mi trovo ora
immagino di vederla arrivare. La vedo
accelerare in aria mentre guardo,
come quei soldati che all’inizio
del secolo scorso vedevano volare
verso di loro le granate
mentre se ne stavano lì paralizzati
dal tremendo fascino del terrore.
In realtà mica l’ho vista avevo già girato
la testa per ridere insieme ai miei compagni.
Quando quella cosa mi ha colpito alla tempia
così forte che mi ha sfondato un timpano e poi
mi è caduta in grembo, intatta. Una palla di ghiaccio
e neve compressi. Il dolore fu stupefacente.
Per non parlare dell’umiliazione.
La cosa peggiore fu che mi misi a piangere
davanti a quei duri mentre gridavano:
Che botta di culo ! Che caso strano !
Una possibilità su un milione !

Il tizio che l’aveva tirata, anche lui deve essere rimasto sorpreso
e fiero di sé mentre si sentiva acclamato
con urla e pacche dai suoi compagni.
Deve essersi asciugato le mani sui pantaloni.
E poi avrà combinato qualche altro casino
prima di tornare a casa per cena. Poi sarà cresciuto,
avrà avuto la sua parte di difficoltà e si sarà perso
nella vita proprio come io mi sono perso nella mia.
A quel pomeriggio non avrà mai più
pensato. E perché mai avrebbe dovuto?
Ci sono sempre tante altre cose a cui pensare.
Perché ricordarsi di quella stupida macchina
che slittando in discesa girò l’angolo
e sparì per sempre ?
Educatamente alziamo le nostre tazze di tè nella stanza.
La stanza in cui per un attimo è entrata un’altra cosa.

Raymond Carver

365 giorni, Libroarbitrio

Jerome David Salinger “Il giovane Holden” (parte prima)

Roma 9 novembre 2013

J.D. Salinger

Nato a New York nel 1919, Salinger cominciò a scrivere i primi racconti  a quindici anni.

Studiò prima al Collegio militare della Pennsylvania, poi all’università di New York.

Durante la seconda guerra mondiale venne arruolato come sergente di fanteria e mandato in Europa.

Raggiunse il successo come scrittore nel 1951, con la pubblicazione del romanzo Il giovane Holden, storia di un ragazzo “ribelle” nei confronti della società.

Il romanzo si impose all’attenzione dei critici anche per le originali scelte linguistiche, modellate sul parlato, ricche di espressioni gergali, giovanili, discorsive.

La scelta di contestazione della società attraverso la narrazione, in prima persona, di adolescenti “non integrati”, venne ripresa con successo anche nei Nove racconti, pubblicati nel 1953.

Negli anni sessanta, l’accostamento dello scrittore alle filosofie orientali influenzò la sua produzione narrativa, maggiormente rivolta a contenuti meditativi e simbolici.

Appartengono a questo periodo i romanzi Franny e Zooey, Alzate l’architrave, carpentieri, Hapworth, 16.

Dal 1965 Salinger ha cessato l’attività di narratore, chiudendosi in un volontario silenzio.

 

A domani

Lié Larousse

 

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La scrittura privata: Virginia Woolf attendendo il Diario di una scrittrice (prima parte)

Roma 22 ottobre 2013

Virginia Woolf

Nata a Londra nel 1882, figlia di Leslie Stephen,un importante critico letterario, Virginia Woolf  visse e fu educata in un’ambiente molto colto.

Studiò privatamente e a diciassette anni, tramite il fratello Thoby, entrò in contatto con importanti intellettuali del suo tempo, i cosiddetti “apostoli” dell’università di Cambridge, discepoli del filosofo Moore.

Pochi anni dopo, trasferitasi con la famiglia nel quartiere londinese di Bloomsbury, diede vita col fratello, la sorella Vanessa e alcuni degli ” apostoli”, al gruppo chiamato “Bloomsbury set”,  un circolo letterario che fu protagonista della vita culturale londinese degli anni venti e trenta, grazie all’attenzione dedicata alla letteratura d’avanguardia, alla filosofia e alla psicoanalisi.

Dopo aver sposato Leonard Woolf, uno degli intellettuali del gruppo, nel 1913 pubblicò il primo romanzo, La crociera, e iniziò un’intensa attività di critica letteraria  e di saggista.

Le frequenti crisi depressive, che spesso alteravano il suo equilibro nervoso, non ostacolarono il lavoro di scrittura.

La Woolf, a partire dal 1919, con la seconda opera Giorno e notte, produsse una serie di romanzi, tutti pubblicati dalla casa editrice fondata con il marito, che la fecero emergere tra i grandi della letteratura europea  del Novecento, soprattutto per la novità della scrittura, capace di cogliere e descrivere il divario tra il tempo interiore della coscienza dell’individuo e il tempo reale degli avvenimenti.

Tra i romanzi di questo periodo vanno  ricordati La stanza di Jacob, La signora Dalloway e soprattutto il capolavoro Gita al faro, edito nel 1927.

Sempre in questi tempi fu pubblicato il saggio sociologico Una stanza tutta per sé, importante studio sulla condizione femminile.

Negli anni trenta, nonostante  il risorgere delle crisi depressive, lavorò intensamente, pubblicando nuovi romanzi Le onde, gli anni, e il saggio Le tre ghinee.

Dopo aver terminato l’ultimo romanzo, Tra un atto e un’altro, i segnali di una nuova crisi depressiva la prostrarono e l’avvilirono a tal punto da spingerla al suicidio: nel marzo 1941 la scrittrice si uccise gettandosi nel fiume Ouse.

Dodici anni dopo la sua morte il marito Leonard diede alle stampe il Diario di una scrittrice, le pagine autobiografiche  che la Woolf scrisse tra il 1915 e il 1941.

A domani

LL