Roma 27 luglio 2013
Vedi il mare? Giunge in corsa inquieta
e tende le smaniose braccia azzurre
e si stringe al petto la testa,
coronata da gigli, sotto le luci
nuziali del cielo immenso.
Guarda, arriva. Il cuore gonfio si erge
di desiderio, le braccia fremono.
Invano. Non esiste desiderio
sotto la luna cui sia concesso realizzarsi .
Anche la luna dura un istante.
Il mare affonda nella sua delusione,
e le onde sdegnose
fuggono la riva sospirando.
Senti? Sussurra il vento nel bosco
fra le alte cime dei pioppi.
Con il linguaggio crescente dei sospiri
grida, si strugge, implora
un corpo, per unirsi in matrimonio
a Flora, figlia dell’estate.
Ma le voci già svaniscono,
sull’arpa eolia delle fronde muore
l’eco, e il canto dei cigni.
da Il mistero dei sospiri di Erik Joahn Stagnelius
Il poeta svedese nacque nel 1793 nell’isola di Oland.
Non si hanno di lui notizie biografiche precise, si sa solo che, malfermo di salute, condusse una vita solitaria contrassegnata dall’abuso di alcool ed oppio.
Dai letterati del tempo fu definito ” strano, geniale, scapigliato”.
Morì a Stoccolma nel 1823.
Importante figura del Romanticismo svedese, Stagnelius, lasciò alcune opere teatrali e una vasta produzione di poesia epica e lirica.
Affine a Shelley, Novalis, Baudelaire, tra gli ultimi bagliori del neoclassicismo e le anticipazioni del Decadentismo, raggiunse il vertice della sua aspirazione con le liriche di Gigli di Saron, in questa raccolta affiorano slanci ascetici e turbamenti sensuali, si intrecciano pensieri celesti e terreni, si contrastano erotismo e platonismo in un insieme di ansie, struggimenti ed estasi, come erge anche dalla lirica di questa pagina.
A domani
LL
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