Roma 19 maggio 2013
Il romanzo s’ispira a un’avventura realmente vissuta da un marinaio inglese abbandonato su un’isola del Pacifico.
Il protagonista Robinson Crusoe, diciottenne smanioso di nuove esperienze, fugge da casa e s’imbarca su di una nave mercantile girando il mondo a caccia di avventure.
Dopo un primo naufragio, viene catturato da un pirata, ma grazie alle sue abilità riesce ad evadere e scappa in Brasile, dove fa il piantatore.
Attratto nuovamente dal mare, s’imbarca per la Guinea e fa nuovamente naufragio.
Approda fortunosamente su un’isoletta deserta alla foce del fiume Orinoco e qui l’ingegnoso Robinson riesce a procurarsi e a costruirsi tutto ciò che gli necessita per la propria sopravvivenza e per migliorare le proprie condizioni di vita.
Rimane in solitudine per venticinque anni, fino a quando non gli capita di salvare la vita ad un indigeno, sottraendolo alla ferocia di un gruppo di cannibali.
Robinson impone al selvaggio il nome di Venerdì e nel corso dei tre anni di convivenza lo educa alla mentalità e alle abitudini occidentali, facendone un abile servitore e fedele compagno.
Finalmente dopo ventotto anni di vita selvaggia, Robinson viene riportato in patria da una nave di passaggio.
Fortuna?
Buona lettura a tutti!
A domani
LL