365 giorni, Libroarbitrio

“Gli uomini sono lo scherno degli angeli” Geoffrey Hill

Umanità

Certi giorni un’ombra filtrata
Osservo una lumaca
Scalare il lucente strapiombo
Della sua bava. Le grida,
Come arrivano, sono mie; poi
Di Dio: mia la giustizia, le ferite, l’amore,
La luce, il pane, la lordura.

Starmene qui nella mia strana
Carne mentre il Tormento satollo
Dorme, macchiato dal cibo pronto,
E’ una gioia che va oltre ogni preoccupazione
Del mondo, per una volta.
Ma ci viene ordinato di
Alzarci quando, in silenzio,
vorrei comporre la mia voce.

365 giorni, Libroarbitrio

Haiku di Yosa Buson

Roma 23 febbraio 2014

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Sono in fiore le azalee
nel villaggio lontano tra i monti.
Riso bianco bollito.

E’ notte, l’orchidea
nasconde nel profumo
lo splendore del suo fiore.

La giornata di ieri è passata,
quella di oggi se ne va.
Così la primavera si allontana.

Rugiada bianca.
Una goccia per ogni spina
di rosa canina.

Sopra le foglie cadute
rumore di passi lontani
di colui che aspetto.

Più sola ancora
dell’anno scorso.
Crepuscolo autunnale.

Cade una pioggia lieve,
senza rumore, sul muschio.
Quanti ricordi del passato!

Yosa Buson nacque da una famiglia contadina a Kema, nella provincia di Settsu, nel 1715.
Ancora molto giovane si stabilì a Edo, dove frequentò una scuola di poesia e imparò a comporre Haiku da prestigiosi maestri. Nello stesso periodo studiò anche presso una scuola di pittura dove approfondì le sue conoscenze sulla storia dell’arte orientale e acquisì una propria tecnica grafica. Per alcuni anni praticò la pittura come attività primaria, poi la sua produzione artistica si intensificò anche nella poesia, che divenne specchio della sua sensibilità visiva e coloristica.
Assieme a Basho, Issa e Shiki, Yosa Buson è concordemente ritenuto uno dei più grandi maestri dell’Haiku, per la sua funzione innovativa e riformatrice.
I temi tipici di questo genere poetico, la natura e gli oggetti, furono da lui ripresi con l’inedita introduzione di elementi autobiografici e sentimentali, e trasformati in simboli.

A domani
Lié Larousse