365 giorni, Libroarbitrio

Lié Larousse a CASA SANREMO WRITERS 2023 con il suo romanzo d’esordio RID DEMENTIA – L’intervista

Vetrina Casa Sanremo Writers intervista Lié Larousse – Rid Dementia

Apriamo il nuovo anno con grandi speranze, emozioni forti e la bellissima opportunità di presentare
RID DEMENTIA per uno degli eventi più importanti in Italia, il Festival di Sanremo 2023, più nello specifico Casa Sanremo Writers che mi vuole in vetrina con questa prima intervista. Mi hanno chiesto cosa mi aspetto dalla mia partecipazione, io sono onorata di presenziare ad un progetto di divulgazione culturale così importante, spero mi dia la possibilità di far conoscere questo mio romanzo d’esordio e la sua storia ad un livello più profondo e conscio al pubblico italiano, ai critici letterari e a tutti i lavoratori del settore editoriale, per tanto ci tengo ad aprire questo 2023 con dei ringraziamenti che da me vengono sempre dal cuore, dall’anima: grazie a Giulio Perrone, Antonio Sunseri e la meravigliosa Gaia Giaccone per aver pubblicato quello che a me piace chiamare “nostro” romanzo, grazie alle mie amate Oriunda Jewels (Valentina Barella) e I, Witch (Sara Teodori) per mettermi indosso la loro preziosa arte, grazie infinite al mio sponsor, alla Dastit che ha scelto di affiancarmi in questa esperienza e nelle prossime, sì ci saranno altre grandi novità, intanto vi lascio l’intervista completa per chi volesse approfondire e conoscere meglio me, il mio romanzo, il mio mondo.

  1. Ci presenti il suo libro.

Siamo nel 1875, nei pressi di una Roma in via di espansione ed evoluzione scientifica: qui il Professor Fabio Amedeo Mari, Neuroanatomo e Neuropsichiatra, protagonista del romanzo, fa costruire un imponente manicomio il Rid Dementia, nome del metodo curativo sperimentato e creato da egli stesso, luogo che dà vita alla narrazione. A pochi metri da esso fa erigere una piccola dimora dove alloggia e dove non è solo, ma con il suo amato segreto.
Rid Dementia è la storia intima della psiche umana e di come troppo spesso lasciamo che siano le paure a decidere per noi; è la storia di possesso, amori proibiti, furti d’identità, violenze fisiche e psicologiche, gelosie ed invidie, dove non importa se ci troviamo in un’epoca passata, perché attraverso i personaggi e l’ambientazione è chiaro che il tempo non esiste e che l’essere umano nel corso della sua vita tende a sbagliare e a cadere spesso negli stessi sbagli. Mentre leggiamo questo libro, non sentiamo più questa distanza temporale ma ne siamo totalmente coinvolti, così come ci lasciamo coinvolgere nella vita quotidiana da problemi che non sono i nostri e per i quali ci prostriamo a dare consigli, il più delle volte non richiesti o fraintesi. Il RID DEMENTIA è “la nostra mente, labirinto di illusioni e sogni, ossessioni e caos, dove è facile perdersi”. Nel romanzo sono presenti più piani di realtà: in alcuni gli accadimenti sono realmente avvenuti, al lettore lascio la scelta di decidere quali. RID DEMENTIA è la storia nella storia di un presente lontano alla ricerca di un passato spietato che spaventa come certi incubi ricorrenti dai quali sembra impossibile svegliarsi. Ogni personaggio rappresenta uno stato d’animo, un vissuto agognato, un desiderio appena espresso, un sogno irrealizzato: tutto questo perché siamo sempre alla continua ricerca di qualcosa che non sappiamo bene cosa sia, e in questo romanzo avremo modo di scoprirlo.

  1. Ci regali un breve stralcio dell’opera, una parte che per lei è particolarmente significativa.

“Febbre improvvisa. Un tremore ti sconvolge le carni, piombi a terra. Visioni si scagliano in un lampeggiare in lontananza. Una folla di luci sfrecciano, credi ti stiano colpendo in pieno volto, strizzi gli occhi, ti trapassano indolore, non devi nemmeno schivarle, anzi, muovi la mano nella loro direzione, e proprio quando un’altra saetta è a uno stralcio dal tuo naso l’afferri, e la vedi. È un nastro. Un nastro di tulle, annodato, un fiocco.
Troppi segreti in un posto solo, pensi, ora, quand’era già il tempo dell’arrivo al Rid Dementia: «Oooooh!».
Il cocchiere con un intercalare nella voce tira le redini ai cavalli.
«Oooooh!».
E si zittisce anche il suono del campanaccio legato al collo delle prime due bestie. Scosti il drappeggio, porti fuori il braccio dall’abitacolo, abbassi la maniglia, apri la portiera della carrozza, un passo preciso, poi un altro a scendere lo scalino. Un’occhiata rapida tutt’attorno. Girandoti di tre quarti allunghi il braccio alle tue spalle. L’apice della punta di un naso dall’ombra dell’interno del calesse s’illumina. Labbra rosa inumidite dalla calura. Incorniciato il viso da un fiocco di tulle legato sotto il collo color turchese, con striature oro e arancio, le punte svolazzano nell’aria fresca. «Che dimora piccina Padre».
I suoi occhi corrono dal perimetro della piccola casa a te.
«Lumas, andrà più che bene».”

3. C’è un aneddoto particolare che l’ha spinta a scrivere questo libro?

Nel 2014 ho iniziato un percorso di studi in psicologia generale, infantile e clinica, terminati nell’aprile 2021, che mi hanno portato a conoscere persone e situazioni davvero difficili da gestire con i soli mezzi tecnici che stavo testando. Ho capito, con il tempo, che dovevo andare oltre al semplice studio di questa materia e alle sue tecniche approvate fino ad oggi, che dovevo scavare nel tempo che si cela in ogni vita umana, percorrendo una strada, sì verso il passato ma non in ordine cronologico di accadimenti come siamo soliti fare. Ho capito che è ciò che non conosciamo di noi a rendere la vita difficile ed incerta; perciò, con questo romanzo, ho voluto sperimentare, proprio come il protagonista, una nuova e sconosciuta strada, anche se non ne conoscevo inizialmente la direzione, ma di certo conoscevo l’obiettivo. Ma lo abbiamo imparato leggendo questo romanzo: la mente mente, e perdersi in essa è il più grande dono che possiamo fare a noi stessi. Molto spesso ci sentiamo confusi, ci sentiamo persi, fuori luogo anche in situazioni che noi stessi abbiamo contribuito a creare: perché? Molto spesso abbiamo tutto ciò che vogliamo ma ci sentiamo infelici, insoddisfatti, inappagati, addirittura soffriamo di attacchi di panico, siamo ansiosi, abbiamo continui mal di testa, e siamo stanchi, affranti e cadiamo in depressione: perché? Perché non ci ascoltiamo, non ascoltiamo ciò che il nostro cuore e la nostra anima vogliono per noi, ciò per cui siamo venuti al mondo. La nostra missione di vita non la conosciamo, non la conosciamo perché viviamo nella mente e, come scrivo sopra e qui ribadisco, “la mente mente”; allora ci facciamo manipolare dal volere altrui, convinti del contrario, ed iniziamo a percorrere un cammino nel buio pesto dove spiragli di luce sono sfocati  da un paio di occhiali da vista che indossiamo, ma non sono i nostri, perché noi ci vediamo benissimo. Ma vogliamo ciò che ha qualcun altro, perché è più facile emulare la vita altrui che avere il coraggio di accettare chi siamo e vivere la nostra.

4. Cosa si aspetta dalla partecipazione a Casa Sanremo Writers 2023?

Sono onorata di partecipare ad un progetto di divulgazione culturale così importante, e spero mi dia la possibilità di far conoscere questo mio romanzo d’esordio e la sua storia ad un livello più profondo e conscio al pubblico italiano, ai critici letterari e a tutti i lavoratori del settore editoriale.

p.s. non so dalle vostre parti ma qui continuano a sparare fuochi d’artificio!

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Lié Larousse

365 giorni, Libroarbitrio

“Nessun male viene per nuocere” Lié Larousse

E’ stata un’estate faticosa per me. “Nessun male viene per nuocere” , spesso mi sono domandata cosa significasse davvero questa frase che mia nonna mi diceva già da bambina, ma credo che io l’abbia compresa solo ora.

Ad ottobre 2021 ho iniziato a star male, ad avere delle emorragie che mi impedivano, mi impediscono, la normale attività quotidiana. A novembre dopo due pronto soccorso ed una trasfusione di ferro, non avevo quasi più non solo ferro ma emoglobina nel sangue da rischiare l’infarto, decidono di operarmi per un problema all’utero a dicembre. A gennaio la situazione è sempre meno sotto controllo. Ogni medico che incontro ipotizza un problema diverso con diverse terapie più o meno invasive, ogni medico mi rimprovera come se la colpa fosse mia e mi tratta, nel vero senso della parola, con incuranza e insensibilità, spendo molti soldi in visite private comincio ad avere timore delle dottoresse sempre molto poco delicate ma non posso fare altrimenti ed inizio alcune terapie fino a che ad agosto dopo l’ennesima corsa in pronto soccorso ginecologico vengo ricoverata. Sembrava mi dovessero operare da un momento all’altro, e invece non è stato così. Ero molto preoccupata in più non riuscivo a dialogare ne a fidarmi delle dottoresse, mi ricordo l’ansia e il dolore sdraiata nel letto d’ospedale, eppure, una parte di me sapeva che dovevo avere fede, la mia anima e il mio spirito mi parlavano dicendomi di avere fede, di alzarmi, andare in corridoio e sorridere alla meravigliosa luna che quella notte sembrava fosse lì per me parlandomi con la voce di mia nonna: nessun male viene per nuocere. Ed è stato proprio così, la mattina seguente tutto è cambiato, il dottore che era di turno mi ha visitata con amore e delicatezza, mi ha spiegato quale fosse il reale problema e le varie ipotesi per prendermene cura, ci vorrà tempo sì, ma finalmente dopo quasi un anno non sono più sola e incompresa, perché è arrivata un’anima straordinaria, un dottore che ama profondamente la sua missione e che mi sta aiutando davvero!

Siamo a metà settembre, quello che era un problema invalidante è diventato una parte nuova di me che vuole attenzione così come ognuno di noi ne vuole dalla vita, sono affiancata da un Dottore speciale che è sempre presente, ed ho fede negli eventi, anzi spero di esserne all’altezza, e nel frattempo ho ricevuto la bellissima notizia che sarò ospite a Casa Sanremo Writers per il Festival di Sanremo 2023 dove presenterò il mio romanzo difronte ad un pubblico maestoso come il pubblico italiano, e sì, ho cambiato la mia routine, ho dovuto ripristinare dei nuovi equilibri, ma nessun male viene per nuocere, forse viene per insegnarci che ciò che ci accade nella vita non riguarda solo noi, che non siamo soli, ma siamo una grande comunità fatta di anime meravigliose con una missione da compiere, un destino da compiere, una grande famiglia guidata dalla potenza dell’amore dell’universo.

Lié Larousse

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RID DEMENTIA – Recensione di Alberto Raffaelli per Segnalazioni Letterarie

Lié Larousse, Rid Dementia, Roma, L’Erudita, 2022

           Siamo al cospetto di un esordio di rilievo. Impregnato di una scrittura spesso barocca, convulsa e a tratti ai limiti dell’espressionismo, tesa a rendere l’idea dinamica del disordine mentale sullo sfondo di una realtà scientifica a sua volta in forte mutamento, il romanzo d’esordio della Larousse si struttura instaurando un’omologia tra la concitazione esterna di un siffatto scenario storico fortemente intuibile e quella interna del protagonista, la cui degradazione dal ruolo di medico a quello di paziente è al centro della vicenda.

            Il dinamismo stilistico è dato dall’uso abbastanza originale della seconda persona nella narrazione, che conferisce un’idea di movimento perpetuo. Si è in presenza di una scrittura molto visual, che sembra – ancor più che una sceneggiatura – la tratteggiatura trascrittiva di un film; e tale visualismo s’accompagna a una tematica d’antan (e tuttavia sempre attuale), idonea a essere concretizzabile come film in costume, per la precisione sotto forma di thriller scientifico “vintage”.

            L’andamento narrativo – padroneggiato con una sicurezza per nulla scontata – è dunque cinematico, assecondando i contorni di una confusione temporale e identitaria tanto tipica dei modi espressivi del cinema e delle serie tv odierne: l’incarico di mimetizzare i contorcimenti mentali è veicolato dall’irrequietezza della prosa, mentre l’abbondanza di riferimenti anatomici richiama la ricerca di un nuovo equilibrio tra interiorità e contesto nella rappresentazione letteraria, che a sua volta rievoca i cambiamenti dei paradigmi medici e anatomici in un frangente storico precisato con esattezza cronologica fin dall’inizio.

            Agganciandosi a una corrente ben consolidata in letteratura dalla Scapigliatura in poi, assi tematici quali isteria e nevrosi anche in “Rid Dementia” si pongono come fondamenti scientifici della dissoluzione dell’io, elemento notoriamente centrale nell’arte (non solo scrittoria) novecentesca.

            A ispessire il risultato finale contribuiscono anche accostamenti di genere, che non escludono lo sfociare dei diffusi richiami fisiologici e sensoriali nello splatter.

            In definitiva sottostante all’intero pastiche si struttura una mappatura ideologica che ripropone una delle più dibattute questioni di quella che si potrebbe chiamare socialità sanitaria contemporanea: i confini – o meglio sarebbe dire gli ambiti di pertinenza – tra “normalità” e follia, le cui fluttuazioni implicano una ridefinizione tuttora irrisolta tra ruolo terapeutico e posizionamento patologico, che non ha mancato di ispirare nell’immaginario creativo della nostra epoca un fortunato filone incentrato sull’inversione dei ruoli.

            Lié Larousse mette a frutto in queste sue pagine anni di studio in materia, come pure la sperimentazione in vari ambiti creativi: sue poesie e racconti hanno ricevuto l’attenzione di Dacia Maraini e Paolo Di Paolo, e il suo blog www.libroarbitrio.com è studiato in Canada e Stati Uniti. Esperienze che fanno sentire il proprio valore in “Rid Dementia”, consentendo al libro di travalicare gli steccati dell’opera di genere – entro i quali per profilo formale e sensibilità provocate avrebbe potuto essere assegnato – per aspirare a orizzonti e uditori di livello più articolato.

Segnalazioni Letterarie
Alberto Raffaelli

365 giorni, Libroarbitrio

Sulla Pace – Lié Larousse

Lumas questa notte, come ormai le ultime notti passate, non riesce a dormire.
Scende dal letto, si avvicina alla finestra che dà sul mare, fuori l’aria è salmastra, qui, dentro di lei, un pensiero non le dà Pace.
La Pace.
Come si vive in Pace se siamo in lotta nel nostro cuore, nella nostra mente, ogni giorno?
Come possiamo puntare il dito contro le ingiustizie del mondo quando siamo noi i primi ad essere ingiusti, con noi stessi, con i nostri cari, con il nostro vicino di casa o di Paese, addirittura con gli Animali che irrispettosamente uccidiamo per il gusto di mangiarli?
Come possiamo essere tanto ipocriti?
Lumas immaginò di capire.
Forse perché non ci ascoltiamo, non ascoltiamo ciò che il nostro cuore e la nostra anima vogliono per noi, ciò per cui siamo venuti al mondo, la nostra missione di vita non la conosciamo, non la conosciamo perché viviamo nella mente e la mente mente, allora ci facciamo manipolare dal volere altrui convinti del contrario ed iniziamo a percorrere un cammino nel buio pesto dove spiragli di luce sono sfocati  da un occhiale da vista che indossiamo ma che non è il nostro, e non ci serve a niente, perché noi ci vediamo benissimo, ma vogliamo ciò che ha qualcun altro perché è più facile emulare, copiare la vita altrui che avere il coraggio di accettare chi siamo e vivere la nostra di vita.
.e niente,
niente strette di mano, niente abbracci ci dicono, non essere suo amico ci dicono, anzi, meglio non averlo un amico, ci dicono non porgere l’atra guancia ma pensa a te, a te soltanto, che hai già i tuoi di problemi, i tuoi di pensieri, e vai a lavorare, e mi raccomando, non ti assembrare, niente folle sparse accalcate tra folli, quelli che siamo noi, adesso, che invece abbiamo scelto di porgerla la guancia, farci accarezzare, abbracciare, sorridere e stringerci più forte, nonostante tutto tutti assieme, tutti uniti per questa Terra che è Arcadia, che è la Grande Madre, che è il nord, che è il sud, l’ovest e l’est, un unico mondo, un unico azzurro infinito cielo, un’unica casa perché tu sei io e voi siamo noi.

Sulla Pace di Lié Larousse

Ringrazio la F.U.I.S. per avermi invitata a leggere il mio discorso sulla Pace alla Biblioteca della Camera dei Deputati

365 giorni, Libroarbitrio

Lié Larousse discorso poetico sulla Pace alla Biblioteca della Camera dei Deputati

Venerdì 25 marzo a Roma, presso la Biblioteca della Camera dei Deputati, l’autrice Lié Larousse interverrà con un breve discorso poetico sulla Pace per la Giornata Mondiale della Poesia evento diretto ed organizzato dalla F.U.I.S

Attraverso la voce di Lumas, giovane sedicenne ottocentesca rappresentata nel romanzo RID DEMENTIA, Lié porta alla luce la crisi di pensiero adolescenziale in una chiave psicologica e animica.

Di seguito un breve estratto:
Lumas questa notte, come ormai le ultime notti passate, non riesce a dormire.
Scende dal letto, si avvicina alla finestra che dà sul mare, fuori l’aria è salmastra, qui, dentro di lei, un pensiero non le dà Pace. La Pace.
Come si vive in Pace se siamo in lotta nel nostro cuore,

nella nostra mente, ogni giorno.
Come possiamo puntare il dito contro le ingiustizie del mondo quando siamo noi i primi ad essere ingiusti, con noi stessi, addirittura con i nostri cari, o con il nostro vicino di casa o di Paese. Come possiamo essere tanto ipocriti?
Lumas immaginò di capire…”

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RID DEMENTIA, thriller psicologico di Lié Larousse, da oggi in tutte le librerie.

Per capire il silenzio di un uomo dovrai fargli inventare una favola,
di quelle con gli insetti che volano strisciando,
di quelle dove principesse indossano volti da mostri e i principi,
bè, loro, quelli restano tali.

Esce oggi in tutte le librerie l’attesissimo romanzo d’esordio della scrittrice e poetessa Lié Larousse, conosciuta nell’ambiente letterario per le sue poesie e per i racconti vincitori di numerosi premi letterari, con questo romanzo di stampo psicologico, Larousse affronta i temi delle ossessioni e del furto di identità in un’ambientazione gotica di metà ottocento rendendo la narrazione, con il suo originale stile, così attuale ai tempi odierni da ritrovarsi completamente coinvolti e travolti dalla storia.

Buona Lettura

Lié Larousse

#romanzo#riddementia#thrillerpsicologico