365 giorni, Libroarbitrio

L’AMORE UGUALE DUE VOLTE – Gianluca Pavia

storm-thorgerson

Non si fa mai l’amore
uguale due volte.
Come un’impronta digitale
o un fiocco di neve,
ogni donna ha il suo marchio
per macerarti anima
e carne.
Ad alcune
puoi mettere il cuore
in mano,
e loro stringeranno a pugno
per spaccarti meglio la faccia.
Altre, con quella mano
ci strizzeranno lo stomaco,
ogni stilla in un bicchiere
di cristallo
per un brindisi
dolce e spietato.
Non puoi farne a meno
lo sai,
allora lasciale strizzarti
fuori
il meglio che hai.

365 giorni, Libroarbitrio

“Storie di ordinaria follia – Erezioni Eiaculazioni Esibizioni” Charles Bukowski

Angelo del vino Elisabetta Rogai

“STA ZITTA! Mahler, Beethoven, STRAVINSKY! ti fanno fare gli straordinari e non te li pagano. ti prendono a zampate nel culo, e se t’azzardi a dire ‘na parola, quello telefona all’ispettorato per la libertà vigilata: ‘spiacente, Jensen, ma glielo devo dire, il suo uomo ha rubato 25 dollari dalla cassa. e sì che l’avevamo preso a ben volere, qui.”
“ma insomma, che razza di giustizia vorresti, tu? non ti capisco, Duke. sbraiti, sbraiti, t’incazzi. ti sbronzi e vieni a dirmi che Dillinger è il più grand’uomo ch’è mai esistito. ti siedi là su quella sedia a dondolo, ubriaco fradicio, e ti scaldi per Dillinger. io pure sono un essere umano. sta’ a sentire…”
“al diavolo Dillinger! è morto. la giustizia? non c’è nessuna giustizia in America. c’è soltanto una giustizia. domandalo ai Kennedy, domandalo ai morti, a chi ti pare a te!”
Duke balzò su dalla poltrona a dondolo, andò nello sgabuzzino e, da sotto uno scatolone d’addobbi natalizi, tirò fuori una calibro 9.
“questa qui! questa è l’unica giustizia, in America. questa è l’unica cosa che capiscono tutti.”
gesticolava con la pistola in pugno.
Lala stava giocando con l’astronauta. il paracadute non s’apriva bene, ma certo: un’altra fregatura. un altro bidone. come la penna a sfera e tutto il resto. come Cristo che urla e che chiama Papà ma la linea è interrotta.