365 giorni, Libroarbitrio

Anno 2021: la Nuova Inquisizione! L’Umanetica e il caso COVID19

“Chi muove la massa ed il suo prossimo attraverso il ricatto, l’accusa e la paura della morte confonde l’aiuto con l’umiliazione, e la protezione con il sopruso. La sua giustizia è parziale, la sua onestà apparenza, la sua filosofia povera, e la sua scienza cieca, perché non mira a conoscere ma teme l’incontro e favorisce lo scontro, per queste ragioni tutte chi fonda il suo agire su tali pilastri non può considerarsi umano.”

ASCOLTATE IL COMUNICATO nel link di seguito, ascoltate le argomentazioni di chi fa ricerca e dedica la sua vita a servizio per il prossimo.

Se volete saperne di più seguite le pagine

FB: https://www.facebook.com/fiorituradelse

IG: https://www.instagram.com/fiorituradelse/

http://www.fiorituradelse.it

365 giorni, Libroarbitrio

.storia di una storia che non finirà mai di essere scritta. – Lié Larousse

aa68a70b496ed1179e087fabd37ee424--le-cirque-circus-circus

.storia di un mago
che sapeva fare solo magie d’apparizione
ma che nella vita voleva fare anche altro,
tipo le magie di sparizione
ma lui sapeva fare solo il mago delle magie d’apparizione
allora una sera troppo arrabbiato decise di farla finita!
ed apparì al contrario,
restando immobile di spalle al suo pubblico
tanto per dare l’idea
che sarebbe sparito
o che almeno se ne sarebbe andato,
prima o poi.

L.L.

DuediRipicca Miraggi edizioni
#SERGIOMARTINEZPINTOR #lecirque

365 giorni, Libroarbitrio

“Welcome To The Jungle” Guns N’ Roses

365 giorni, Libroarbitrio

Il teatro all’Italiana

Roma 18 marzo 2013

Vicenza_Teatro_Olimpico_sezione

Alla fine del Cinquecento, la costruzione del Teatro olimpico di Vicenza offre una soluzione architettonica per la messa in scena delle prime opere classiche italiane.

Questo modello, basato sulla presenza di un uditorio a forma di ferro di cavallo e di un palcoscenico determinato da un arco di proscenio, si rifà al modello dei teatri greci. Un passo successivo è costituito dall’edificazione del Teatro farnese di Parma che introduce un boccascena – ovvero quella porzione di palcoscenico attraverso il quale  il pubblico vede lo spettacolo- capace di nascondere gli ingombranti macchinari per il movimento delle scenografie e differenzia, al centro delle gradinate della cavea, un palco per i duchi.

Questi elementi si modificano sempre più nel corso del Seicento.

La gradinata viene sostituita da una bassa platea e da file di balconi rialzati dove il pubblico prende posto a seconda dell’importanza e del ceto sociale. Al centro troneggia il maestoso palco reale. In questa struttura di riflette la gerarchia sociale e gli spettatori diventano parte dello spettacolo in continuo gioco di sguardi nel quale il fasto e la ricchezza vengono messe in mostra.

Parallelamente, il movimento delle scenografie dipinte diventa sempre più complesso sia per i cambi di scena, sia per il complicato disegno di prospettive costruito dagli scenografi. Con questo apparato il movimento degli attori è relegato ad uno spazio ridotto per non disturbare  l’effetto ottico della prospettiva con l’eccessiva vicinanza delle scene.

Questa struttura è quella che caratterizza il cosiddetto teatro all’italiana e che va precisandosi in edifici con una struttura allungata a pianta ellittica divisa nelle zone del palco, della platea a piano inclinato e dalla successione verticale dei palchi.

Questo modello si diffonde in tutta Europa e si afferma come struttura del teatro sino a tutto l’ Ottocento.

A domani

LL