365 giorni, Libroarbitrio

Howard Phillips Lovecraft “I gatti di Ulthar”

Roma 9 ottobre 2013

Howard Phillips Lovecraft

Nato a Providence, negli Stati Uniti, nel 1890, Howard Phillips Lovecraft ha avuto un’infanzia e un’adolescenza molto povere.

E’ riuscito comunque a compiere studi di matematica e cosmologia, scienze che gli sono state utili per la stesura delle sue prime opere di fantascienza, pubblicate su riviste specializzate.

Il suo successo di scrittore è però legato al genere horror, nel quale si è cimentato successivamente.

Autore di numerosi racconti e romanzi, Lovecraft si è ispirato soprattutto a Edgar Allan Poe, di cui è stato studioso e critico e del quale è considerato il grande erede del Novecento.

Le tradizioni del genere Horror affondano le loro radici alla fine del Settecento e nell’Ottocento.

Basti pensare alla fortuna del romanzo gotico o “nero” della fine del XVIII secolo in Inghilterra (che esaltava il “sublime del terrore” in vicende dove erano centrali la paura, il mistero, il terrore, la potenza dell’irreale), per continuare nell’Ottocento con gli scritti di Theodor Hoffmann e con la geniale opera di Edgar Allan Poe, lo scrittore per eccellenze delle tenebre, del mistero, dell’angoscia.

Nel Novecento il genere, spesso intrecciato con la fantascienza, ha acquistato caratteristiche di maggiore rapidità di lettura e facilità di comprensione ed è divenuto più popolare, perché sono stati abbandonati i significati simbolici e nascosti per lasciare più spazio alle storie vere e proprie e alle fantasie che esse suscitano.

Nel Novecento, maestro dell’horror è considerato lo scrittore Lovecraft, alla cui opera si sono successivamente ispirati tutti i principali narratori “neri”, da Robert Bloch autore di Psycho, al più recente e notissimo Stephen King.

Famoso racconto è I gatti di Ulthar scritto nel 1920: il gatto è una figura centrale nella letteratura di genere horror. Nell’antico Egitto  era un animale sacro, adorato con tale devozione da essere imbalsamato  e tumulato dopo la morte, così importante da procurare la pena capitale per chi lo avesse  in qualche modo maltrattato.Nella cultura occidentale, viceversa, per tutto il Medioevo, il gatto è stato considerato un animale demoniaco, prediletto dalle streghe e quindi da respingere e colpire, tanto che in Francia, nel giorno dei santi, c’era la tradizione di bruciare sulla piazza i gatti della città chiusi nei sacchi.Sono queste tradizioni ad ispirare la storia di Lovecraft.

Gran parte della sua opera è stata raccolta in volume solo dopo la sua morte, avvenuta a Rhode Island, negli Stati Uniti, nel 1937.

A domani

LL