Di sera l’aria si addensa di un profumo
essudato dai muri e prodigo di sogni,
incenso scuro di un sacramento solare
dove le fasce di seta dei campi
sbiadiscono e seccano profilando i declivi
con parallele d’erba, dolci viali:
un profumo costante aleggia sul mutamento,
come quando si svolta il fieno e perdiamo
questa chiarezza di pianure e terrazze
finché i covoni segmentano i pendii di nuovo
come megaliti sparsi. Ogni anno gli uomini
li impilano prima di fare i pagliai,
lasciando verso sera contro il cielo
un cromlech di covoni per confondere il senso
del tempo, e da cui le rugiade fumanti
traggono odori solidi come quell’inganno.
Tag: profumo
esistere senza avere il bisogno di alzare la voce
“Il bambino ricorda” da il Dhammapada
Per quanto penetrante,
il profumo del sandalo
non si propaga contro vento.
Ma il profumo della virtù
raggiunge ogni angolo del mondo
e si innalza fino agli dèi.
Il loto profumato che al cuore dà allegrezza
cresce nel fango sul ciglio della strada.
Il saggio si muove nel mondo come un’ape,
che dai fiori il nettare raccoglie
e intatti ne lascia la bellezza e il profumo.
Così le parole sincere
di chi vive la propria verità
sono fiori variopinti e profumati.
Meglio di mille vuote parole
è una sola parola di pace.
Meglio vincere se stessi
che mille battaglie
contro mille uomini.
Il dominio di sé
è la vittoria più grande
Come il bambino ricorda
le sue precedenti dimore,
conosce il cielo e l’inferno.
La sua saggezza è perfetta. E’ giunto alla fine del viaggio. Ha fatto tutto ciò che doveva fare.
“Mondo sotto lucernario verde” Luciano Folgore
Monta un color d’erba ovunque.
Hanno versato un succo di foglie nuove
entro la conca del mondo.
Tepidità che s’apre nelle cellule a gemma.
Si pensa con zampilli di sorgente.
La vita è tutta un’infanzia
e nelle vene c’è un senso di trifoglio.
Cuore verde a bocciolo
senza preoccupazione della rosa
che nascerà
con cinque sepali soli,
stellanti
intorno a un fermento d’odore.
“Gigli” Anna Achmatova
Ho colto gigli splendidi e profumati,
pudicamente chiusi,
come una schiera di fanciulle innocenti.
Dai tremuli petali, bagnati di rugiada
ho bevuto profumo, felicità, pace.
Il cuore batteva e tremava, come per un dolore,
i pallidi fiori dondolavano la corolla
di nuovo sognavano quella lontana libertà,
quel paese dove con te sono stata nei sogni…
“Primavera (la prima rosa)” Armando Bettozzi
Roma 6 aprile 2014
Ieri pomeriggio sostavo col volto tra le ringhiere verdi smeraldo di un grande vivaio. Teneri boccioli sbucavano da vasi sparpagliati, alberi di limoni mostravano fieri i loro frutti grandi come cedri e arance selvatiche ciondolavano invidiose spossate dal vento. L’aria odorava di marmellata e io col naso arricciato e il mento un pochino di traverso mi spingevo oltre convinta sarei potuta passarci attraverso quella ringhiera e cogliere un frutto.
– Signorina? Signorina le piacciono i fiori?-.
Un uomo in bicicletta mi sorrideva di un sorriso che gli copriva anche gli occhi ed io di rimando.
– Sì!-
– Allora le faccio un dono. Sono un poeta, dono le mie poesie!Ecco. Questa è per lei –
Il tempo di osservare la mano che rovistava tra fogli colorati, che si avvicinava con uno di essi alla mia, il giallo brillante e rosa di un fiore stampato e parole di rosso scritte, un nome Armando Bettozzi.
– Grazie!!!! Quindi voi siete – ho alzato lo sguardo e l’uomo poeta in bicicletta se ne era già andato.
Primavera
(la prima rosa)
Ho visto la rosa, la prima che è nata:
iersera non c’era e stamane è sbocciata
su un ramo spinoso d’un vecchio roseto
che pur nell’orgoglio rimane discreto.
Di esser felice la rose ha ben donde:
è bella e il profumo per l’aria diffonde
e un’ape richiama che vola e si posa
su lei e con lei si confonde e si posa.
Ho visto una donna che prima non c’era,
è solo vestita di fiori di prato
e il cuore suo tutto ha di già riservato
a chiunque sa amarla: è la Primavera.
A domani
Lié Larousse
La Poesia salva la vita
Roma 4 agosto 2013
Muse, che tante volto ributtai,
importune correte a’ miei dolori,
per consolarmi sole ne’ miei guai
con tai versi, tai rime e tai furori,
con quali ad altri vi mostraste mai,
che de mirti si vantan ed allori…
Giordano Bruno
Le mie poesie portano un dolce profumo
come nell’aiuola tua preferita il giacinto.
Herman Hesse
E’ povero il mio dono, flebile la mia voce,
ma io vivo il mio essere sulla terra
è di consolazione a qualcuno…
Evgenij Baratynskij
Ti servono davvero le mie rime?
Ti danno coraggio e cibo nelle chiare
nelle scure tue solitudini preziose…?
Gerardo Diego
Rima, sonora compagna…
un tempo il tuo bel cinguettare
calmava l’anima mia,
la mia angoscia sapeva addormentare,
mi blandivi e vezzeggiavi,
lontano dal mondo mi portavi
in remote terre di magia.
Aleksandr Puskin
Le parole della poesia, come aboliscono
la morte desiderandola, così annullano
il dolore.
Toti Scialoja
A domani
LL
Spunto di lettura:
Antologia illustrata della poesia
Elvira Marinelli
Demetra Editore
Charles Baudelaire “Corrispondenze”
Roma 15 giugno 2013
“Corrispondenze”
La Natura è un tempio dove colonne vive
lasciano a volte uscire confuse parole;
l’uomo vi passa attraverso foreste di simboli
che l’osservano con sguardi familiari.
Come echi lunghi che da lontano si fondono
in una tenebrosa e profonda unità
vasta quanto la notte e quanto la luce,
i profumi, i colori e i suoni si rispondono.
Ci sono profumi freschi come carni infantili,
dolci come oboi, verdi come praterie
e altri corrotti, ricchi e trionfanti,
che hanno l’espansione delle cose infinite,
come l’ambra, il muschio, il benzoino e l’incenso
che cantano gli abbandoni dello spirito e dei sensi
di
Charles Baudelaire
A domani
LL
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