365 giorni, Libroarbitrio

Due battute – David Foster Wallace

Lié Larousse

 

chiunque tu sia,
io non voglio essere te.
Posso desiderare di essere come te,
soprattutto in tutte le cose nelle quali sei migliore di me,
ma di rinunciare al mio ego dolente,
scortecciato
umiliato
frustrato
limitato e così meno celebrato del tuo,
non se ne parla proprio.
Perché non teniamo in ordine i nostri cassetti;
perché abbiamo così poca cura di ombrelli e accendini;
perché ci interessano tanto le cose che non ci interessano.

D.F.W

 

Segui l’autrice anche su
https://www.instagram.com/lielarousse/

365 giorni, Libroarbitrio

“Futuro” Billy Collins

Fabian Perez - SABA ON THE STAIRS

Quando alla fine ci arriverò –
e ci vorranno molti giorni e molte notti –
mi piace pensare che ci saranno altri in attesa
e che vorranno perfino sapere com’era.

E così mi abbandonerò al ricordo di un cielo particolare
o di una donna con un accappatoio bianco
o della volta in cui ho visto uno stretto molto angusto
dove si era svolta una famosa battaglia navale.

Poi squadernerò su un tavolo
una grande mappa del mio mondo
e spiegherò al popolo del futuro
dagli abiti sbiaditi com’era –

come le montagne si alzavano tra le valli
e questa era detta geografia,
come le navi cariche di merci percorrevano i fiumi
e questo era detto commercio,

come il popolo di questa zona rosa
si spostava in questa zona verde chiaro
e come si incendiava e uccideva chiunque trovasse
e questa era detta storia –

e loro ascolteranno, con lo sguardo gentile e in silenzio
mentre altri arriveranno ad unirsi al cerchio,
come onde che non si allontanano,
ma si muovono verso un sasso lanciato in uno stagno.

365 giorni, Libroarbitrio

“Eugenio Onegin” di Aleksandr Puskin

Roma 18 febbraio 2014

Pushkin_portrait Onegin

Lettera di Tatiana a Onegin 

” Vi scrivo – che altro più? Che cosa posso dire ancora? Lo so, ora sta alla vostra volontà punirmi col disprezzo. Ma voi, se troverete almeno una briciola di pietà per il mio triste destino, non mi abbandonerete.
Dapprima avrei voluto tacere; credetemi, non avreste mai conosciuto la mia vergogna, se io avessi avuta la speranza di vedervi nel nostro villaggio, pur raramente, pure una sola volta la settimana; di udire soltanto la vostra conversazione, di dirvi una parola almeno, e poi pensare, pensare sempre ad una cosa soltanto, giorno e notte, fino al nuovo incontro…Un altro!…No, a nessuno al mondo avrei dato il mio cuore! E’ stato decretato nell’alto consiglio divino…E’ volontà del cielo: io sono tua; tutta la mia vita è stata un pegno del fedele incontro con te; so che tu mi sei stato mandato da Dio, fino alla tomba tu sarai il mio angelo custode. Tu mi sei apparso nei sogni; prima ancora di vederti, tu mi eri caro; il tuo sguardo meraviglioso mi faceva languire; nell’anima mia da tempo risuonava la tua voce…”

A domani
Lié Larousse