365 giorni, Libroarbitrio

COSA RIMANE – La poesia in musica di Emilio Stella e Er Pinto

Emilio-Stella-&-Er-Pinto---Cosa-Rimane

La copertina del singolo è stata disegnata a mano
e colorata in digitale dall’illustratore e Street Artist, Mattia Yest.

Quanto spesso ci chiediamo come vivono la loro vita artistica cantautori e poeti, come passano le giornate? Li sappiamo di notte tra concerti e presentazioni di libri e dischi, li immaginiamo a feste circondati da fiumi di alcool e belle donne fino a mattino, ma che significa essere un poeta e un cantautore per davvero, nell’epoca contemporanea, a Roma, durante una pandemia globale?

Ce lo raccontano il cantautore Emilio Stella ed il poeta Er Pinto, con Cosa Rimane, due uomini che non amano essere etichettati come “artisti” perché per loro l’arte non è un mero status quo ma è una vocazione che ha delle solide basi nella vita di tutti i giorni, con tutto ciò che di buono e cattivo essa porta in se’, con “il peso delle cose” che si trascina dentro ci scriverebbe Er Pinto, con una testa ed un animo tutto “Suonato” ci canterebbe Stella, perché queste non sono solo parole scelte e virgolettate a caso, ma sono i titoli delle loro ultime opere d’arte, uno in poesia l’altro in musica. Con la parola entrambi giocano e la rispettano cercandola, studiandone il significato, apprezzandone la musicalità e il ritmo, ed è proprio questa loro vita di parole che li ha fatti incontrare, un giorno, anni fa per Roma.  Così con il tempo idee e intuizioni si sono trasformate in sceneggiature teatrali e canzoni, con  “E io te amo” (2015) hanno regalato alla loro città Natale una poesia che in brevissimo tempo è diventata una delle più belle dichiarazioni d’amore a Roma, per poi approdare a teatro con lo spettacolo “Tutte le Strade Portano ar Core”, con la partecipazione dell’attore Ariele Vincenti, durante lo spettacolo raccontano di un viaggio in musica e poesia che parte dalla periferia per arrivare al cuore pulsante della città.

Ma è in questi ultimi due mesi, quando il mondo si è ritrovato a fronteggiare una pandemia a cui nessuno era preparato che i due hanno unito riflessioni a passione con ore e ore di discorsi, che si sono tramutate in una minuziosa ricerca, e questa ricerca è divenuta la stesura del  brano scritto a due mani: Cosa Rimane.

A fare da sfondo al brano la passione per uno dei grandi maestri della musica italiana: Rino Gaetano. Immaginando di poter duettare con il loro idolo, i due artisti romani, hanno scritto un omaggio che prende ispirazione dalla “Fontana chiara un poco dolce e un poco amara” cantata dal loro mentore.
Cosa Rimane è una vera e propria poesia musicata, e poi suonata dai musicisti che spesso accompagnano Emilio Stella nei suoi tour in tutta Italia: Primiano Di Biase (piano) – Ruggero Giustiniani (percussioni) – Samuel Stella (chitarre) – Davide Costantini (basso)

 

La data del release è domani
2 Giugno 2020

 

di seguito il link per il Pre-Save su Spotify e il Pre-Order su ITunes

PRESAVE DIGITAL STORE: https://tropicana.lnk.to/CosaRimanePre

 

Il brano Cosa Rimane è sotto Edizioni Aloha Dischi/Tropicana
e distribuito digitalmente da Artist First.
Booking e management: alohadischi@gmail.com
Alessandro Martinelli:    +39 3397992043

 

articolo di Lié Larousse
http://www.libroarbitrio.com

 

365 giorni, Libroarbitrio

BUONASERA TARANTO – Il giornalista Gian Carlo Lisi recensisce “Star Wars sotto un cielo di periferia” dell’autore Gianluca Pavia

Poesia insolita. Poesia inconsueta. Poesia originale.
Una poesia così insolita, inconsueta e originale che parla in una maniera personale “anomale”. Anche il titolo fa presagire altro e poi…e poi “banalmente” fa riferimento “al tuo pigiama di Star Wars/sotto il mio cuscino…”.
Gianluca Pavia, bisogna ammetterlo, è idoneo a ragionare di sentimenti: “Eri una creatura semplice e fragile/ con l’anima ricoperta da mille lamine…”
Diventa ancora più profondo quando ammette che “Stanotte, la notte aveva il tuo profumo…”.
I quattro versi finali sono una stilettata inferta dritta al petto: ” Ho pensato che ti pensavo/ e che mancavi, / troppo da passare al lato oscuro/ e senza ritorno”.
La poesia deve emozionare e far riflettere, e l’autore è capace di farlo con rara e chirurgica precisione. Utilizza un linguaggio apparentemente convenzionale ma lo impasta e gli assegna la forma che desidera come fa un vasaio con la creta. In questa maniera “artigianale” di concepire la scrittura riesce a rendere il verso pregno di un significato intenso e inatteso. E quella periferia che cita nel titolo potrebbe essere la zona d’ombra di ciascun cuore.

di Gian Carlo Lisi
Articolo uscito per la testa BUONASERA TARANTO

Il libro WHISKEY & SODA CAUSTICA d’amore, di vita, morte e altri casini
dell’autore Gianluca Pavia è acquistabile in tutte le librerie e nei migliori canali online
https://www.lafeltrinelli.it/smartphone/libri/gianluca-pavia/whiskey-soda-caustica-d-amore/9788894500905

365 giorni, Libroarbitrio

IGNORA GLI OCCHI MIEI – ANTONIO CONTE


Grazie Antonio Conte artista popolare per questa bellissima illustrazione omaggio alla poesia di Lié Larousse, che va ad aggiungersi agli altri lavori di disegno a pastello acquerellato ispirati alla poesia, e alle nostre poesie ispirate alla sua pittura .

🍻 DuediRipicca 🍻

365 giorni, Libroarbitrio

Splendido casino – Gianluca Pavia

agan harahap unchained melody

Quante volte ho invidiato i piccoli,

stupidi, dettagli degli altri,

un particolare riconoscibile

per quanto banale,

desiderato soffrire di un morbo

pericolosissimo, letale,

raro tipo paziente zero

per quel po’ d’attenzione

che alla fine mica ci ammazza.

Tante volte mi sono fotografato

in prima pagina,

salvare il mondo, vincere i mondiali

quando non riesco a guardarmi

in una mia fotografia,

se fai il video non te lo dico.

Troppe volte mi sono sforzato

di essere chi non sono,

e poi chiedermi,

in realtà, io chi sono?

Quando bastava salutarmi

la mattina, allo specchio

mentre mi lavo i denti

e già mi gira, parecchio,

tenermi da parte qualcosa di caldo

la sera, e una stella d’abbracciare

e nel mezzo cercare che il giorno

non faccia troppo male.

Rimboccarmi le coperte

spegnere la luce

e dirmi che andrà tutto bene.

In caso contrario

se non sarà così

sarà comunque

uno splendido casino.

 

La poesia “Splendido casino” è estratta dalla nuova raccolta poetica WHISKEY E SODA CAUSTICA

#poesia #whiskeyesodacaustica

Opera fotografica Unchained melody
di #AganHarahap

 

 

Se vuoi conoscere l’autore
ti invitiamo a partecipare all’iniziativa che promuove la letteratura e lo spettacolo dal vivo
LIBRO: CHE SPETTACOLO!
presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna
domenica 14 aprile alle ore 10:30
in via delle Belle Arti 131, ROMA

Locandina Gnam 14 aprile Lié Larousse Gianluca Pavia Duediripicca

https://www.amazon.it/Black-out-Gianluca-Pavia/dp/8894120473
https://www.miraggiedizioni.it/prodotto/spietate-speranze/
https://www.instagram.com/gianluca_pavia/

se vuoi contattare l’autore scrivi a:
pavia.gianluca@yahoo.com

365 giorni, Libroarbitrio

“Domenica de derby” di Lollo

calciatori-guttuso

Davanti ‘no specchio: sguardo cattivo,

e muscolo scorpito: mejo de’n divo

corpo tatuato senza arcuna eleganza,

riccontavano la storia della sua militanza.

e ‘n testa la scena de Robert De Niro:

You Talking To Me?, Maledetto bastardo?

te levo dar monno te torgo er respiro!”

sera de derby e de botte: senza riguardo.

De fronte lo stadio coi fratelli tifosi,

torvi come li corvi, brutti e astiosi,

canne rollate e bira a secchiate

sputi pe’ tera e spranghe ‘mbertate.

E drento lo stadio la squadra tifava

co’ n’unica voce er coro s’arzava,

e mentre a quer flusso se univa ‘nvasato

se sentiva più vivo se sentiva rinato!

Armeno quer giorno era lui er cattivo,

e nun penzava più alla sua vita spezzata,

alla moje arcolista e alla fija malata,

ar lavoro perso senza ‘n vero motivo,

alla fine der mese sempre rosso sparato,

allo strozzino cor quale s’era già ‘ndebitato:

c’erano solo la squadra er coro ancestrale

e de fronte l’opposta fazione: er vero rivale.

Ma odio e rabbia so come foco cor vento:

fu un rigore avversario a decretare er momento

ce fu granne silenzio dopo quer goal rigalato:

tutto lo stadio guardava, trannenennose er fiato.

Ma fu solo un seconno de energia trattenuta,

poi er boato avversario esplose esartato,

er tifoso, ‘n mezzo ai fratelli, urlava ‘ncazzato:

Maledetti bastardi ‘sta partita è vennuta!”

E da perdente se trasformò in condottiero,

indicò gli avversari che urlavano ‘nsurti

caricò come si fosse n’antico gueriero

dietro de lui i fratelli tifosi, tra grida e sussurti.

e se ‘ncotrorno ‘n mezzo li sparti, in un botto:

le opposte fazioni co li vorti de odio distorti,

carci, pugnii e testate: quarche naso fu rotto

e poi spuntaron cortelli: a sfidare le sorti.

Ar tifoso nell’occhio, ‘n velo roscio era sceso

sbuffava, lottava e quarche grugno spaccava

senza più squadre, senza più santi menava

e stava da iddio: bene come mai s’era ‘nteso.

Fu ‘na sensazione de gelo a spezzà quell’incanto

n dolore sordo e ‘mprovviso, mai prima sentito

se mise le mano sur ventre restanno basito

le vide de rosso macchiate, cristo iddio santo.

S’aritrovò ‘n gionocchio: sguardo de dolore velato,

n mezzo a ‘na battajia che già lo aveva scordato

bocca spalancata, un grido perso in quer fragore

cadde de fianco, artijo proteso verso er Creatore.

E cominciò piano a fluttuare verso l’arto,

vedennose steso ‘n posizzione fetale

e er sangue suo che scoreva sullo sparto

je sembrava come ‘n cordone ombelicale

che lo aveva nutrito de odio e frustazione

rendenno er tifo pe’ ‘na squadra religgione,

ebbe appena er tempo pe’ rammaricasse,

d’avè buttato la vita pe’ quei fottui fuoriclasse.

E continuava a salire verso l’arto, leggero,

insino a che l’ommini diventorno sassolini

li vedeva movese, scontrasse: come boccini

e nun ne capiva più er senso in su ner cielo.

E salendo ner buio frale stelle, ammirato se sorprese:

dallo spazio se spizzava i continenti, er blu der mare

se sentiva leggero in questo suo trasumanare

cor penziero se congedò dalla famiglia e infin s’arese.

S’aritrovò ner voto dello spazio siderale,

er terore fu l’urtimo umano sentimento,

nun c’era nulla: manco er nulla ad aiutare

e poi divenne solo ‘na scintilla ‘n movimento.