365 giorni, Libroarbitrio

un giorno di non ancora festa ad una fiera di paese tra giostre e bambini in fila per lo zucchero caldo appena filato – Lié Larousse

blues

.c’è dello sbalorditivo
in questo sibilo di silenzio
tra il mio ultimo ricordo di lui
e il tuo sguardo su di me ora
mentre le tue dita danzano forti
questa melodia che non conosco ma che m’avvolge
delicata e morbida mi riempie
la mente le vene il passo
mi fai l’occhiolino
mi viene da riderti arrossisco e scappo

c’è dello sbalorditivo
in questo sibilo di silenzio
tra il mio ultimo ricordo di lui
e il tuo sguardo su di me ora
il vento è un canto slow blues
il vuoto è una strada di pianoforti
e poi, solo io.

Lié Larousse

365 giorni, Libroarbitrio

Fryderyk Chopin e John Field “La musica della notte”

Roma 9 luglio 2013

Tra i temi prediletti del Romanticismo, la notte, con l’atmosfera rarefatta dei pleniluni, l’incanto dei silenzi, l’evocazione di immagini di sogno, oltre che in poesia fu ampiamente rappresentata anche in musica.

Mentre nel Settecento “notturne” erano dette per lo più le composizioni strumentali in più tempi, destinate ad una esecuzione  notturna durante feste e trattenimenti, – ne è un celebre esempio Eine kleine Nachtmusik di Mozart-, nell’Ottocento furono così chiamate composizioni pianistiche di carattere melodico e sognante.

Se il pianista e compositore  irlandese John Field è ritenuto l’inventore di questo genere musicale romantico, Fryderyk Chopin è senza dubbio il musicista che più di tutti fece dei Notturni un’altissima espressione d’arte.

A domani

LL