365 giorni, Libroarbitrio

“Elegia romana” Goethe

Asako

Ma la notte ad Amore mi dedico e ad altre cure:
resto a metà col sapere, ma doppio è il piacere.
Forse non è scienza spiare le forme del caro seno
e portar la mano giù lungo i fianchi?
Solo allora capisco;
vedo con occhio che sente, sento con mano che vede.

365 giorni, Libroarbitrio

“Il buongiorno” John Donne

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Con stupore mi domando, tu e io
che facevamo prima di amarci?
Non eravamo ancora svezzati?
A qualche rozzo, infantile piacere abbiamo succhiato?
O nell’antro dei sette dormienti abbiam russato?
Era così. Ma tolto questo piacere,
tutto il resto è fantasia.
E se mai qualche bellezza ho vista
e desiderata e avuta, non era che un sogno di te.

365 giorni, Libroarbitrio

“Mi lasciai andare” Costantino Kavafis

Pin

Non mi contenni.
Quando labbra e pelle rammentano,
e alle mani pare di nuovo di toccare.
Mi lasciai andare fino in fondo.
Ai godimenti, per metà reali
e per metà erranti dentro il mio cervello,
mi lasciai andare nella notte chiara.
E per metà reali e per metà erranti dentro il mio cervello.
E bevvi vini forti,
di quelli che bevono i campioni del piacere.
E bevvi vini forti,
e mi lasciai andare,
per metà reale e per metà errante.

tratto da “75 Poesie inedite”,
1891, Alessandria d’Egitto

365 giorni, Libroarbitrio

“L’uomo è uno strano animale” George Gordon Byron

Roma 2 aprile 2014

terra

L’uomo è uno strano animale, e fa uno strano uso della sua natura.
L’uomo è un fenomeno,
non si sa bene di che tipo,
e stupefacente oltre ogni grado di stupore;
peccato che in un mondo così sublime
il piacere sia un peccato
e che talvolta
il peccato sia un piacere…

A domani
Lié Larousse

365 giorni, Libroarbitrio

Alla memoria

Roma 5 maggio 2013

Alla Memoria

O tu, memoria, che i passati eventi

rapisci al tempo e dall’oblio difendi,

e al cupido pensier rinnovi e rendi

quante un tempo provò gioie o tormenti;

deh! tu negli anni miei primi e recenti

con sollecito vol ritorna e scendi,

e quei che incontrerai, trascegli e prendi

di più puro piacer pochi momenti.

Poi tutti insieme al mio piacer li aduna,

e di questo ristora estremo aiuto

l’alma, d’ogni altro ben fatta digiuna.

Onde al misero cor, che il ben perduto

non ha di più goder speranza alcuna,

resti il conforto almen d’aver goduto.

di

Clemente Bondi

A domani

LL