365 giorni, Libroarbitrio

Il Popolo dei Pueblo “Agli Dei della pioggia”

Roma 2 agosto 2013

INDIANI PUEBLO

O dèi della pioggia,

o dèe della pioggia,

o giovani dèe della pioggia,

vi chiediamo di aspirare questa santa umidità,

di tessere con questa sacra nebbia i vostri  vestiti.

O dèi della pioggia che siete ovunque ,

dèi della pioggia che siete rossi, azzurri e gialli,

e grigi e trasparenti come l’acqua,

vi chiediamo di essere felici senza lacrime

sereni senza tristezza

e tranquilli senza solitudine.

Continuate a vivere sopra di noi,

a fare ciò che avete sempre fatto

con amore e benevolenza,

donateci le cose migliori della vita,

permetteteci di essere amati e benvoluti,

di ottenere quanto sempre  abbiamo desiderato.

Popolo dei Pueblo

I riti della pioggia, presso gli indiani d’America, erano rivolti alle forze che presiedevano alla formazione della pioggia stessa e che si riteneva vivessero negli oceani che circondavano la terra, nelle sorgenti, nei fiumi, nei corsi d’acqua sotterranei, nei cumuli di nuvole  e nelle nebbie.

Queste cerimonie avevano luogo all’inizio dell’estate, subito dopo il solstizio ed erano dirette  da particolari  sacerdoti, il cui nome significava “coloro che per far piovere cantano”.

Durante il rito, che non era pubblico, i sacerdoti si disponevano in punti diversi dislocati a nord, a est, a sud, a ovest, in alto, in basso, nel centro e in posizione laterale.

A domani

LL

365 giorni, Libroarbitrio

I Canti degli indiani Omaha “Per la nascita di un bambino”

Roma 1 Agosto 2013

INDIANO OMAHA

Presso le popolazioni native del Nord America, i cosiddetti “indiani”, la profonda dimensione spirituale  della vita che permeava di sé tutte le manifestazioni umane era testimoniata dalle invocazioni, dalle preghiere, dalle cerimonie sacre che si intrecciavano alla vita quotidiana e ne scandivano il ritmo e le stagioni.

Tra le varie occasioni di canto e preghiera la nascita del bambino era una delle più significative.

Presso molti popoli nordamericani  si credeva che la vita fosse trasmessa al bambino dal Popolo Soprannaturale  e venisse soffiata nel suo corpo dal vento.

Questo si stabiliva vicino al cuore e di lì controllava i movimenti della persona  come un giudice.

Alla nascita di un bambino, nella tribù veniva scelto un saggio che, presente al parto, doveva benedire il nuovo nato con una preghiera augurale come quella che si legge qui di seguito:

O sole, lune e stelle, che percorrete i cieli,

vi prego , ascoltatemi:

è giunta una nuova vita in mezzo a voi,

accoglietela, vi imploro,

rendete facile la sua strada

perché possa raggiungere

il livello della prima altura!

O venti, nubi, pioggia e nebbia,

che vi muovete nell’aria,

vi prego , ascoltatemi:

in mezzo a voi è giunta una nuova vita,

accoglietela, vi imploro,

rendete facile la sua strada

perché possa raggiungere

il livello della seconda altura!

O colline, valli, fiumi, laghi. alberi, erbe,

voi tutti sulla terra, ascoltatemi, vi prego:

in mezzo a voi è giunta una nuova vita,

accoglietela, vi imploro,

rendete facile la sua strada

perché possa raggiungere

il livello della terza altura!

O uccelli piccoli e grandi,

che abitate nei boschi!

O insetti che volate fra le erbe

e vi seppellite nella terra,

ascoltatemi, vi prego:

in mezzo a voi è giunta una nuova vita,

accoglietela, vi imploro,

rendete facile la sua strada

perché possa raggiungere

il livello della quarta altura!

O voi tutti in cielo, nell’aria, sulla terra:

ascoltatemi, vi prego:

in mezzo a voi è giunta una nuova vita,

accoglietela, vi imploro,

rendete facile la sua strada ché possa andare

oltre le quattro alture!

de’ il Popolo degli Omaha

A domani

LL