365 giorni, Libroarbitrio

.si muore, è la vita. poesia di Lié Larousse

Lié Larousse

.come vorrei
aprire gli occhi e trovarmi, trovarvi a casa
che mi date il buongiorno in cucina 
mentre inzuppo le fette
nella tazza gigante di latte e caffè della zia americana
le piastrelle bianche, coi fiorellini blu e gialli
il vostro sorriso bello, la mia quinta elementare
la strada che fa una curva
e il vostro palazzo che subito s’affaccia sulla via e m’aspetta
la chiave nella toppa
il mio zaino sulla sedia in corridoio
e tu, Nonno, sei qui che giri il sughetto,
quello finto: basilico e uno spicchio d’aglio
in piedi davanti ai fornelli,
lo giuro il più buono del mondo,
mi fai l’occhietto,
sigaretta accesa fra le dita assaggi se la pasta è cotta
e poi eccola arrivare, Nonna,
col passetto suo svelto spalanca la finestra
pure se fuori fa freddo e si gela
lei ti strilla che fumi troppo e fai puzza
e non va bene che ci fa male alla salute,
e intanto sorridi, e affetti il pane,
lei riempie la brocca blu d’acqua dal rubinetto
le asciuga il culo con la parannanza
così non sgocciola per terra e non bagna la tovaglia pulita,
io finisco di apparecchiare
prendo il parmigiano dal frigo e mi siedo
e magari adesso è sera
e al posto della pasta c’è la minestra
ma a tavola siamo sempre noi
e io non sono piccola ma grande
e mi guardate fieri e mi chiedete
come è andata la giornata?
e Nonno, tu mi sorridi ancora,
e Nonna, ancora ti strilla, come sempre,
come se io e il tempo non fossimo mai cresciuti
come se io e gli anni novanta non fossimo mai passato
come se voi, foste davvero, ancora qui.

di Lié Larousse

Carissimi tutti, io e il signor Pavia stiamo raccogliendo i nostri inediti in due meravigliosi libri dai titoli: #lavitacomunque e #WHISKEYESODACAUSTICA in uscita per gli altrettanto meravigliosi Mendo Fabio Mendolicchio Alessandro De Vito Davide Reina creatori e curatori della più grande famiglia italiana di poeti chiamata Miraggi Edizioni , perciò amici continuate a leggerci e ad accompagnarci con i vostri commenti e pensieri, con la vostra presenza social e fisica, in attesa delle nuovissime copertine mentre nei prossimi giorni andremo alla scoperta dei due importanti nomi della letteratura italiana che ci scriveranno la prefazione.

DuediRipicca – Libroarbitrio
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#poesia #famiglia #casa

365 giorni, Libroarbitrio

.ogni notte così addormentarsi. – Lié Larousse

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.scusatemi
se io
non ci capisco niente dell’amore vostro
perché l’amore mio
perché l’amore che conosco io
è solo quello che ho imparato
quello di cui non so contarne il tempo oggi
ma so che ho vissuto
il profumo di mia nonna che m’ha cresciuto
l’odore di sugo
quello dei panni stesi
della terra dura sotto i piedi
di ferro sulla lingua
della città con me, all’alba, sola
e quello del pacchetto di sigarette
incastrato nel risvolto
della camicia di mio nonno,
il suono della sua armonica a bocca
il sapore di un bacio lento
accompagnato dal parlare calmo,
della forza nel domani quando resta
pure se a denti stretti
ci si dice basta,
perché l’uomo
va rispettato, la donna
va protetta,
e magari ero
e resterò
sempre bambina
pure se questo non è più tempo
e le sue regole sono cambiate
gli esseri umani anche
ma l’amore mio
l’amore quello che conosco io
è il loro dirsi
ti voglio bene
ogni notte
e addormentarsi.

365 giorni, Libroarbitrio

Basta l’anima, e se scopri di averla magari in una vita di mancanze riesci a trovare – Lié Larousse

ti-basta-lanima

.cosa ne sai della confusione mentale
quando credi di aver messo tutto in ordine nella testa
e poi una stilettata di follia e la sua vertigine
ti disordinano il cervello disorientandoti
e non capisci più nulla, del nulla cosa ne sai?
quando è così vuoto da riempirti fino all’orlo
e poi trabocca come il bicchiere di troppo
in un’infinita nottataccia di troppo
e sei invischiato in qualcosa di troppo
ed è davvero, troppo più grande di te,
delle botte, dei calci e delle parole picchiate nel mezzo,
attanagliato dalla frustrazione
che fa venire sempre più voglia d’essere disfatti
soddisfatti dall’insoddisfazione
di tutto e di niente
e del tutto e del niente cosa ne sai?
dei sogni infranti, delle speranze dismesse
delle anonime notti insonni
come questa con la musica alle spalle
e la luna che brucia in panne
e di te che domandi che ne sai di domani
e infatti non lo so
ma perché dovrei saperlo?
ma perché? Ma cosa m’importa
di questo famoso futuro
che vorrebbero tutti già vedere
e del presente che abbandonano
mentre vorrebbero tanto viverlo
e il passato
quello è passato, non domandarti come
piuttosto basta, domandati se hai un’anima
ecco cosa ti basta
la tua anima ti basta
se ce l’hai e la vedi e la tocchi e le parli e la senti
magari in una vita di mancanze riesci a trovare
finché saprai tenerla a te.

365 giorni, Libroarbitrio

“Memorie di un corpo d’argilla” Lindze

Sir Roland Penrose

E forse un giorno ci incontreremo per caso
sulla riva di un freddo mare autunnale
o per le strade di qualche città senza nome
e ci guarderemo negli occhi afferrandoci le mani
e forse ci abbracceremo commossi.

E con un sorriso triste sui nostri volti,
ci ricorderemo del nostro tempo insieme,
della nostra giovinezza
della nostra felicità
della nostra forza
e di tutte le cose belle che abbiamo vissuto
e di tutto il dolore che poi ci siamo inflitti.

Di come l’amore svanisca come un lento tramonto
e invece il disincanto incida
tatuaggi profondi sulla nostra pelle
e di come la felicità stessa sia effimera,
come un tenue profumo perso nel vento.

E ci guarderemo ancora una volta,
e ci riconosceremo diversi,
ognuno con le cicatrici che la vita gli ha inflitto
e i nostri ricordi insieme saranno come echi lontani
smussati dal tempo indolente,
come le ultime gocce di brina su un petalo di fiore
che resistono oltre il primo sole del mattino.

E poi andremo per la nostra strada,
rimpiangendo quei passati
dove era ancora possibile amare
dove era ancora possibile odiare
e ci chiederemo cosa ci sia successo,
cosa ci abbia reso come statue d’argilla
plasmate da una mano insensibile.

E nel silenzio delle nostre case
apriremo una bottiglia di vino per stordire il dolore
e resteremo con il bicchiere vuoto
fermi in un silenzioso grido,
circondati da muri di solitudine
come scure rocce in un deserto di sabbia.

365 giorni, Libroarbitrio

W.H.Auden 1940

Destino

Non hanno mai fallito nel capire la sofferenza,
gli Artisti del passato: con che sagacia ne han compreso
la posizione nella vita umana; e di come abbia luogo
mentre qualcuno è a tavola che mangia, o un altro
spalanca una finestra o cammina distratto per la strada.

365 giorni, Libroarbitrio

Cloud Atlas

CLOUD ATLAS

La fede, come la paura o l’amore, è una forza che va compresa come noi comprendiamo la teoria della relatività, il principio di indeterminazione, fenomeni che stabiliscono il corso della nostra vita. Ieri la mia vita andava in una direzione, oggi va verso un’altra, ieri credevo che non avrei mai fatto quello che ho fatto oggi, queste forze che spesso ricreano tempo e spazio, che possono modellare e alterare chi immaginiamo di essere, cominciano molto prima che nasciamo e continuano dopo che spiriamo. Le nostre vite e le nostre scelte, come traiettorie dei quanti, sono comprese momento per momento, a ogni punto di intersezione, ogni incontro suggerisce una nuova potenziale direzione.

***

La nostra vita non è nostra, da grembo a tomba, siamo legati ad altri, passati e presenti, e da ogni crimine e ogni gentilezza generiamo il nostro futuro, puoi mantenere il potere sulle persone finché dai loro qualcosa, deruba un uomo di ogni cosa e quell’uomo non sarà più in tuo potere,perché non importa se siamo nati in una vasca o in un grembo, siamo tutti purosangue. Dobbiamo tutti combattere, e se necessario morire, per insegnare alle persone la verità. Essere vuol dire essere percepiti, pertanto conoscere se stessi è possibile solo attraverso gli occhi degli altri. La natura della nostra vita immortale è nelle conseguenze delle nostre parole e azioni, che continuano a suddividersi nell’arco di tutto il tempo.
Io credo che la morte sia solo una porta, quando essa si chiude, un’altra si apre. Se tenessi a immaginare un paradiso, io immaginerei una porta che si apre e dietro di essa, lo troverei lì, ad attendermi.

***

Un vero suicidio è una regolata disciplinata certezza. La gente pontifica: “il suicidio è un atto di codardia”; non può essere più lontano dalla verità, il suicidio richiede un tremendo coraggio.
A questo punto della mia vita so soltanto, Sixsmith, che le forze invisibili che fanno girare il mondo sono le stesse che ci straziano il cuore.
Sixsmith, salgo i gradini dello Scott monument ogni mattina, e tutto diventa chiaro. Vorrei poterti fare vedere tutta questa luminosità, non preoccuparti, va tutto bene, va tutto così perfettamente maledettamente bene. Capisco ora che i confini tra rumore e suono sono convenzioni. Tutti i confini sono convenzioni, in attesa di essere superate; si può superare qualunque convenzione, solo se prima si può concepire di poterlo fare. In momenti come questi, sento chiaramente battere il tuo cuore come sento il mio, e so che la separazione è un’illusione. La mia vita si estende ben oltre i limiti di me stesso.
Credo che esista un altro mondo che ci attende Sixsmith, un mondo migliore, e io ti attenderò lì. Credo che non restiamo morti a lungo. Cercami sotto le stelle della Corsica dove ci siamo dati il primo bacio. Tuo, in eterno, RF.

365 giorni, Libroarbitrio

Seneca “Il Tempo” (X parte)

Roma 14 marzo 2014

Solo una voce. Desidero solo quella voce. Sua soltanto. Ogni altra inutile a proporsi. Ecco sì. Qui. Parlami. Penetrami negli orecchi. Nella mente. Sciogliti nel caldo del mio fiato liquido salmastro delta delle mie cervella putrefatte.
In che anno stiamo? Devo andare da Biagio per un drink di quelli forti! Come Biagio è morto? Ma in che anno stiamo?
L.L.

Alberto Giacometti

 

Seneca
Il tempo X

La vita si divide in tre momenti:
passato, presente, futuro.
Di questi il presente è breve, il futuro il dubbio,
il passato certo.
Se quest’ultimo la sorte ha perduto ogni potere:
il passato non può più dipendere
dal capriccio di alcuno.
…è la parte sacra e inviolabile del nostro tempo:
sta al di sopra di tutti gli eventi umani,
fuori dal dominio della sorte,
non presenta incognite, non è toccata da povertà
o malattie, non può essere sconvolta né esserci
strappata: la si possiede così com’è per sempre,
senza brividi. …basta un cenno e il passato ci
starà davanti e lo potremo valutare e trattenere…
Il presente è brevissimo, tanto da poter sembrare
inesistente; infatti è sempre in movimento,
scorre, precipita,
cessa di essere prima ancora di arrivare…

Sulla certezza del passato dissento, e siccome fin da bambina so che i miei pensieri vengono ascoltati dai morti, caro Seneca, se desideri controbattere sai dove trovarmi.

A domani
Lié Larousse

365 giorni, Libroarbitrio

Pedro Salinas “PAURA. DI TE. AMARTI.”

Roma 16 gennaio 2014

Volti

Paura. Di te. Amarti
è il più alto rischio.
Molteplici, tu e la tua vita.
Ti ho, quella di oggi;
già ti conosco, entro
per labirinti, facili
grazie a te, fino alla tua mano.
E miei ora, sì.
Però tu sei
il tuo stesso più oltre,
come la luce e il mondo:
giorni, notti, estati,
inverni che si succedono.
Fatalmente, ti trasformi,
senza smettere d’essere te stessa
nel tuo mutamento,
con la fedeltà
costante del cambiare.

Dimmi, potrò io vivere
in quegli altri climi,
o futuri, o luci
che stai elaborando,
come il frutto  il suo succo,
per un domani il tuo?
O sarò solo una cosa
nata per un giorno
tuo (il mio giorno eterno),
per una primavera
(in me fiorita sempre),
senza poter più vivere
quando giungeranno
successive in te,
inevitabilmente,
le forze e i venti
nuovi, le altre luci,
che attendono già il momento
di essere, in te, la tua vita?

A domani
Lié Larousse

365 giorni, Libroarbitrio

Bergson “Il tempo della vita è la durata del presente”

Roma 1 dicembre 2013

Henri Bergson

La nozione di tempo usata dalla scienza è utilizzabile dalla coscienza?

La risposta ce la dona Henri Bergson, filosofo di grande successo nei primi anni del Novecento ed insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1927, egli individua nella concreta esperienza del presente la fondamentale dimensione mentale del tempo.

Per l’individuo, dal punto di vista psicologico, il tempo consiste nella durata del presente, una nozione ben differente e incompatibile con un approccio scientifico.

La durata, infatti, è per sua natura ben definibile, sconfina nell’immediato passato (le sensazioni appena percepite, i ricordi recenti) e nell’immediato futuro (l’azione, il progetto comportamentale).

La scienza, considerando solo l’aspetto quantitativo, suppone un tempo scandito da un ordine geometrico e spaziale, fatto di momenti distinti ma tutti uguali fra loro.

L’individuo invece vive il tempo secondo un criterio qualitativo: certi momenti sono, per la coscienza che li vive, fulminei; altri possono durare un’eternità.

Dedico questo post a mio Fratello, e a tutti coloro che come me vivono nel passato.

A domani
Lié Larousse

365 giorni, Libroarbitrio

Giovanni Gherardo De Rossi e il Viaggiatore di Lié Larousse

Roma 12 maggio 2013

L’orologio d’amore

Non so con qual pensiero

donar mi volle un oriolo Amore;

io l’accettai, ma sempre è menzognero:

ché del piacer nell’ore

corre troppo veloce, e troppo lento

nell’ore del tormento.

di Giovanni Gherardo De Rossi

Viaggiatore

E io che ieri ero persa
nello sguardo tuo ammutolita,
che gioia però
mirarti dopo tanto passato tempo,
e ritrovarti sempre
in quel austero cielo
ch’è nell’immutabile dei tuoi occhi,
e mai si accinge a cambiare,
mai.

Lié Larousse

A domani

LL