– Claudio ha affrontato l’eroina e la sua evoluzione come l’arma di distruzione di massa usata dal potere per mantenere lo status quo, perché quella che l’eroina è sparita è una vera fregnaccia. Ha ambientato la storia nel 1995, anno in cui cominciano i lavori per il porto di Ostia e i primi movimenti criminali che hanno portato ai casini di oggi. I primi movimenti di un cambiamento generazionale e epocale. Un cambiamento che segna anche la fine dell’intellettuale pasoliniano. C’era gente che per capire e raccontare la realtà ci entrava veramente, andava dentro le persone, basta pensare a Comizi d’amore di Pasolini o ai I bambini e noi di Comencini. Poi, verso la metà degli anni Novanta con l’avvento del cellulare e di internet, secondo Claudio l’intellettuale si è allontanato dalla gente: si è messo a raccontare il mondo da casa. In quegli anni sono anche crollate le ideologie, è cambiata, non in meglio, la classe politica, e l’intellettuale, il giornalista, il musicista, il cineasta che doveva immergersi nella realtà, eventualmente aiutare a cambiarla, si è cagato sotto. Questo ha fatto male alla coscienza del Paese. Mentre Caligari nella realtà ci sguazzava, nella sceneggiatura sono confluiti molti racconti veri di gente vera che con lui parlava senza reticenze: perché Claudio non si metteva né sotto né sopra le persone, non le faceva sentire un fenomeno sociologico. Tutto il buono del film è di Claudio, tutto il cattivo è di noi che siamo rimasti.
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Pier Paolo Pasolini poeta, saggista, polemista e regista
Roma 18 ottobre 2013
Pasolini nasce nel 1992 a Bologna, dove compie gli studi di lettere.
Dal 1943 al 1949 vive in Friuli, a Casarsa, paese della madre, e come poeta e operatore culturale contribuisce in modo significativo alla valorizzazione della letteratura dialettale.
La lingua friuliana caratterizza buona parte della sua produzione poetica giovanile, riunita nel 1954 nel volume La meglio gioventù.
Nel 1947 inizia il suo impegno politico con l’iscrizione al Partito comunista, dal quale viene espulso nel 1949, a causa della sua omosessualità.
Il fortissimo shock privato e politico lo porta a trasferirsi a Roma.
Agli anni Cinquanta e Sessanta risale la stesura dei romanzi sul sottoproletariato urbano della capitale Ragazzi di vita, Una vita violenta , che si tramuteranno poi nelle prime prove da regista Accattone, La ricotta, Mamma Roma.
La produzione poetica di Pasolini in lingua italiana trova la sua massima espressione nel poemetto Le ceneri di Gramsci e nelle raccolte L’usignolo della chiesa cattolica, La religione del mio tempo, Poesia in forma di rosa.
Impegnato come saggista, polemista, regista, diventa una delle figure culturali più interessanti e critiche nel panorama letterario e cinematografico italiano.
Muore a Roma nel 1975, ucciso in circostanze mai del tutto chiarite.
A domani
LL
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