Schiava mia, temimi. Amami. Schiava mia!
Sono con te il tramonto più ampio del cielo,
e in esso la mia anima spunta come una stella fredda
quando da te si allontana i miei passi tornano a me.
La mia stessa frustata cade sulla mia vita
sei ciò ch’è dentro di me ed è lontano
fuggendo come un coro di nebbie inseguite.
Vicino a me, ma dove?
Lontano, ciò ch’è lontano
e ciò che essendo lontano cammina sotto i miei piedi
l’eco della voce oltre il silenzio
e ciò che nella mia anima cresce come il muschio sulle rovine.
Tag: Pablo Neruda
Pablo Neruda “Nuda”
Roma 23 dicembre 2013
Nuda sei semplice come una tua mano,
liscia, terrestre, piccola, rotonda, trasparente,
riservi linee di luna, sentieri di mela,
nuda sei sottile come il grano nudo.
Nuda sei azzurra come la notte cubana,
riservi rampicanti e stelle nei capelli,
nuda sei vasta e gialla
come l’estate in una chiesa d’oro.
Nuda sei piccola come una tua unghia,
curva, sottile, rosata se nasce il giorno
quando raggiungi il mondo sotterraneo
nella lunga galleria di vestiti e lavori:
la tua luce si spegne, si veste, si sfoglia
torna ancora ad essere una mano nuda.
A domani
Lié Larousse
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.