365 giorni, Libroarbitrio

.la vita semplice. – Lié Larousse

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.t’ho sognato la scorsa notte
– Ahò! Fragolina vieni qui!
e io sono corsa da te,
m’hai presa in braccio
ridevi forte,
le mani gonfie, lo sguardo potente
sembravi felice
proprio come quando
quel giorno passeggiando
m’hai detto sorridendo
– è la vita semplice a piacermi.

365 giorni, Libroarbitrio

Il canto del mare – Robert Wyatt

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Poi
arrivi davanti al mare
e hai quello sguardo
non più indifferente.

E’ passato
un giorno o forse
sono passate settimane
o forse era
solo ieri, o stamattina.

Il mare continua a fare il suo
discorso, e la mente sente
parole. Sembrano
arrivare da quella strana
brina autunnale all’orizzonte
e ci si incanta, come fosse
l’alba, come fosse ancora
quella notte, con
il vostro fare l’amore, la sua pelle
che luccicava, il tuo affondare,
il mare lo sa, lo racconta
ognuno al suo modo
di fare l’amore, e sei pronto
a tornare a sentire
cosa porta quell’onda,
condotta a riva da una nuvola.

365 giorni, Libroarbitrio

.a volte, per quelli come me, l’inferno è un buon posto dove vivere e morire – L.L.

la notte non dormo

.e quando troverai questa Mia
per te
non me ne sarò andata
per andarmene

me ne sarò andata
per restare.

.a volte,
per quelli come me,
l’inferno è un buon posto
dove vivere e morire.

Lié Larousse

 

 

365 giorni, Libroarbitrio

Nuotiamo le ombre – DuediRipicca

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Ci temono
per la nostra brillante
sporcizia,
per le idee
i sogni
e quella strana somiglianza
ai loro incubi peggiori.

Siamo l’uomo nero
e il muso giallo,
facciamo paura
con tutte queste parole
a passo di danza
e polvere da sparo
per globuli rossi.

Ogni sospiro
è fiato sul collo,
un sorriso antiproiettile,
e dite a Re Sole
che noi
nuotiamo le ombre.

365 giorni, Libroarbitrio

I MIGLIORI – Lindze

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Non c’è più.

Una notte di quiete.

Due uomini poggiati
sulla ringhiera di un attico
una periferia disastrata.
Bicchieri di alcol
e fumo di sigarette
a sostituire parole
che tanto non verranno
pronunciate.

Sguardi lucidi, fissi nel buio.

Neanche ci provano
a trafiggere,
a capire
quelle tenebre.
Silenzio,
per condividere
quello che non si vuole dire
ma che sta lì
ingombrante e amorfo
come l’ombra gettata
da una creatura
scellerata e informe.
Un ultimo tiro
poi
il dito che lancia la cicca
in aria,
la spirale discendente
di quella brace
che cade,
che si poggia a terra
in un ultimo ardore
per poi spegnersi
sopraffatta
da bui troppo intensi.

Una mano afferra
il bicchiere, l’altra
stringe la spalla
dell’uomo rimasto a fumare,
una volta ancora
per esprimere
quello che non si ha la forza
di pronunciare.
Il corpo che si volta
e va verso la casa illuminata
e l’altro che rimane così,
poggiato su quella ringhiera.

Con le sue spalle curve
graffiate dalla luce
che proviene
dall’interno
e il suo volto
perso
nelle maree
di quella notte.

365 giorni, Libroarbitrio

“Bambina sotto il lampione” Silvana Gay

Lago di Martignano - Lié - 1992

Io fumo per la luna,
la piccola luna che cala a Ponente.
Le mando nuvole lievi,
che mai saranno pioggia.

Fumo per il lampione,
che mi accende i capelli
e li allunga nell’ombra.

Fumo per la notte,
che non mi dimentichi nei sogni.
Fumo per disperdere l’ardore
delle labbra inquiete.

E anche perché
l’orrore è grande.
E va bruciato.

365 giorni, Libroarbitrio

“Traum der Liebenden – Sogno d’amore” Marc Chagall

Chagall, Traum der Liebenden (sogno d'amore)

Or che le stelle affogano
in un mare di nebbia scintillante,
e dalla chiusa tenebra
sgorga la luna colma e allucinante,
disserra le tue magiche
porte, o città del sogno e dell’oblio

Giovanni Alfredo Cesareo