365 giorni, Libroarbitrio

Il poeta veggente : Arthur Rimbaud

Roma 15 luglio 2013

Ed eccoci di nuovo a lui, l’amatissimo Arthur Rimbaud!

Dopo il periodo delle prime poesie, nel maggio del 1871 Arthur scrive la lettera del “veggente”, vero capolavoro della letteratura francese.

Posta quasi al centro della lettera e centro sostanziale di questa troviamo  la categorica volontà di diventare  veggente:

Il poeta diventa veggente attraverso una lunga, immensa e ragionata sregolatezza di tutti i sensi. Tutte le forme d’amore, di sofferenza, di follia; cerca egli stesso, esaurisce in sé tutti i veleni, per non conservarne che le quintessenze. Ineffabile tortura nella quale ha bisogno di tutta la fede, di tutta la forza sovrumana, nella quale diventa fra tutti  il gran malato, il gran criminale, il gran maledetto, – e il sommo Sapiente!
– Perché giunge all’ignoto! Poiché ha coltivato la sua anima, già ricca, più di ogni altro!”

Arthur Rimbaud, Illuminazioni,
cura  e versione di Gabriele Aldo Bertozzi, Newton 1994

A domani

LL

365 giorni, Libroarbitrio

Immanuel Kant e il “procedimento critico”

Roma 30 maggio 2013

Sfogliando alcune pagine di un testo di studio, anche questa volta, mi sono imbattuta in una frase che per me ha dello straordinario, fantastico e meraviglioso. Di seguito la riporto:

La vita del più importante filosofo dell’era moderna (forse di tutti i tempi) fu straordinariamente priva di avvenimenti.

Ma di chi? Stiamo parlando di Immanuel Kant.

A questo punto non possiamo non continuare a leggere con stupefacente emozione la normalissima vita di un essere straordinario.

Kant nasce in una famiglia borghese devota ai pietisti quindi ricevette un’educazione rigorosamente religiosa.

Dal 1741 frequentò gli studi universitari in filosofia, matematica e la fisica di Newton. Le ristrettezze economiche lo portano ad abbandonare gli studi ed a lavorare presso nobili famiglie come precettore.

Nel 1756 ottiene la libera docenza e un modesto incarico di professore a konigsberg la sua città natale.

Qui decide di rimanerci definitivamente rifiutando anche incarichi molto prestigiosi, per attendere con serenità agli studi e all’insegnamento.

Per la stessa ragione, dopo attenta riflessione, decide di rimanere celibe.

Negli ultimi anni di vita soffrì di disturbi celebrali che gli impedirono di scrivere.

Vuota di avvenimenti mondani, la vita di Kant fu però densa di scoperte, crisi, intuizioni e svolte intellettuali; attraversando un percorso che iniziò sul piano della ricerca scientifica (sul modello del sapere newtoniano), si confrontò poi con le tesi scettiche di Hume, per arrivare in fine all’intuizione del procedimento critico .

Un percorso che lo stesso Kant descrisse come una specie di romanzo filosofico, ossia come il traumatico passaggio da un sonno dogmatico alla scoperta di una grande luce.

Per riassumere non c’è  bisogno di vivere avvenimenti straordinari o catastrofici, la luce è già dentro di noi, dobbiamo solo svegliarsi dal grande sonno.

Ovviamente mio opinabile parere.

A domani

LL