365 giorni, Libroarbitrio

Sipho Sepamla “Il blues sei tu dentro di me”

Roma 4 gennaio 2014

Sipho Sepamla

Quando il mio cuore batte con un ritmo
fuori tempo con il passo splendente di Dio
e inseguo pensieri che guastano la gioia di stare con te
allora lo so il blues mi fa gridare
sì ho gridato e le nubi si sono addensate
è arrivata la pioggia e ha lavato via
questi miei blues
il blues sei tu dentro di me
ora voglio dirlo più forte
ora voglio gridare i miei pensieri
perché non conoscevo il blues prima di incontrarti
il blues sei tu dentro di me
il blues è schiocchi di lingua
scossa della morte che vivo
il blues è grida di mio padre
ogni sacrosanto venerdì
il blues sei tu dentro di me
non conoscevo il blues prima di incontrarti
il blues è la penna stridente di un censore
quando scribacchia accuse alla mia sensibile fedina
il blues è ombra di sbirro
che balla lo swing della Legge sull’Immortalità
il blues è Legge sulle Aree Tribali e il suo jazz di strada
Legge sull’Istruzione Bantu e le sue improvvisazioni
il blues sei tu dentro di me
non conoscevo il blues  prima di incontrarti
il blues è gente ammassata  su una panca
che sgranocchia i propri pensieri
il blues è parole che dovrebbero aggiustare
gli ieri distrutti di continuo da promesse di domani
il blues è l’ombra lunga che misuro
fatta di momenti che tirano a rimorchio il sole
il blues è mio fratello crumiro
in cerca di occasioni che aveva il diritto di trovare
il blues sei tu dentro di me
non conoscevo il blues prima di incontrarti
voglio gridare il blues per tanto tempo ancora
perché siamo tutti gente  da blues
il bianco che piange il suo fardello
il nero che si libera dal giogo.

Il verso che dà il titolo alla poesia  è anche il titolo della raccolta da cui il componimento è tratto.
The Blues is You in Me fu pubblicata da Sepamla nel 1976, durante la rivolta, a Johannesburg, del ghetto nero di Soweto (South West Township, quartiere  sud-occidentale), e destò grandi entusiasmi a livello internazionale per l’originalità del linguaggio, in cui lo humour si fonde con la coscienza civile e politica.

 

A domani
Lié Larousse 

365 giorni, Libroarbitrio

Howard Phillips Lovecraft “I gatti di Ulthar”

Roma 9 ottobre 2013

Howard Phillips Lovecraft

Nato a Providence, negli Stati Uniti, nel 1890, Howard Phillips Lovecraft ha avuto un’infanzia e un’adolescenza molto povere.

E’ riuscito comunque a compiere studi di matematica e cosmologia, scienze che gli sono state utili per la stesura delle sue prime opere di fantascienza, pubblicate su riviste specializzate.

Il suo successo di scrittore è però legato al genere horror, nel quale si è cimentato successivamente.

Autore di numerosi racconti e romanzi, Lovecraft si è ispirato soprattutto a Edgar Allan Poe, di cui è stato studioso e critico e del quale è considerato il grande erede del Novecento.

Le tradizioni del genere Horror affondano le loro radici alla fine del Settecento e nell’Ottocento.

Basti pensare alla fortuna del romanzo gotico o “nero” della fine del XVIII secolo in Inghilterra (che esaltava il “sublime del terrore” in vicende dove erano centrali la paura, il mistero, il terrore, la potenza dell’irreale), per continuare nell’Ottocento con gli scritti di Theodor Hoffmann e con la geniale opera di Edgar Allan Poe, lo scrittore per eccellenze delle tenebre, del mistero, dell’angoscia.

Nel Novecento il genere, spesso intrecciato con la fantascienza, ha acquistato caratteristiche di maggiore rapidità di lettura e facilità di comprensione ed è divenuto più popolare, perché sono stati abbandonati i significati simbolici e nascosti per lasciare più spazio alle storie vere e proprie e alle fantasie che esse suscitano.

Nel Novecento, maestro dell’horror è considerato lo scrittore Lovecraft, alla cui opera si sono successivamente ispirati tutti i principali narratori “neri”, da Robert Bloch autore di Psycho, al più recente e notissimo Stephen King.

Famoso racconto è I gatti di Ulthar scritto nel 1920: il gatto è una figura centrale nella letteratura di genere horror. Nell’antico Egitto  era un animale sacro, adorato con tale devozione da essere imbalsamato  e tumulato dopo la morte, così importante da procurare la pena capitale per chi lo avesse  in qualche modo maltrattato.Nella cultura occidentale, viceversa, per tutto il Medioevo, il gatto è stato considerato un animale demoniaco, prediletto dalle streghe e quindi da respingere e colpire, tanto che in Francia, nel giorno dei santi, c’era la tradizione di bruciare sulla piazza i gatti della città chiusi nei sacchi.Sono queste tradizioni ad ispirare la storia di Lovecraft.

Gran parte della sua opera è stata raccolta in volume solo dopo la sua morte, avvenuta a Rhode Island, negli Stati Uniti, nel 1937.

A domani

LL

365 giorni, Libroarbitrio

Edgar Allan Poe: “Il racconto fantastico e grottesco dell’Ottocento” (seconda parte)

Roma 1 luglio 2013

Nato a Boston, negli Stati Uniti, nel 1809, ebbe un’infanzia difficilissima, segnata dall’abbandono da parte del padre e dalla morte precoce della madre, traumi psicologici che segnarono profondamente il suo carattere.

Adottato da un ricco mercante, studiò prima in Inghilterra e poi, per breve tempo, in America, all’Università di Richmond, in Virginia.

Dopo aver pubblicato una prima raccolta di poesie, si arruolò nell’esercito ma venne espulso dall’Accademia militare per indisciplina.

Iniziò poi la pubblicazione dei primi racconti, alternando successivamente l’attività di giornalista e critico letterario a quella di narratore.

Negli anni Quaranta produsse e pubblicò i suoi migliori racconti, che gli diedero una notevole celebrità.

Nel 1847 una nuova tragedia sconvolse la sua vita: la morte della giovanissima moglie Maria Clemm che lo portò ad una vita isolata, allucinata, ossessionata dai ricordi.

Sconvolto nella mente e debilitato dall’alcolismo, morì a Baltimora nel 1849.

Poe è considerato uno degli iniziatori dei maestri del genere fantastico-horror e anche uno dei precursori del romanzo poliziesco.

I suoi racconti fantastici, ispirati alla tradizione del romanzo gotico inglese, o “nero”, fatto di ambientazioni lugubri, sinistre, misteriose e di episodi terrorizzanti, riflettono la sofferenza psicologica sperimentata in vita.

Poe ha saputo tradurre questi incubi in pagine di grande lucidità e potenza espressiva, tanto da essere considerato un grande interprete della scrittura romantica, uno scrittore maledetto, inimitabile nel suo genere: Gli assassini della rue Morgue, La caduta della casa degli Usher, Il pozzo e il pendolo, Ligeia, Il cuore rivelatore, il gatto nero, Tamerlano e altre poesie, Le avventure di Gordon Pym, Il corvo e altre poesie, Racconti.  

Alcuni di questi racconti sono stati ripresi per la sceneggiatura di famosi film.

A domani

LL