Roma 3 febbraio 2013
Influenza sulla formazione del volgare
Uno dei canali più importanti, attraverso i quali si viene costituendo la prosa italiana, è quello dei volgarizzamenti, ossia delle traduzioni dal latino a dalle altre lingue romanze.
La grande stagione dei volgarizzamenti delle opere latine in Italia va posta fra il secolo XIII e il XIV. Questo costume letterario continuò naturalmente nei secoli successivi, affievolendosi via via solo nell’ambiente saturo d’umanesimo che caratterizza il periodo fra la fine del secolo XIV e l’inizio del secolo XV. Una profonda influenza ha avuto la consuetudine del volgarizzamento nella costituzione del volgare letterario italiano, anche se non si può dire che la lingua letteraria italiana nasca dai volgarizzamenti. Gli stessi volgarizzamenti, infatti, attraverso i quali passavano soprattutto dalla tradizione latina (classica e medievale) moduli e forme nella nascente lingua letteraria italiana, sono a loro volta condizionati dall’esperienza originale della nostra lingua, che si andava già organizzando in forma artistica e stava acquistando la sua autonomia espressiva.
Alla diffusione dei volgarizzamenti e al loro carattere essenzialmente imitativo nei confronti della lingua madre presiede un atteggiamento che potrebbe essere definito genericamente classicistico, che non mancava di manifestarsi nelle prose originali.
Per “classicismo” , un termine ricco di connotazioni nel suo largo impiego, s’intende, infatti l’esigenza di adeguarsi ad un modello autorevole attraverso il quale sollevare l’espressione e dare validità e vitalità all’opera del presente.
A domani
LL