Roma 1 maggio 2013
Il Settecento si apre con le fondamenta di una nuova istituzione letteraria.
Nel 1690 viene fondata l’Arcadia, accademia delle arti letterarie romane, da alcuni sommi scrittori che con essa intendono reagire al Marinismo e al Barocco in nome del buon gusto, della verità, della semplicità stilistica, della chiarezza e facilità dei temi, del sentimentalismo, opponendosi alla finzione del mondo pastorale.
Nel corso del secolo lo stile arcadico, che non si scosterà mai del tutto dai contenuti facili e semplicistici per una piacevole immaginazione, acquisisce con Metastasio e Frugoni un’impronta classica.
Tuttavia, ai componimenti che ammirano con compiacimento le raffinatezze frivole della quotidianità aristocratica, si contrappongono nel tardo Settecento la satira di alto valore civile del Parini, che denunciando tante sottili ed inutili bassezze degli ambienti nobiliari, propone un’esemplare immagine dell’uomo dignitoso, e con la poesia drammatica di Alfieri si tratterà con grande passionalità il tema astioso della libertà dell’uomo dalla ricchezza, il nuovo uomo libero.
A domani
LL