365 giorni, Libroarbitrio

10.000 e più grazie per voi con “Scrivo” Gianluca Pavia

mare ghiaccio

Inseguo parole che svaniscono

tra le labbra,

– non è il momento giusto -,

dico.

È lo stress

i cazzi, i smazzi

e il talento allora?

Il genio?

Non dovrebbero essere più forti?

È che le persone mi stanno sul cazzo

scrivo il mio mondo per perdermici dentro

un labirinto

senza filo da seguire.

Ma anche gli artisti, gli intellettuali

non li tollero proprio,

vomitano paroloni in pose da divi

aforismi stantii e tartine marce

flash e autoscatti

torture medievali chiamate reading.

Tutti fulgidi geni,

tutti a districare l’inestricabile,

tutti senza nulla da dire.

Allora me ne sto a casa

stappo un rosso

e guardo fuori dalla finestra

il mondo fuori di testa

e scrivo

scrivo il mio mondo per perdermici dentro.

G.P.

 

Vi ringrazio tutti 10.156 lettori cari,
per chi è stato solo di passaggio,
per chi si è soffermato su qualche verso
e per chi invece mi segue imperterrito
con tutta la benedizione della Dea della pazienza!

Buon divertimento
Lié Larousse

365 giorni, Libroarbitrio

“Straniero alito di mare”

Roma 2 marzo 2014

Mare di ghiaccio F.C.D.

Da sospiri di corallo voi scintillio d’argento dal fiato della marea voi straniero alito di mare venite spinto a sovrastarci tutti tra onde impietose a scontrarvi col cielo per farlo vostro vostro soltanto ed essere dell’etere dominatore creato da turbine di sale e sabbia concepito dalla mente di Costei che con irrequieta vertigine narra le vostre gesta mio Signore con liquido indelebile inchiostro per farvi al mondo conoscere alla sua digiuna gente e ora che di voi scrivo ogni tutto temo più dell’attimo prima dell’originario terrore mio nel contemplare la vostra oscura luce più del primo udire voi voce musicata da blu abissi voi magnificenza della perfezione quale ritraete e sì è vero siete il mio Dio e sì è vero siete il mio Demone e io sono la Terra già vostra grafite tra gli astri destinatavi da epocali ere percossa dalla opalescente salsedine saliva vostra che irrora questo terreno corpo costellato da spiragli di universi infiniti segreti celati introvabili pure per Costei che lo possiede e voi masticate vento nelle mascelle digrignando fogli madreperla scolpiti nell’apice dell’essere dell’umanità tutta corroso dell’intemperia che tenta di scalfirvi ma nulla può contro la volontà vostra di combattente e nulla può contro la volontà mia di devota dell’incontrovertibilità d’agognarvi qui nel culmine scalfito dall’immondo desiderio quando di solennità altera sopraggiungete donandomi la pace che solo la perdizione adula.  

Lié Larousse