.non chiedermi come sto io,
chiediti come stai tu,
mentre ti giri l’ennesima sigaretta
che tanto la gente ma di te che ne sa? e di me?
io vivo come voglio vivere
a braccia aperte, acciaio nell’iride, e rido
perché ad essere chi siamo noi: va bene,
va bene pure se ho solo due amici
che conosco da qualche mese
ma li amo come se li conoscessi da una vita,
va bene pure se mia madre dandomi a questa di vita
m’ha abbandonata lasciandomi in eredità
una culla d’esplosivo al plastico
come unica vita d’uscita,
va bene pure se casa mia è un angolo pisciato di strada
e mi piace di più quando mi fa incazzare
strappandomi collant e baci mi fa gridare,
va bene se mi sveglio che non ho dormito
va bene se ogni mio fottuto buon proposito di proposito l’ho appena fallito
e va davvero bene se il cielo è nero e vede e sente i mostri,
ma in cuor suo sa che può star sereno
perché ha me e io non l’abbandono,
io sono il suo sole
l’accarezzo
brilliamo
e va bene sì,
va bene, davvero, sì.
Lié Larousse
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