Roma 6 ottobre 2013
Con questi due termini inglesi ci si riferisce a due tipi di composizioni simili: brevi filastrocche con rigorose strutture grammaticali e metriche, ma contenuti assurdi.
Il “Limerick” è di origine irlandese, ha la forma di una strofa rimata di cinque versi.
Il “Nonsense”, storiella senza senso in rima, divenne famoso come genere nell’Ottocento per merito del poeta pittore inglese Edward Lear.
In Italia possiamo annoverare tra i poeti che fecero uso di queste due composizioni liriche Toti Scialoja.
Il suo esordio come poeta risale al 1961 e da quel momento la produzione in versi continua con risultati molto originali.
Le poesia basate nel gioco ricercato delle rime, assonanze, consonanze e allitterazioni, sono cariche di ironia e gusto per l’invenzione provocatoria.
Il poeta pubblica: Versi del senso perso, I violini del diluvio, Rapide e lente amnesie.
Muore a Roma nel 1998
Di seguito un accenno dei suoi originali versi:
L’orchestrina tra i glicini
attira la bufera
d’agosto – estremi applausi
a un valzer che si oscura.
Il vento gira in tondo
svita i violini vili
– poi da un cielo di piombo
l’argento scende a fili.
Toti Scialoja
A domani
LL
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