In un giorno nero come la notte
stentano i sorrisi come fossero rinchiusi.
Posso percepirne l’eco
dagli angoli dei miei pensieri
lontani,
opachi,
muti
i miei sorrisi in attimi sbagliati.
Tag: lontananza
“E’ solo vento” Loris Giorgi
Fotografia di Loris Giorgi – Perth – Australia
Solo!
Mi sembra d’esser solo
una foglia che col vento vola via da te.
Il mare la osserva intimidito
solo con te mi sembra di essere con un amico
Solo con te io scrivo.
Ti sento così.
Ti sento fino a qui.
Come se girandomi ti vedessi.
Lo sguardo privo di barriere
si perde nell’orizzonte del tempo.
Ora niente pesa più.
Sottili gli attimi di felicità si intrufolano nel mio tempo
fermo ormai
ad assaporarne il senso.
“La Chimera” Dino Campana
Non so se tra rocce il tuo pallido
Viso m’apparve, o sorriso
Di lontananze ignote
Fosti, la china eburnea
Fronte fulgente o giovine
Suora de la Gioconda:
O delle primavere
Spente, per i tuoi mitici pallori
O Regina o Regina adolescente:
Ma per il tuo ignoto poema
Di voluttà e di dolore
Musica fanciulla esangue,
Segnato di linea di sangue
Nel cerchio delle labbra sinuose,
Regina de la melodia:
Ma per il vergine capo
Reclino, io poeta notturno
Vegliai le stelle vivide nei pelaghi del cielo,
Io per il tuo dolce mistero
Io per il tuo divenir taciturno.
Non so se la fiamma pallida
Fu dei capelli il vivente
Segno del suo pallore,
Non so se fu un dolce vapore,
Dolce sul mio dolore,
Sorriso di un volto notturno:
Guardo le bianche rocce le mute fonti dei venti
E l’immobilità dei firmamenti
E i gonfi rivi che vanno piangenti
E l’ombre del lavoro umano curve là sui poggi algenti
E ancora per teneri cieli lontane chiare ombre correnti
E ancora ti chiamo ti chiamo ti chiamo Chimera
“Il sole è tramontato” Emily Bronte
Il sole è tramontato e le onde dell’erba
oscillano tetre al vento della sera
l’uccello è volato via dalla vecchia roccia grigia
e cerca il caldo rifugio di un nido.
Nel solitario orizzonte intorno a me
nulla vedo nulla sento
se non il vento lontano
che sospira sul mare di erica.
A domani
Lié Larousse
Hulda “Desiderio”
Roma 14 dicembre 2013
Oh, se avessi le sue ali, vento,
e se potessi sfrecciare senza indugio sulla via
saprei bene dove dirigere il mio volo.
E se sedessi su, su queste nubi quiete
che corrono per l’universo azzurro
saprei bene dove far correre il mio sguardo.
Se potessi comporre, sorgente, un canto
con la tua voce
tenero e dolce da far scorrere lacrime
saprei a chi far udire il mio canto.
Se potessi sorridere dolcemente come stella,
sorridere luminosa da commuovere chiunque;
saprei a chi mandare un sorriso d’amore.
E se avessi una mano tanto calda e forte e tenera
da carezzare via dolore e rimpianto
saprei chi guarire e sostenere.
Vedo e sento dove l’anima mia vorrebbe dirigersi
se il desiderio profondo del cuore potesse decidere;
so che volerebbe senza indugio in seno a te.
Hulda “la nascosta”, pseudonimo e nome parlante di Unnur Benediktsdottir Bjarklind, è in Islanda la prima donna che riesce a farsi spazio in un universo letterario esclusivamente maschile.
Nei lavori di Hulda è riconoscibile un doloroso percorso di crescita: nel primo libro Poesie, la voce è quella di una donna che non dubita delle proprie possibilità, ma che, se pure piena di aspirazione e di ideali, percepisce una limitazione, ancora non ben messa a fuoco; incompresa, inascoltata, spesso si paragona a un uccello dalle ali tappate, e il suo sogno di libertà è simile a un volo.
Questo post lo dedico alla mia Josephine, augurandole di volare sempre più lontano. Sempre più lontano.
A domani
Lié Larousse
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