365 giorni, Libroarbitrio

L’AMORE TI FOTTE – Gianluca Pavia

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L’amore è un vecchio clown
dal sorriso sghembo,
un bicchiere mezzo vuoto
in eterno
il suo beone che urla
di saperla lunga.
Puoi cercarlo
nei locali giusti
tra sorrisi guasti,
ma è sempre lui
che ti trova,
sempre
con la faccia al muro
e le braghe calate
perché l’amore ti fotte
senza neanche un grazie
ma con la grazia
di una tempesta improvvisa.
La pioggia tintinna sulle foglie,
il vento tra le fronde,
l’ombrello in un cassetto
e ogni tua logica
nel cesso.

Gianluca Pavia
DuediRipicca

365 giorni, Libroarbitrio

Benedetto Croce filosofo, storico e critico letterario

Roma 30 settembre 2013

Benedetto Croce filosofo e critico letterario

Il filosofo , storico e critico letterario  italiano Benedetto Croce visse come libero scrittore, senza neppure  tentare la via dell’insegnamento accademico.

L’assenza di necessità materiali, il raggiunto prestigio internazionale e una indubbia quota di coraggio gli permisero di mantenersi indipendente nel ventennio fascista, durante il quale continuò a professare  senza nascondere la sua fede liberale, finendo con il diventare un simbolo vivente delle aspirazioni democratiche del popolo italiano.

Questa insofferenza verso ogni intimidazione intellettuale portò alla rottura dell’amicizia con Giovanni Gentile, filosofo  e ministro della Pubblica Istruzione durante la dittatura, cui seguì una lunga scia di polemiche.

Dopo l’iniziale  interesse per una discussione critica del Marxismo, sotto l’influsso del filosofo hegelo-marxista Antonio Labriola, la riflessione di Croce si concentrò attorno alla nozione di Storicismo, tentando di approfondire in modo-critico la dottrina inaugurata da Hegel secondo cui l’intera realtà è riconducibile alla storia ed egli stesso disse: ” leggere Hegel è un dibattito  con la mia propria coscienza”. 

Questo approccio idealistico e tardo-hegeliano alla filosofia ebbe notevole influenza sulla cultura italiana nella prima metà del Novecento, ma a partire dal secondo dopoguerra perse progressivamente mordente e prestigio.

Fra le numerosissime opere vi ho segnalato queste:

Logica come scienza del concetto puro;
La filosofia di Giambattista Vico;
Saggio su Hegel;
Breviario di estetica;
La filosofia dello spirito;
La storia come pensiero e come azione;

A domani

LL

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Condillac e “il saggio sull’origine della conoscenza”

Roma 28 maggio 2013

Etienne Bonnot, poi abate di Condillac, fu un rappresentante della cultura illuministica.

A metà del Settecento abbandonò gli interessi teologici per dedicarsi pienamente allo studio della filosofia.

Entra così in contatto con i maggiori esponenti del suo tempo: Diderot, Rousseau, D’Alembert, e nel 1746  scrisse Il saggio sull’origine della conoscenza, la sua opera più importante, in cui enunciò la celebre ipotesi della statua.

I suoi interessi per i fenomeni della sensazione lo portano, assieme a Berkeley e a Diderot, alla partecipazione su discussioni sorte a seguito dei primi interventi chirurgici di cataratta, che riproponevano in modo nuovo gli antichi problemi relativi alla visione.

Nel 1758 lo accusano di eresia e ateismo, per tale avvenimento si vede costretto ad abbandonare Parigi per stabilirsi a Parma. Durante il periodo “italiano”, durato dieci anni, lavora presso Ferdinando di Borbone, esercitando un notevole influsso sugli intellettuali italiani.

Tornato a Parigi, si ritira nella sua dimora, un castello di famiglia sulla Loira.

Questi saranno gli ultimi anni di studio,  approfondirà argomentazioni sulla scienza dell’economia, dell’agricola, della pedagogia e della logica.

A domani

LL