Roma 25 giugno 2013
Zanella fu sacerdote, professore di lettere e filosofia. Ultimo rappresentante della lirica melica di tipo settecentesco, Zanella si espresse in uno stile classicheggiante pur con toni realistici. Nei contenuti la sua opera fu la testimonianza di una profonda e partecipe contraddizione tra fede e scienza, tra convinzioni religiose e progresso. Idillici ed eleganti sono i sonetti paesistici e bozzettistici della raccolta Astichello e l’incipit campestri:
Tra le chiome de’ pioppi entro la stanza
lampeggia il sole, e d’ombre irrequiete
con tremolo riverbero una danza
disegna sul candor della parete…
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Di vispe villanelle allegro coro
sotto la luna , alla campagna aperta,
uscìan cantando, mano a man conserta…
***
Sul declive del fiume orlo fiorente
un vecchio bue si sdraia e guarda immoto
il pian dell’acque…
A domani
LL