365 giorni, Libroarbitrio

Sogna il guerrier le schiere

Roma 4 maggio 2013

Sogna il guerrier le schiere

Sogna il guerrier le schiere,

le selve il cacciator,

e sogna il pescator

le reti e l’amo.

Sopito in dolce obblio,

sogno pur io così

colei,  che tutto il dì

sospiro e chiamo.

I numerosi testi scritti da Metastasio furono musicati da quasi tutti i compositori del suo tempo.

Il solo libretto Artaserse, da cui è tratta la poesia che abbiamo sopra letto, fu musicato da un centinaio di autori.

Metastasio ridette dignità letteraria ai drammi musicali, poiché concepì i loro libretti come entità letterarie già perfette.

Riformò il melodramma anche in alcuni aspetti  strutturali: separò la razionalità dalla sensibilità, cioè l’azione, affidata  a lunghi recitativi, dall’effusione lirica, limitata alle arie conclusive di ogni scena ed eliminò definitivamente qualsiasi elemento comico dall’opera seria, tenendo ben distinti i due generi.

A domani

LL

365 giorni, Libroarbitrio

Pietro Metastasio

Roma 3 maggio 2013

Nato nel 1698, Pietro Trapassi eredita il cognome grecizzante “Metastasio” da Gian Vincenzo Gravina, critico che fu sua guida negli studi umanistici e che lo inserì all’interno dell’Arcadia con il nome di Artino Corasio.

Quando il Gravina morì nel 1718, Metastasio ereditò anche tutti i suoi beni, e subito dopo, a causa di ostilità di alcuni membri dell’Arcadia e di una delusione amorosa, pensò di trasferirsi a Napoli.

Qui frequentò i salotti mondani, ricercato e stimato per la sua abilità di brillante verseggiatore d’occasione, compose il dramma pastorale Endimione, maturando uno spiccato interesse verso la poesia per musica.

Ne seguono grandi successi come per Gli orti esperidi, la cantata gli valse l’amicizia della cantante Arianna Benti Bulgarelli, che lo convinse a dedicarsi interamente alla scrittura teatrale e melodrammatica.

Nel 1724, per lei scrisse il libretto dell’opera Didone abbandonata, che suscitò un inatteso entusiasmo di pubblico e critica.

Nel 1730 fu chiamato a Vienna da Carlo VI in qualità di poeta cesareo presso la corte degli Asburgo.

Per i futuri cinquantadue anni fu amato e stimato da l’intera corte ove vi rimase fino alla morte.

A domani

LL